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LA PROCURA DI MILANO CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO PER GLI EX VERTICI DEL ‘’SOLE 24 ORE’’, L’EX PRESIDENTE BENITO BENEDINI, L’EX AD DONATELLA TREU E L’EX DIRETTORE ROBERTO NAPOLETANO, CONSIDERATO “AMMINISTRATORE DI FATTO” DEL GRUPPO - I REATI CONTESTATI SONO FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI E AGGIOTAGGIO INFORMATIVO – E PER EVITARI GUAI, L’ATTUALE CDA DEL SOLE FA UN’AZIONE DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DEL VECCHIO VERTICE (ABETE NON CI STA)
DAGONOTA
paola severino roberto napoletano con la moglie
L’attuale consiglio di amministrazione del Sole 24 Ore ha ricevuto un parere legale in cui si consiglia di fare un’azione di responsabilità nei confronti del vecchio consiglio, epoca Benedini, Treu, Napoletano, per sottolineare la loro estraneità con il vecchio vertice. Tale azione per tirarsi fuori da eventuali condanne risarcitorie, non ha fatto piacere a Luigi Abete che minaccia tuoni e fulmini.
LA PROCURA DI MILANO CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO PER GLI EX VERTICI DEL ‘’SOLE 24 ORE’’
Flavia Carletti per Il Sole 24 Ore
La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per gli ex vertici del Sole 24 Ore, l’ex presidente Benito Benedini, l’ex amministratore delegato Donatella Treu e l’ex direttore responsabile Roberto Napoletano, considerato dai magistrati «amministratore di fatto» del gruppo editoriale. I reati contestati sono false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo. L’inchiesta, condotta dal pm Gaetano Ruta e coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, riguarda i conti del 2015 del gruppo editoriale.
Secondo l’ipotesi accusatoria, si contesta una non corretta rappresentazione della situazione economica del gruppo, con particolare riferimento ai ricavi derivanti dalla vendita dalle copie digitali e cartacee. Dovrà essere ora un Giudice per l’udienza preliminare a decidere se accogliere o meno la richiesta della procura.
Nell'inchiesta della procura di Milano a carico di Benedini, Treu e Napoletano, chiusa il 16 novembre 2018, è indagata anche la società Il Sole 24 Ore spa, per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti in merito a entrambi i reati contestati agli ex vertici e all’ex direttore responsabile. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda quindi anche la società.
ROBERTO NAPOLETANO ROMANO PRODI
Il reato di false comunicazioni sociali è contestato in quanto, per i magistrati, i tre indagati «al fine di assicurare a se stessi e a terzi un ingiusto profitto, esponevano» nei conti della prima semestrale 2015, al 30 settembre 2015 e nel bilancio dello stesso anno «fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, in particolare sull'andamento economico del quotidiano Il Sole 24 Ore, sulle vendite delle copie digitali e cartacee a esse connessi».
In questo modo, sempre per la procura, realizzavano «una rappresentazione tesa sempre a sovrastimare i risultati di gestione del più significativo asset della società - il quotidiano Il Sole 24 Ore - in particolare i ricavi generati dalla vendita delle copie e la penetrazione sul mercato, anche minimizzando le perdite maturate attraverso la aggregazione di differenti aree di business».
Sole 24 Ore - il documento sull’accordo segreto tra Benedini, Treu e Napoletano
Per quanto riguarda il reato di aggiotaggio informativo, per la procura i tre indagati «diffondevano notizie false in ordine alla situazione economica e finanziaria» del gruppo editoriale «concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo del titolo». In particolare, le notizie in questione avevano «ad oggetto l'andamento del dato diffusionale del quotidiano e i correlativi ricavi».
Sono state archiviate, invece, le posizioni di altri sette indagati cui era contestato il reato di appropriazione indebita. Le persone oggetto dell’archiviazione sono i soci (diretti o indiretti) o gli amministratori di fatto della società di diritto inglese Di Source Limited, che tra il 2013 e il 2016 attraverso contratti con il Sole 24 Ore si sarebbe dovuta occupare della promozione del quotidiano, in particolare delle copie digitali. Per la magistratura, tuttavia, si trattava di operazioni inesistenti che avevano provocato flussi di cassa sempre negativi per il gruppo editoriale, con un danno stimato in oltre 2,9 milioni di euro per i conti della società di Via Monte Rosa. Da qui l’accusa di appropriazione indebita.
la Ad del Sole Ore Donatella Treu e il Cavalier Benedini neo presidente del Sole ore
Sole 24 Ore - il documento sull’accordo segreto tra Benedini, Treu e Napoletano
Tuttavia, questo reato è stato modificato ed è ora procedibile solo per querela di parte. Nel marzo di quest'anno, Il Sole 24 Ore ha però annunciato di aver «accettato dalla società Di Source l'offerta risarcitoria di euro 2.961.079,90, esattamente corrispondente all'importo del danno patrimoniale come ipotizzato nell'ambito del procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Milano», come indicato in una nota. Da qui la richiesta di archiviazione da parte della procura, accolta dal Gip.
Sole 24 Ore - il documento sull’accordo segreto tra Benedini, Treu e Napoletano
Tornando alle contestazioni mosse a Benedini, Treu e Napoletano, per gli inquirenti, «a partire dal resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2014 fino al resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016, modificavano la rappresentazione in bilancio dei settori operativi della società, aggregando all'interno del settore denominato Editrice le aree Publishing & Digital (al cui interno era incluso il quotidiano, versione cartacea e digitale, i prodotti collaterali e periodici allegati, i nuovi prodotti digitali, il sito del quotidiano e i contenuti a pagamento), Tax & Legal, Radio, Agenzia e Pa.
Roberto Napoletano, Donatella Treu e Benito Benedini
In tal modo veicolavano agli utilizzatori del bilancio le informazioni finanziarie dei diversi settori non più in forma separata, in tal modo impedendo di valutare la natura e gli effetti sul bilancio della società dei risultati di ciascun settore». Nel dettaglio, si indica che «i risultati positivi di alcuni settori finivano per compensare l’andamento negativo del settore operativo Publishing & Digital costituito in gran parte dal quotidiano Il Sole 24 Ore».
Inoltre, i pm di Milano contestano agli indagati di aver «alterato la rappresentazione dei ricavi diffusionali del quotidiano attraverso il trasferimento al quotidiano digitale dei ricavi delle banche dati e la vendita simulata di abbonamenti al quotidiano digitale a favore di grandi clienti che finivano per essere privi di un effettivo corrispettivo» e di aver «rappresentato falsamente come ricavi diffusionali quelli generati da rapporti contrattuali, nella realtà produttivi di perdite, con controparti i gruppi Johnson, Edifreepress e Di Source».
Per quanto riguarda il reato di aggiotaggio informativo, la procura ha inserito nel capo di imputazione i comunicati del 18 marzo 2014 con le indicazioni sulla diffusione delle copie digitali del quotidiano, del 19 marzo 2015 sui ricavi consolidati del gruppo, e il comunicato del 16 marzo 2016 sui ricavi dell'intero 2015 della società.
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