DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Omicidio di Ferrara - I due assassini
Giuseppe Baldessarro per “la Repubblica”
«È come se si stessero svegliando solo adesso dopo un lungo letargo. Intorpiditi, scarsamente reattivi. Stanno realizzando in questi momenti quello che hanno fatto ed è per loro sconvolgente». Chi ha avuto modo di interagire con i due ragazzi, sia pure per pochissimi istanti, all’interno del centro di prima accoglienza del carcere minorile del Pratello, li descrive come devastati.
Il figlio sedicenne di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, e l’amico diciassettenne che lo ha aiutato ad ucciderli, non si danno pace. Riaffiorano le immagini dei corpi martoriati e di quel piano scellerato che doveva portarli a far sparire i corpi nelle acque del Po di Volano.
Salvatore Vincelli - Nunzia Di Gianni - Omicidio Ferrara
Ieri non hanno quasi toccato cibo, hanno lasciato trascorrere le ore senza dire una parola. Tra lacrime e sguardi persi nel nulla. E più passa il tempo, più si susseguono gli incontri con i legali e i magistrati, più i due ragazzi sembrano tornare alla realtà. Sono ovviamente tenuti separati.
Tra di loro non hanno avuto mai alcun contatto e sono controllati, praticamente a vista, dagli educatori incaricati di sostenerli in quelle che appaiono essere le ore più difficili della loro pur breve esistenza. Non hanno chiesto nulla. Per dirla in gergo penitenziario, hanno lasciato il foglio bianco della lista dei beni da far arrivare dall’esterno (magari attraverso qualche familiare) completamente vuoto. Si sono chiusi in attesa degli eventi, senza saper bene neppure cosa sperare.
Omicidio di Ferrara - La villa di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni
Ieri mattina la Pm Silvia Marzocchi ha iniziato a stendere la richiesta di convalida del fermo notificato loro a Comacchio il giorno prima. Nel pomeriggio entrambi sono stati interrogati a lungo alla presenza dei rispettivi legali (gli avvocati Gloria Bacca e Lorenzo Alberti Mangarani Brancuti). Hanno confessato tutto, aggiungendo dettagli anche inediti alla fase di progettazione ed esecuzione del massacro di Pontelangorino di Codigoro (Ferrara).
Omicidio di Nunzia Di Gianni e Salvatore Vincelli
Intanto il movente. Secondo quanto spiegato dall’avvocato Bacca, a scatenare l’odio del ragazzino soprattutto nei confronti della madre «non sono stati i rimproveri per il rendimento a scuola», o meglio non solo quello. Il motivo «è molto più complesso ». Si tratta di «problemi adolescenziali non trattati con i dovuti modi, da parte di entrambi. Sia dai genitori, che da lui stesso e anche da parte della società».
Per il legale «è una persona che ha gran bisogno di una mano. Perché la situazione è molto pesante, delicata, drammatica». Sulla stessa linea anche la confessione dell’amico di un anno più grande. Il suo legale Alberti Mangarani Brancuti lo ha descritto come in fase di «presa di coscienza di quello che ha fatto e delle conseguenze che potrà avere ». Il ragazzo ha collaborato con i magistrati.
Nunzia Di Gianni e Salvatore Vincelli
Per il legale «quello che è successo è stato talmente atipico e sconvolgente che probabilmente a caldo non si è reso conto. Ora sta tornando a prendere contatto con la realtà». L’avvocato lo descrive come «distrutto, al pari dei suoi genitori che non riescono a farsene una ragione».
Sulle fasi di pianificazione del duplice omicidio è venuto poi fuori che i due volevano far sparire i corpi dei Vincelli. Dopo averli uccisi a colpi d’ascia, l’idea era quella di trasportare i corpi con l’auto del padre dell’amico fino al Po di Volano. Qui li avrebbero legati con delle corde a dei grossi massi per farli sparire tra le acque. Qualcosa tuttavia non è andata per come previsto.
Omicidio di Nunzia Di Gianni e Salvatore Vincelli
E i cadaveri sono rimasti uno ai piedi del letto e l’altro in garage, nella villetta di Pontelangorino. Che subito dopo il delitto sia successo qualcosa lo ha detto anche l’avvocato del figlio della coppia assassinata. Per Bacca anche nella stessa notte del massacro erano iniziati i ripensamenti.
«Blocchi emotivi notevoli», li ha definiti. Sta di fatto che solo ventiquattro ore dopo i due hanno ceduto e confessato. Tra l’altro il giovane Vincelli è stato il secondo, e il più restio, ad ammettere le proprie colpe. Nella mattinata di oggi in via del Pratello, dove ha sede anche il Tribunale, avrà luogo l’udienza di convalida dei fermi durante la quale a pronunciarsi sarà il Gip Luigi Martello.
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