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Cecilia Cirinei per “la Repubblica - Roma”
«Quando entro in camerino, indosso i riccioli scuri della parrucca, le ciglia finte e metto il rossetto rosso sulle labbra divento Judy Garland. E’ una simbiosi immediata, il suo personaggio cresce dentro di me».
A parlare, insolitamente bionda, Monica Guerritore (sta provando “Mariti e mogli” di Woody Allen che debutterà a teatro, a novembre), che sarà sul palco del Teatro Sistina per la prima volta con “End of the rainbow” di Peter Quilter, con la regia di Juan Diego Puerta Lopez, mercoledì 19.
«Judy Garland è la prima grande donna della trilogia che ho messo nel calendario del Sistina — racconta il direttore artistico Massimo Romeo Piparo — le altre sono Evita Peron e Lady Diana. La Guerritore è perfetta nel ruolo della Garland e, accompagnata da un trio di musicisti, canterà dal vivo i più grandi successi dell’indimenticabile artista americana ».
Madre di Liza Minnelli, Judy Garland, che nella sua vita ha recitato in oltre 40 film, ha vinto l’Oscar nel 1940, all’età di 18 anni, e ha avuto due nomination al Premio Oscar, nel 1954 per “E’nata una stella” di George Cukor e nel 1961 con “Vincitori e vinti” di Stanley Kramer.
Eccelsa come attrice, cantante e ballerina nella vita non è stata altrettanto fortunata: ha avuto diversi matrimoni, tra i quali quello travagliatissimo con Vincente Minnelli, ed è morta a 47 anni a Londra. Secondo l’autopsia si trattò di morte accidentale, dovuta ad un’assunzione eccessiva di barbiturici. Fu trovata senza vita dal quinto e ultimo marito, Mickey Deans.
Lo spettacolo si svolge nel Natale del 1968 in una suite dell’Hotel Ritz dove la Garland si trova con l’amico gay, Anthony (l’attore Andrea Nicolini) pianista e compagno di tante avventure, e il nuovo amante e futuro marito, Mickey Deans, l’attore Alessandro Riceci.
MONICA GUERRITORE JUDY GARLAND
La cantante si prepara per una serie di concerti a Londra. Il musical racconta la parabola dell’artista, svelando il duplice volto di una donna, da un lato seducente e forte sul palco, dall’altro fragilissima e sola, tanto da aggrapparsi all’alcool e alle anfetamine a 46 anni. «Judy è innamorata pazza del suo giovane amante — conclude Guerritore — è scoppiettante, folle, drammatica e tenerissima come solo una grande artista può essere, ed è disperata, come lo è una donna completamente sola, nonostante innumerevoli amori.
Ringrazio Piparo per avermi scelta per inaugurare il Sistina, con una star come Judy che di quel mondo era la regina. “End of the rainbow” racconta cosa c’è dietro le luci della ribalta che nascondono la vita di questi meravigliosi talenti».
GUERRITORE GARLAND
judy garland talento e tragedia
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