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Massimo Finzi per Dagospia
Gli antibiotici: uso o abuso ?
Se utilizzati correttamente sono utili, diversamente possono trasformarsi in un danno.
Va ribadito con forza che gli antibiotici agiscono sui microbi ma sono totalmente inefficaci sui virus da qui l’inutilità del loro impiego nelle riniti, faringiti o altre patologie sostenute da virus influenzali o parainfluenzali.
In presenza di una infezione da microbi la terapia antibiotica, per essere efficace, deve rispettare tre condizioni: 1) la dose deve essere adeguata 2) deve essere rispettato l’intervallo di tempo tra una dose e l’altra. 3) La cura deve avere una durata tale da spegnere il processo infettivo.
Utilizzare dosaggi insufficienti, non rispettare gli intervalli o concludere prima del previsto un ciclo di terapia antibiotica non solo non permette una guarigione ma si rischia “di insegnare al microbo come difendersi da quell’antibiotico”: in pratica si gettano le basi per le resistenze. E non si tratta di un danno soltanto individuale ma sociale in quanto quei microbi, quando infetteranno altri individui, daranno luogo a infezioni resistenti a quell’antibiotico usato scorrettamente perché il microbo avrà trasmesso alla sua discendenza la memoria della resistenza.
Quindi dosaggio adeguato al peso, all’età, a patologie pre-esistenti ( un paziente con insufficienza renale può avere tempi di eliminazione più lunghi ), rispetto della cadenza oraria e soprattutto rispetto della durata che non sempre coincide con la scomparsa dei sintomi dell’infezione.
Il motivo va ricercato nel meccanismo di azione degli antibiotici: alcuni sono battericidi ( vuol dire che giunti a contatto con il microbo lo uccidono) ma la maggior parte sono batteriostatici ( significa che bloccano il microbo). In questo secondo caso dobbiamo immaginare la guerra ai microbi responsabili dell’infezione come un assedio medioevale ad una città: tanto più l’assedio è breve tanto minore sarà la probabilità di vittoria.
morti causate da batteri resistenti agli antibiotici
L’antibiotico batteriostatico di fatto assedia il microbo “nemico” ma tale assedio deve essere sufficientemente lungo per “farlo cadere”. Per ottenere la vittoria nel caso di malattia tubercolare la durata della terapia antibiotica ( cioè l’assedio ) deve durare mesi.
La terapia antibiotica “ fai da te” è altamente sconsigliata, solo il medico, dopo aver formulato l’esatta diagnosi e valutate le condizioni del paziente, può indicare l’antibiotico più appropriato, il giusto dosaggio e determinare la corretta durata della cura.
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