DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Decisa battuta d'arresto per Piazza Affari nell'ultimo giorno della settimana. Nonostante il dato positivo giunto nel primo pomeriggio sul mercato del lavoro americano (i numeri sull'occupazione hanno battuto le attese), le nuove tensioni sul fronte ucraino hanno alimentato le preoccupazioni dei mercati. Così, a Milano, l'indice di riferimento Ftse Mib ha ceduto o 0,98% a 20.634,21 punti. Lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è invece di nuovo sceso di lancio, riportandosi a 177 punti.
All'interno del listino principale, sul settore bancario, sono scattate le vendite, che hanno colpito soprattutto Bper, che ha effettuato un tonfo del 5,71 per cento. Le azioni della Popolare dell'Emilia Romagna sembrano avere scontato con un giorno di ritardo le parole dell'amministratore delegato Luigi Odorici, che non ha escluso la necessità di un aumento di capitale per l'istituto di credito. "Siamo fiduciosi di avere fatto tutto ciò che era possibile - ha detto Odorici - ma siamo aperti a eventuali altre soluzioni se si valuterà che questo possa creare valore per gli azionisti".
Tra le banche, particolarmente debole Ubi (-2,58 per cento). Giù anche Mps, che ha ceduto l'1,62% mentre si sprecano le ipotesi sui fondi e gli operatori che potrebbero celarsi dietro l'impennata delle quotazioni dei giorni scorsi. Nel frattempo, a Siena, si è svolta una nuova tappa del processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria per il quale sono accusati di ostacolo all'autorità di vigilanza l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex dg Antonio Vigni e l'ex responsabile dell'area finanza Gianluca Baldassarri.
Tra i cali maggiori della giornata da segnalare anche Telecom Italia (-2,57%), nel giorno in cui, prima dell'apertura dei mercati, ha annunciato i conti del 2013 e, come da attese, ha fatto sapere che quest'anno non staccherà alcun dividendo agli azionisti, e dunque, in primo luogo, a Telco, la holding che custodisce il 22,4% della società guidata da Marco Patuano.
Secco calo anche per Atlantia (-2,44 per cento). La società controllata dalla famiglia Benetton ha annunciato proprio oggi di avere archiviato il bilancio del 2013 con un utile netto di 638 milioni, con una flessione annua del 23,2 per cento. Giù anche Fiat (-2,17%), che è ridiscesa sotto quota 8 euro (ha chiuso il venerdì a 7,97 euro) dopo la corsa degli ultimi giorni.
Rosso intenso per Buzzi Unicem, società molto esposta all'Ucraina, che ha lasciato sul terreno il 3,05 per cento. Segno positivo deciso, all'interno del Ftse Mib, soltanto per Enel green power (+1,78%) e Pirelli (+1,92 per cento).
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