incidente deltaplano 83 anni monte grappa

UN BEL MODO DI ANDARSENE - UN 83ENNE IN PROVINCIA DI TREVISO E’ MORTO LANCIANDOSI CON IL DELTAPLANO - SE N'È ANDATO FACENDO QUEL CHE LO EMOZIONAVA (MEGLIO DI CREPARE IN SOLITUDINE IN UNA CASA DI RIPOSO) - L’UOMO È STATO TROVATO TRA CUMULI DI FOGLIE E ROVI, GIÀ DECEDUTO - ALCUNI DEI SOCCORRITORI AFFERMANO DI AVERLO TROVATO CON UN LIETO SORRISO STAMPATO SUL VISO…

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Azzurra Barbuto per "Libero quotidiano"

 

RITROVAMENTO DELTAPLANO

Voleva una vecchiaia spericolata e piena di guai l'83enne che sabato scorso, intorno alle ore 13.30, a Borso del Grappa, Treviso, è precipitato con il deltaplano in una scarpata finendo nel bosco sottostante.

 

È morto così l'anziano signore, nel tentativo fallito di prendere il volo dopo una lunga rincorsa a perdifiato.

 

Tanto meglio crepare in questa maniera che non di coronavirus, in un reparto di terapia intensiva, o parcheggiato in solitudine nello stanzino di una tetra e ammuffita casa di riposo, o attendendo nel corso di pomeriggi infiniti la Morte, seduto al di qua di una finestra dai vetri appannati.

VISTA DAL MONTE GRAPPA

 

Il messaggio che E.G. ci lascia è bene che lo teniamo a mente: il timore di perire non deve indurci a non vivere fino in fondo la nostra esistenza, tanto vale allora correre persino qualche pericolo, se è il caso, piuttosto che rinunciare a priori a desideri e piaceri che rendono la nostra avventura su questo pianeta davvero degna di essere goduta.

 

 E il nonno in questione sognava appunto di volare, di librarsi nell'aria e osservare il mondo dall'alto, prima di planare su un prato, rischiando di rompersi un femore già malconcio o spezzarsi l'osso del collo.

VISTA DAL MONTE GRAPPA 2

 

Dopo oltre un anno di limitazioni, divieti, proibizioni, imposte in particolare alla popolazione vetusta, quella più esposta alle complicazioni della Covid-19, questo nostro piccolo grande eroe canuto, il quale probabilmente ne aveva piene le scatole, si è ripreso la sua libertà, sapendo che avrebbe potuto lasciarci facilmente le penne, eventualità che tuttavia non lo ha demoralizzato.

 

E.G. ci ha insegnato che non è mai troppo tardi per osare, cimentarsi in nuove imprese, realizzare un'aspirazione, compiere qualche sana follia.

 

ANZIANI SPORT ESTREMI

In una società attualmente afflitta da ipocondria severa, dove evitiamo di abbracciarci, darci la mano, sfiorarci, incontrarci allo scopo di non infettarci, intrappolati come siamo tra le mura domestiche nonché nelle fitte maglie delle nostre ossessioni, sempre con il disinfettante nel taschino per consumarci la pelle, ci appare una lezione non di poco conto quella che ci ha donato questo nonnino, il quale è stato trovato tra cumuli di foglie e rovi, già trapassato, - qualcuno dei soccorritori è pronto a giurarlo - con un lieto sorriso stampato sul viso.

 

SOCCORRITORI SULLA SCENA DELL INCIDENTE

E adesso di voli nell'azzurro, senza cadute, ne potrà fare lassù. È una smania di vivere quella che si è impossessata dei nostri anziani negli ultimi mesi. Sono stati forse proprio loro i più recalcitranti a sottomettersi alle misure restrittive, sempre ansiosi di uscire, di passeggiare, di respirare all'aria aperta, forse perché consapevoli che il tempo che gli resta a disposizione non è infinito, come ci appare - sciocchi che siamo - in giovinezza, e quindi non va sprecato, fosse anche un minuto.

 

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È forse proprio questa atmosfera di lutto, paralisi, stagnazione, un grande stimolo alla vita, la quale, come è noto, ha questo ineludibile inconveniente qui: un giorno o l'altro, da un attimo all'altro, senza preavviso, termina.

 

Certo è che sono estinti i nonni di una volta, quelli che trascorrevano giornate intere sul divano a fare la calza. Non lo era E.G. e non lo sono tanti suoi coetanei. I vecchi di oggi si separano, si risposano, seguono le mode e le dettano, viaggiano, usano con dimestichezza gli strumenti della tecnologia, i social network, lo smartphone e il tablet, la posta elettronica, ricorrono alle video-chiamate, ballano, si divertono, si innamorano, fanno sesso, e vanno pure in deltaplano, giusto per non farsi mancare niente.

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 Dopotutto siamo finiti soltanto quando ci diamo per finiti. È in quel momento che cominciamo a irrancidire, e può succederci a qualsiasi età. Chi ha proposto di togliere agli anziani il diritto di voto, quindi il diritto di essere rappresentati e considerati, forse è tanto stupido da credere che essi siano inutili, o addirittura controproducenti, ovvero dannosi per le novelle generazioni.

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Intanto sono i nonni - determinante capitale umano - a mantenere nipoti e figli disoccupati, a fare da babysitter, a fornire un tetto alla famiglia, a lavorare in casa e fuori, a pagare le tasse, a consentire alla comunità di resistere alla terribile crisi che ci ha travolti. Li accusiamo di averci rubato il futuro, intanto siamo noi a rubare dalle loro tasche. E, vili ed egoisti come siamo, freghiamo loro anche i vaccini.