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SI RIAPRE IL CASO YARA? – DOPO L’INDAGINE SULLA PM LETIZIA RUGGERI, I LEGALI DI MASSIMO BOSSETTI ATTACCANO: “CON IL PROVVEDIMENTO IL GIP CI HA DETTO CHE PURTROPPO I 54 CAMPIONI DI DNA UTILIZZATI PER ARRIVARE ALL’IDENTIFICAZIONE DI IGNOTO 1, E POI INDISPENSABILI PER LA CONDANNA DI MASSIMO BOSSETTI, SONO STATI DISTRUTTI. ORA OCCORRE INDIVIDUARE LE RESPONSABILITÀ…”

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(ANSA) - Per uno dei legali di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da Brembate sopra il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa in un campo a poco distanza tre mesi dopo, la decisione del gip di Venezia - che ha disposto la trasmissione degli atti perché indaghi sulla pm dei processo bergamasco Letizia Ruggeri, "i reperti sotto sequestro non possono essere distrutti senza provvedimento di autorizzazione di un giudice e qualcuno lo fa commette un reato".

 

 "Da garantista come sono non posso che esserlo anche ora - afferma l'avvocato Claudio Salvagni -. Aspettiamo le decisioni del Pm di Venezia. Resta un dato oggettivo: i reperti sotto sequestro non possono essere distrutti senza provvedimento di autorizzazione di un giudice e qualcuno lo fa commette un reato". "Il gip - prosegue l'avvocato - ci ha detto col proprio provvedimento che purtroppo i 54 campioni di Dna utilizzati proprio per arrivare alla identificazione di Ignoto 1 e poi indispensabili per la condanna di Massimo Bossetti sono stati distrutti. Ora occorre individuare le responsabilità"

yara gambirasioyara gambirasioCLAUDIO SALVAGNI - AVVOCATO DI MASSIMO BOSSETTImassimo bossettiMASSIMO BOSSETTI CHIGNOLO DOVE E STATO RITROVATO IL CORPO DI YARA GAMBIRASIO letizia ruggeri 1letizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossettiMARITA COMI E MASSIMO BOSSETTIMASSIMO BOSSETTIletizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossettileggings di yaramassimo bossettiletizia ruggeri