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LA SOLITA SOLUZIONE ALL'EUROPEA: PER NON FAR INCAZZARE TROPPO PUTIN RINUNCIAMO ALL'UNICA POSSIBILITÀ DI DETERRENZA – L’ACCORDO SUL PRESTITO DA 90 MILIARDI ALL’UCRAINA È UNA SOLUZIONE A METÀ: QUEI SOLDI BASTANO A KIEV PER EVITARE IL DEFAULT, MA NON SONO SUFFICIENTI A GARANTIRE UNA PROSPETTIVA DI DUE ANNI ALLA RESISTENZA ANTI-RUSSA DELL’UCRAINA – IL MANCATO UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI È UN SEGNALE DI DEBOLEZZA: USARLI AVREBBE DATO AL CREMLINO IL SEGNALE CHE KIEV AVREBBE POTUTO RIARMARSI E RESISTERE PER ALMENO ALTRI DUE ANNI, GENERANDO DETERRENZA E INCRINANDO IL PROGETTO DI PUTIN - DECISIVO IL "SACRIFICIO" DEL TEDESCO MERZ, CHE PUR DI SOSTENERE L'UCRAINA ACCETTA UN COMPROMESSO CHE LO RENDERÀ ANCORA PIÙ IMPOPOLARE IN PATRIA

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Estratto dell’articolo di Federico Fubini per www.corriere.it

 

vladimir putin

Alla fine è stata la Germania a fare un passo indietro, per permettere una soluzione per sostenere finanziariamente l'Ucraina anche nel 2026. Italia e Francia, sostanzialmente schierati con il Belgio, hanno mantenuto fino in fondo la loro sostanziale contrarietà all'uso delle riserve congelate russe. La Germania invece ha ritirato la propria all'idea di un debito comune europeo da 90 miliardi di euro, garantiti dal bilancio europeo, che verranno «prestati» all'Ucraina.

 

L'intesa è che l'Ucraina debba rimborsare solo se la Russia accetterà di pagarle riparazioni per i danni, le uccisioni di civili e le distruzioni di guerra.

 

consiglio europeo

Se la Russia non pagherà le riparazioni (come molto probabile), l'Ucraina non dovrà rimborsare l'Unione europea e il debito comune europeo sarà coperto con lo spazio che resta nel bilancio di Bruxelles.

 

I fondi che saranno stanziati, 90 miliardi di euro, sono sufficienti a sbloccare l'impasse finanziaria del governo di Kiev, che con marzo avrà del tutto esaurito le sue risorse. Non sono sufficienti, tuttavia, a dare all'Ucraina la visibilità a due anni che lo sblocco delle riserve russe fra 140 e 210 miliardi di euro avrebbe consentito. Solo il costo delle operazioni militari per Kiev supera ampiamente i 50 miliardi di euro all'anno e più ci sono spese civili.

 

emmanuel macron donald tusk giorgia meloni consiglio europeo

Dunque ora l'Ucraina avrà delle risorse, ma viene meno uno degli obiettivi dell'operazione: dare al Cremlino il segnale che Kiev avrebbe potuto riarmarsi e resistere a lungo, per almeno altri due anni; questo avrebbe potuto generare una deterrenza e creare più dubbi nelle élite di Mosca sulla sostenibilità del progetto di guerra di Vladimir Putin.

 

1. Cosa sono le riserve russe congelate?

La banca centrale russa, come molte banche centrali di Paesi emergenti, negli anni ha riciclato i suoi surplus da export di petrolio, gas e altre risorse naturali in valuta di riserva (la stessa in cui la Russia era pagata per il suo export).

 

giorgia meloni al consiglio europeo

Ciò ha comportato che da Mosca si sia investito centinaia di miliardi in euro dollari e, in misura minore, yen giapponese e sterline britanniche attraverso titoli pubblici dei Paesi emittenti quelle monete.

 

Questo denaro era detenuto in gran parte presso grandi banche commerciali in quegli stessi Paesi (nel caso degli investimenti in euro, in gran parte in Austria, Francia e Germania).

 

Dopo la prima ondata di sanzioni scattata con l’annessione della Crimea nel 2014, Mosca aveva fortemente ridotto la quota delle proprie riserve in dollari custodite negli Stati Uniti a una somma fra circa 10 miliardi di dollari.

