papa leone xiv robert francis prevost

“LEONE XIV NON È SOLO IL PRIMO PAPA AMERICANO, MA ANCHE IL PRIMO PAPA NERO, O ALMENO NIPOTE DI NERI, DELLA STORIA” – ALDO CAZZULLO: “IL ‘NEW YORK TIMES’ RILANCIA UNA STORIA STRAORDINARIA: LA NONNA MATERNA DEL PAPA ERA CREOLA E IL NONNO ERA NERO, PICCOLO PROPRIETARIO TERRIERO DI NEW ORLEANS. LASCIARONO LA LOUISIANA PER CHICAGO AGLI INIZI DEL NOVECENTO, PORTANDO CON SÉ LA FEDE CATTOLICA E LA CULTURA CREOLA DELLA MUSICA E DEL PESCEGATTO FRITTO. LA STORIA È FRUTTO DELLE RICERCHE DI UNO STUDIOSO DI GENEALOGIE, JARI C. HONORA, PURE LUI EDUCATO DAGLI AGOSTINIANI, CHE PRECISA CHE I NONNI MATERNI DEL PAPA SONO DESCRITTI COME NERI O MULATTI IN TUTTI I DOCUMENTI E LE TESTIMONIANZE CHE HA RINTRACCIATO…”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

papa leone xiv

Sul treno regionale 95 da New York a Washington […] tutti, democratici e repubblicani, neri e bianchi, hanno esultato alla notizia del primo Papa nordamericano della storia.

 

[…] l’elezione di un Papa «born in the Usa» ha avuto un effetto elettrizzante in tutto il Paese, da Chicago, dove Robert Francis Prevost è nato, alle comunità latine del Texas e della California, sin qui, sulla East Coast, dove italiani e irlandesi sbarcavano nel secolo scorso. […]

robert francis prevost 1

 

Poi, siccome l’America è divisa e polarizzata, un minuto dopo ognuno ha cominciato a rivendicare il Papa per sé. La Casa Bianca fa filtrare la notizia che Prevost sarebbe un repubblicano convinto. Kathleen Kennedy ribatte che «Papa Francesco non avrebbe mai chiamato al suo fianco a Roma un cardinale che non fosse progressista».

 

Di sicuro, Donald Trump è euforico. Si attribuisce il merito di aver fatto eleggere il primo Pontefice nordamericano, e non solo con l’assegnone da quattordici milioni di dollari staccato al Vaticano a latere del funerale di Francesco. Più ancora, Trump rivendica di aver rimesso gli Stati Uniti d’America al crocevia della Storia.

 

Giovedì ha abbreviato una conferenza stampa, si è chiuso nello Studio Ovale a seguire la fumata, poi ha fatto quello che fa nei momenti di euforia: ha attraversato la Pennsylvania Avenue ed è andato a salutare i camerieri dell’Old Ebbitt Grill, la sua steakhouse preferita, che l’hanno accolto con entusiasmo e hanno brindato con lui al primo Papa yankee.

robert francis prevost papa francesco

 

All’insediamento andrà il vicepresidente, JD Vance, convertito al cattolicesimo, che con Prevost ha duellato via tweet. Sarà un confronto serrato, quello tra la Santa Sede e la Casa Bianca. Ponti contro muri. Ma la caduta del veto sul Papa americano è importante per tutti. Gli Usa sono più che mai la grande potenza economica della cristianità. Da qui vengono le donazioni che mandano avanti non solo il Vaticano ma la macchina dell’istruzione e dell’evangelizzazione.

JD VANCE E DONALD TRUMP IN VATICANO FOTO CREATA CON L'AI

 

Nessun sospetto, nessuna insinuazione. Semplicemente, quello che un tempo era uno svantaggio — essere americano — ora non lo è più. L’America non fa che parlare del suo declino. Ma se c’è un libro, un film, una medicina, una scoperta scientifica, un’innovazione tecnologica, una tendenza culturale che scuote il mondo, viene dagli Stati Uniti. Ora pure il Papa. E l’apertura alla Cina, materializzata da Luis Tagle, di madre cinese, e da Pietro Parolin, autore dell’accordo con Pechino, non ha portato bene agli altri candidati.

robert francis prevost 2

 

Poi c’è la profezia di Steve Bannon. Che è invece funerea. L’unico che previde nel 2016 l’elezione di Trump — lo stesso Donald pensava di perdere, Melania se l’augurava — stavolta ha beccato clamorosamente l’elezione di Prevost.

Per Bannon, però, si tratta di un presagio funesto. «È un liberal», quasi un comunista.

«Sarà un disastro. Rischiamo lo scisma».

 

Timothy Dolan, il potente e mediatico cardinale di New York, non la pensa così. Lui sì sarebbe stato davvero il Papa di Trump; per questo sapeva di non avere possibilità. Nel 2013 era stato il king-maker di Bergoglio, per poi pentirsene amaramente. Stavolta è stato tra i grandi elettori di Prevost, insieme con i latinoamericani, anche loro consapevoli di non avere chance in prima persona, e con gli africani, che si sono sentiti confortati nella convinzione di non poter assolutamente benedire le coppie omosessuali, altro tema molto dibattuto qui in America.

statua del cristo redentore a rio de janeiro illuminata con l'immagine di papa leone XIV

 

Nato a Chicago, Illinois […] Papa Leone — per gli americani Pope Leo — è un vero figlio del mondo. Il padre, Louis Marious, aveva radici francesi e italiane; la madre, Milfred Martinez, viene descritta come di origine spagnola.

 

Ma il New York Times rilancia una storia straordinaria: la nonna materna del Papa, Louise Baquié, era creola; e il nonno, Joseph Martinez, era nero, piccolo proprietario terriero a Seventh Ward, quartiere di New Orleans tradizionalmente abitato da una comunità cattolica di origini africane e caraibiche.

 

leone xiv con i fratelli

I nonni del Papa lasciarono la Louisiana per Chicago agli inizi del Novecento, portando con sé la fede cattolica e la cultura creola della musica e del pescegatto fritto, che è poi l’humus culturale del South Side di Chicago, dove nacque nel 1955 il loro nipote, Robert Francis.

 

La storia è frutto delle ricerche di uno studioso di genealogie, Jari C. Honora, pure lui educato dagli agostiniani, che lavora presso l’Historic New Orleans Collection, e precisa che i nonni materni del Papa sono descritti come neri o mulatti in tutti i documenti e le testimonianze che ha rintracciato.

 

robert francis prevost 3

 

 

 

 

E la storia è stata confermata al New York Times dal fratello maggiore del Papa, John Prevost, 71 anni, che vive tuttora alla periferia di Chicago.

Sì, avete capito bene: papa Leone, oltre a essere il primo nordamericano, secondo il principale quotidiano Usa è anche il primo Papa nero, o almeno nipote di neri, della storia. Non è meraviglioso?

jorge mario bergoglio robert francis prevost