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bollore de puyfontaine assemblea vivendi
1.MEDIASET: CONVOCATA OGGI POMERIGGIO IN CONSOB
(ANSA) - Mediaset è stata convocata per questo pomeriggio in Consob sulla 'scalata' Vivendi. Lo si apprende da fonti finanziarie. Domani mattina, da quanto era filtrato nei giorni scorsi, è in programma l'audizione negli uffici della Commissione di Arnaud de Puyfontaine ceo di Vivendi.
2.MEDIASET: CALENDA, NO PROVVEDIMENTI AD HOC
(ANSA) L'operazione con la quale Vivendi sta scalando Mediaset "è giudicata negativamente, ma questo non vuol dire che si facciano dei provvedimenti ad hoc". Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a margine di una conferenza stampa. "Abbiamo detto - ha ribadito Calenda - che non ci sembra il modo giusto di investire in Italia in un settore così importante con una iniziativa ostile e un po' opaca, di cui non è chiaro l'obiettivo finale".
VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE
3.MEDIASET: IN BORSA CEDE 3,8%, SCAMBI BUONI SENZA EUFORIA
(ANSA) - Ripiega Mediaset in Borsa, dopo i massimi da un anno aggiornati ieri sulla scalata Vivendi, e cede il 3,8% a 4,39 euro. Ieri sera AgCom aveva annunciato l'apertura di un'istruttoria sugli acquisti di Vivendi, mentre esponenti del gruppo di Cologno Monzese saranno sentiti in Consob già questo pomeriggio. Gli scambi su titolo sono buoni ma senza euforia. Con 25 milioni di pezzi già passati di mano è stato scambiato il 2,1% del capitale.
4.MEDIASET-VIVENDI, I FONDI DECIDERANNO LA PARTITA
Francesco Spini per la Stampa
Silvio Berlusconi non è mai stato un illuso. Sa che la partita con il suo vecchio amico Vincent Bolloré - che con Vivendi è ormai prossimo al 29,9% di Mediaset - rischia di finire male. Perciò cerca sponde tra gli altri azionisti.
Noi - ha detto l' ex Cavaliere - ci troviamo nell' assurda situazione di non poter fare acquisti di azioni perché la legge impone che un socio possa comprare solo il 5% all' anno.
I francesi così hanno avuto buon gioco ad acquistare il 29% e noi siamo fermi al 40%.
Per arrivare al 51% io spero che quei comitati per la difesa dell' italianità di Mediaset possano portarci a contare sul voto di circa il 20% delle azioni che sono nelle mani di differenti azionisti.
L' appello di Berlusconi se da un lato scatena chi già intravede accordi sottobanco, dall' altro rivela come l' ago della bilancia di questa storia, alla fine, sarà il mercato. Sono per lo più fondi, in buona parte internazionali e difficilmente manovrabili dalla politica (il caso Rcs insegna). Di tempo ce n' è poco.
Presto - è il timore che serpeggia tra Cologno e Via Paleocapa - i francesi potrebbero chiedere un' assemblea per allargare da 17 a 21 membri il cda, per inserire propri rappresentanti e cominciare ad insidiare la poltrona di Pier Silvio Berlusconi. Prima che si scatenasse la guerra i grandi portafogli pesavano per il 46,3%, il pubblico dei piccoli risparmiatori per un altro 15,2%. Qualcuno deve aver venduto: pochi a Berlusconi che è salito dall' originario 34,7% e tanti a Bolloré.
Negli ultimi mesi i fondi internazionali (molti gli americani, ma tanti anche francesi e inglesi) che hanno preso posizioni sul titolo del Biscione sono diversi. Sono comparsi a più riprese nomi come Fidelity, MacKenzie e Norges. A luglio aveva fatto scalpore l' ingresso col 5% di Lazard Am (americana ma con forti legami con Parigi), poi scesa al 4,8% e ora finita fuori dai radar ma non necessariamente fuori dalla partita.
Tutto è in divenire. Ieri il titolo è salito del 2,84% a 4,56 euro. Ma soprattutto è stato scambiato il 6% del capitale, ben oltre quanto Vivendi, già ufficialmente arrivata al 26,7%, possa comprare. Si vanno formando eserciti mercenari pronti ad appoggiare chi saprà essere più convincente nelle strategie e nelle prospettive di guadagno. E ad approfittare delle ricadute: si immaginano una Telecom che potrebbe finire a Orange, perfino le Generali a nozze con Axa. Non immagino Mediaset non guidata dalla mia famiglia, si lamenta l' ex Cavaliere, che oggi terrà un maxi vertice con i consulenti (Intesa Sanpaolo e Unicredit in prima fila) per studiare come opporsi al ricatto francese: Resisteremo, avverte.
berlusconi giacomini confalonieri valentini
Le armi scarseggiano. Berlusconi si appella ai giudici (Devono darci ragione) e può gioire per l' Agcom che ha aperto un' istruttoria sul caso, anche se molti storcono il naso sulla bontà dell' assunzione, già pronunciata dall' autorità, secondo cui i francesi col 24,2% di Telecom non potrebbero avere il controllo di Mediaset. Domani toccherà a Consob ascoltare l' ad francese, Arnaud de Puyfontaine. Da lui gli sceriffi di Vegas vogliono conoscere le intenzioni di Vivendi. E perché mai il gruppo, pur senza averne l' obbligo, abbia sempre annunciato in anticipo (saliremo al 20%, saliremo al 30%) le proprie mosse, provocando brusche salite del titolo Mediaset.
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