DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
1. DELITTO NEL BOSCO, DAL CELLULARE DI AMBERA L'SMS TRAPPOLA PER ISMAELE
La famiglia SaliJi avrebbe lasciato Lunano venerdì sera. Una vacanza? Un trasferimento definitivo? Pare che il padre di Ambera abbia annunciato di voler chiudere il contratto con la ditta di meccanica di Lunano per la quale lavorava da tempo anche da capo turno, con reciproca soddisfazione. Sabato mattina avrebbe dovuto lavorare, ma venerdì notte la partenza.
Non si può escludere che abbiano pesato le minacce via Facebook alla ragazza 19enne dei giorni successivi al delitto. Le dichiarazioni sul suo rapporto con il killer reo confesso Igli Meta hanno prodotto addirittura una pagina Facebook ai limiti del linciaggio.
Eppure fino ad oggi Ambera non ha nessun debito con la giustizia. E’ una testimone del fatto, non indagata e al momento non coinvolta, penalmente. Anche se è dal suo telefonino che, su richiesta di Igli, il suo ragazzo, parte alle 2 circa del pomeriggio di domenica 19 il messaggino che invita Ismaele ad un appuntamento alla fermata del bus a Sant’Angelo.
Igli le chiede di fare da intermediaria perchè teme che se Ismaele si accorge che è lui a chiamarlo, il 17enne possa non andarci. Ismaele quindi ci va. E quando si accorge che ad attenderlo non c’è Ambera ma Igli e Marjo, sale lo stesso sulla Opel Corsa, senza costrizioni, forse perché a quel punto non può rifiutare. Sarà l’appuntamento con la morte.
Passando alle indagini, questa sarà la settimana in cui i carabinieri del Reparto Operativo impacchettano tutti i reperti finora emersi dall’indagine e li mandano al Ris. Igli e Marjo hanno spaccato l’Iphone di Ismaele con una pietra, gettandolo su una delle sponde dell’Auro. Il telefonino di Ismaele è importante per potere sostenere quella premeditazione che al momento la procura di Urbino non contesta a nessuno dei due imputati.
Potrebbe emergere dalla lettura degli sms, messaggini whatsapp ecc.., precedenti e posteriori al delitto. Il messaggio che depista («Vado a vivere a Milano, non mi cercate») sarebbe stato inviato da Igli usando il telefonino di Ismaele. E anche Marjo avrebbe inviato, sempre da quel telefono, altri messaggi, ad altre persone del giro di Ismaele, sempre per annunciare che lui si era allontanato spontaneamente. Se anche questa circostanza fosse confermata, la posizione di Marjo si aggraverebbe.
Intanto, l’avvocato difensore di Igli Meta, Salvatore Asole, ha nominato un consulente criminologo, Ezio Denti, che è lo stesso del caso Bossetti. E’ uno psicologo forense che potrà relazionare sul raptus, che secondo la difesa, è all’origine del brutale assassinio di Ismaele. La difesa di Igli chiamerà a testimoniare anche Ambera, per vedere confermati, conclude l’avvocato, «gli elementi che già abbiamo».
2. CHI È AMBERA: FREDDA, SPIETATA, BARBARA. LA FIDANZATA È PEGGIO DELLO SGOZZATORE ALBANESE
Fausto Carioti per "Libero Quotidiano"
La pena, la tristezza. Un abisso di vuoto che a sfiorarlo fa orrore. Ambera Saliji, ragazza macedone di 19 anni, parla, ma mille volte avrebbe fatto meglio a stare zitta. Ismaele Lulli, studente di 17 anni, una settimana fa è stato ucciso per lei. Lo hanno sgozzato come un capretto e gettato in un dirupo. Sono stati Igli Meta, 20 anni, e Marjo Mema, 19, due ragazzi albanesi. Igli è il fidanzato di Ambera.
Un delitto d' onore, nel loro immaginario barbaro; nella realtà una esecuzione infame, premeditata: lo hanno preso in due, più grandi e forti e violenti, a tradimento. Lo hanno legato a una croce e interrogato prima di ammazzarlo.