 

EUROCLEAR

Nel 2022, all’inizio dell’aggressione totale all’Ucraina, le quote detenute nell’Unione europea valevano circa 210 miliardi di euro, quelle in Giappone (in yen) e in Gran Bretagna (sterline) circa 20 miliardi di dollari ciascuna.

 

In quel momento i Paesi del G7 e dell’Unione europea presero una decisione nella quale l’Italia ebbe un peso fondamentale, grazie al ruolo dell’allora premier Mario Draghi: congelarono le riserve sovrane russe; queste restavano di proprietà della banca centrale di Mosca, tuttavia essa non ne aveva più disponibilità. L’obiettivo era di ridurre le risorse a disposizione della Russia per portare avanti la guerra.

 

Vladimir Putin intervistato dalle tv indiane Aaj Tak e India Today

2. Cos’è e cosa c’entra Euroclear nella partita delle riserve?

Euroclear è una piattaforma finanziaria europea con base a Bruxelles (che vede fra i suoi primi azionisti anche la banca centrale cinese, attraverso un veicolo finanziario collocato alle Isole Vergini britanniche) che svolge una funzione poco visibile, ma vitale: gestisce i depositi e i regolamenti, cioè i flussi di pagamenti e le consegne, nel mercato europeo delle obbligazioni.

 

In sostanza, quando un bond arriva a scadenza è presso Euroclear che l’ente debitore versa la liquidità al soggetto creditore. È un mercato immenso, da 400 mila miliardi di euro all’anno. E quando i bond europei di proprietà della Russia sono arrivati a scadenza i Paesi debitori hanno versato il rimborso presso Euroclear, come sempre in questi casi.

 

VLADIMIR PUTIN - RUBLO

Ma Euroclear non ha potuto girare i proventi alla Russia proprio perché quelle riserve sono “congelate”. Dunque sono rimasti in deposito presso la piattaforma, attualmente per 185 miliardi di euro. Altri 20 miliardi di euro circa di riserve russe, in bond europei non ancora arrivati a scadenza, sono custoditi presso grandi banche francesi.

 

3. Esistono alternative all’uso delle riserve russe?

Esistono, ma fino a questa notte si sono scontrate con l’ostilità della Germania e dei Paesi nordici a creare nuove forme di fondi comuni europei. Alla fine l’idea di un eurobond per finanziare l’Ucraina, sempre malvisto in Germania, è rimasta la sola sul terreno una volta caduto il progetto dell'uso delle riserve congelate.

 

Friedrich Merz Volodymyr Zelensky

L'emissione di debito comune europeo si ferma a 90 miliardi di euro (a fronte degli 800 miliardi del fondo creato per il Recovery) perché queste solo le riserve inutilizzate del bilancio di Bruxelles che possono garantire l'operazione.

 

Va dato atto al cancelliere tedesco Friedrich Merz di aver dimostrato più flessibilità e forse anche più senso della responsabilità dei suoi colleghi di Italia e Francia, Giorgia Meloni e Emmanuel Macron. Alla fine è stato Merz ad aver accettato il sacrificio politico di una scelta che sarà senz'altro impopolare nel suo Paese, pur di sostenere l'Ucraina. […]

 

4. Cosa ha fatto Euroclear con le riserve russe fino ad ora?

Le ha gestite con investimenti a bassissimo rischio. Circa 50 miliardi sono accantonati e investiti in maniera leggermente più propositiva per generare dei rendimenti destinati a rimborsare, entro almeno dieci anni, i Paesi dell’Unione europea e del G7 che nel 2024 hanno anticipato a questo scopo un “prestito” da 50 miliardi di dollari all’Ucraina.

 

giorgia meloni quando vede friedrich merz

Il resto dei fondi russi di Euroclear è depositato in gran parte su un conto presso la Banca centrale europea, che rende oggi il 2% annuo. Euroclear genera dunque dei profitti dalle sue attività sulle riserve russe, i quali legalmente non appartengono a Mosca ma a Euroclear stessa. Su questi profitti dal 2022 Euroclear ha versato 1,2 miliardi in tasse al governo belga, che si era impegnato a girare tali proventi fiscali straordinari all’Ucraina (ma pare non l’abbia fatto, suscitando le ire degli altri governi). […]

vladimir putin

VLADIMIR PUTIN - PATRIMONIO E RUBLI

giorgia meloni al consiglio europeo