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Gerardo Adinolfi per "La Repubblica"
Un bagaglio smarrito non rovina solo le vacanze ma incide anche sul budget delle aziende del trasporto aereo. Nel 2015 le valigie cosiddette «disguidate», perse, danneggiate o consegnate in ritardo sono costate 2,3 miliardi di dollari alle compagnie di volo e alle società che gestiscono gli aeroporti di tutto il mondo.
Cifre, certamente, in calo negli ultimi anni, ma comunque importanti per le ricadute economiche. «Anche se c' è una riduzione del 3,75 per cento rispetto al 2014 è chiaro che la gestione dei bagagli deve rimanere una priorità» spiega Dave Bakker, presidente Sita Europa, la cooperativa mondiale di compagnie aeree e scali che realizza prodotti e servizi per il mondo aeronautico.
Secondo i dati dei report di Sita, dal 2007 al 2015 il numero di bagagli smarriti nel mondo è diminuito, con la tendenza che continuerà a scendere, nonostante l' aumento dei passeggeri arrivati a 3,5 miliardi. Le valigie perse o arrivate in ritardo nel 2015 sono state 23,1 milioni, il 5 per cento in meno del 2014 con una media di 6,5 bagagli con problemi per ogni mille passeggeri (erano 13,2 nel 2003).
Nei prossimi tre anni l' obiettivo delle aziende è quindi quello di far calare ancora le spese che nascono dai disservizi nella gestione dei bagagli. Negli ultimi otto anni i risparmi sono stati pari a 22 miliardi di dollari, soprattutto grazie alle innovazioni tecnologiche.
All' aeroporto di Ginevra ad esempio il facchino-robot Leo stampa l' etichetta per il bagaglio e lo consegna all' addetto che lo imbarcherà. Può trasportare fino a due valigie del peso massimo di 32 chili e si sposta nello scalo evitando gli ostacoli. Sugli aerei Lufthansa c' è invece il sistema WorldTracer di Sita, che permette di individuare un bagaglio in qualunque parte del mondo si trovi. Mentre negli scali parigini ci sono già i chioschi self service: i viaggiatori 2.0 possono etichettare la propria valigia ed effettuare il check in, in autonomia.
Secondo la ricerca Passenger It Trends Survey 2016 di Sita, infatti, ai passeggeri piace anche usare il self service: il 52 per cento preferisce effettuare da solo il check in del bagaglio, il 79 per cento vorrebbe notifiche in tempo reale sulle valigie, il 67 per cento utilizzerebbe smartphone e tablet per segnalare un bagaglio smarrito, mentre il 65 per cento vorrebbe ricevere più informazioni sui tempi di attesa e sul numero del nastro per il ritiro.
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