Ma è Ambera quella che ora ti ghiaccia le vene. I giornalisti la cercano e la sventurata risponde. Le chiedono di Ismaele, cosa provi per lui e la sua famiglia, e lei reagisce quasi infastidita: «Cosa vuole che le risponda: condoglianze. Stop, non ho altro da dire». Non una briciola di pietà per quel ragazzo, zero dolore per quel corpo straziato. «L'avrò visto qualche volta. Io non ero affatto interessata a Ismaele. Era lui che ci provava».
Se un' emozione traspare è l'orgoglio primitivo per essere l' oggetto di un'ossessione così forte da spingere il suo uomo ad ammazzare. «Amo Igli, ha capito? È il mio fidanzato, lo aspetterò fino a quando non uscirà di prigione. Ha fatto una cosa orribile, spinto dalla gelosia. Ma non smetterò di amarlo per questo».
Chi le fa le domande la descrive «sicura, senza incertezze». E capisci che l'orrore che rivolta le nostre coscienze non ha sconvolto quella di Ambera e dei suoi due amici. Generazione cresciuta nel vuoto dei valori, ci diranno adesso, ma non è solo quello. Ci sono distanze incommensurabili, un valore della vita che per noi è tutto e che per la ragazza macedone e il suo fidanzato albanese sembra così basso, prossimo allo zero.
Sono la cultura, gli esempi, la religione, il peso che si dà alla vita umana nella famiglia in cui vivi e nei posti da cui provieni che quasi sempre segnano il confine tra civiltà e barbarie. Da questo lato del confine i nonni non regalano ai nipoti coltelli a serramanico con la lama da venti centimetri, come quello che ha tagliato la gola di Ismaele.
«Igli è un ragazzo buono. Ci sto insieme da quattro anni e mezzo, e sono certa che non voleva uccidere Ismaele», ripete ai giornalisti che sono andati lì per cercare le lacrime di una ragazza e hanno trovato una donna dura e fredda come la pietra. Non un pensiero, non una parola per quel povero cristo ammazzato. E ti chiedi cosa abbiamo a che fare noi con questi qui, e preghi che tuo figlio non incontri mai una come Ambera.
3. AMBERA, LA FIDANZATA DELLO SGOZZATORE ALBANESE: "LO AMO, LO ASPETTERÒ"
Da "Libero Quotidiano"
"Sono stanca di dovermi nascondere. Se può, faccia saper al mio Igli che lo aspetterò tutta la vita è che lo amerò sempre". Ambera Saliji, che si fa chiamare Ambra, è la fidanzata macedone di Igli, il giovane albanese che domenica pomeriggio ha sgozzato con un coltello Ismaele, studente diciassettenne di Sant'Angelo in Vado, in provincia di Pesaro, "reo" di avere avuto un flirt proprio con Ambera, 19 anni, minuta, è nella sua palazzina con mamma e sorellina.
Parla, parla, parla. "Io non sono una belva, non ho fatto niente di male. Invece sono tirata dentro pure io e passo per quella che ha scatenato la gelosia. "Igli ha commesso un delitto. Mi ha telefonato subito per avvisarmi. Non riuscivo a crederci, non è una cosa da lui. Ecco quello che ho pensato".
"Sì, l'ha sgozzato", urla, "e non lo giustifico, ma non voleva farlo. Mi rendo conto che non è facile capire. Mi si darà della pazza, insensibile, una che vuol comprendere un assassino. Intanto lo amo, è il mio uomo. E poi lo conosco da quattro anni e mezzo, da quando ci siamo fidanzati. È un ragazzo dolce, so bene di che pasta è fatto, conosco il suo cuore. Non è violento".
Ambera accusa gli italiani di essere razzisti. "Ho sentito tanto di quel razzismo, da parte di tutto il paese. Ho letto di gente che diceva "a quelli ci pensiamo noi", inteso come albanesi e stranieri. Hanno distrutto persino l' auto dei carabinieri che portava Igli in prigione, volevano linciarlo". Davanti al pm, due giorni fa, Igli ha confessato di aver legato alla croce Ismaele per inscenare un interrogatorio.
Pretendeva la sua confessione dopo aver ricevuto quella della sua fidanzata sulla relazione tra i due. Quanto alla sua presunta storia con Ismaele, Ambera dichiara: "L' avrò visto qualche volta. Io non ero affatto interessato a Ismaele. Era lui che ci provava. Non che mi telefonasse o facesse chissà cosa, ma se m' incontrava per strada dimostrava il suo interesse, mettiamola così".
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