DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it
VIETATO AVERE LE MESTRUAZIONI - CARTELLO AL POPPEA CLUB DI ROMA
La saracinesca è stata abbassata. Sui pali della lap dance, per adesso, non ballerà nessuno. Uno dei più conosciuti strip club di Roma è stato chiuso. E così la festa è terminata per i blasonati clienti del Poppea Club, un night nel centro della Capitale, in via Capo d’Africa, ad appena duecento metri dal Colosseo.
A decretare la momentanea conclusione dei giochi è stata l’Asl. In molti, nel variopinto mondo che frequentava il club sono a lutto, politici, ex calciatori della Roma, professionisti di primo piano della Capitale, ma anche uomini della mala, come emerge dalla lunga lista dei soci dell’associazione culturale che fa capo al Poppea e che adesso è in mano alle forze dell’ordine.
Ad accompagnare gli esperti dell’azienda sanitaria locale, nei giorni scorsi, sono stati un gruppo nutrito di agenti della municipale, poliziotti e militari della guardia di finanza. Il locale è stato chiuso perché non venivano garantite tutta una serie di misure di sicurezza. Per esempio la porta di emergenza non funziona, risulta essere chiusa a chiave. «Sussiste - scrive il gip Emanuela Attura nel decreto di sequestro - il pericolo per la salute, la sicurezza e l’incolumità pubblica dei lavoratori».
Durante il blitz però sono state scoperte anche altre anomalie e non solo penali. Ad un paio di ballerine è stata trovata, nelle borsette, della droga, cocaina. Ma non è tutto, poiché nel camerino delle ragazze che ballano sui tavoli del Poppea compariva un cartello con un’indicazione poco elegante firmata dalla direzione del locale: “È severamente vietato avere il ciclo nei giorni di giovedì, venerdì e sabato”.
Una prescrizione che ha fatto venire i brividi alle forze dell’ordine ma che nulla possono contestare da un punto di vista legale al gestore del Poppea Luca Camiletti. «Il mio assistito — ha spiegato l’esperto penalista Maurizio Sangermano — ha sottolineato agli stessi agenti che si trattava di una burla, alcuni di loro hanno capito e hanno sorriso».
Il titolare del locale, “autore della burla”, in passato è stato al centro di un’inchiesta per sfruttamento della prostituzione (da cui è uscito totalmente pulito) che ruotava sempre intorno ad un altro strip club, il Pussycat in piazza delle Crociate, a pochi passi dalla stazione Tiburtina. […]
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