elena ferrante

“È UN PATTO SANCITO 27 ANNI FA E NON INTENDO VIOLARLO” – ELENA FERRANTE RIBADISCE CHE NON RIVELERÀ MAI LA SUA IDENTITÀ. TANTO LO HA GIÀ FATTO DAGOSPIA: ANITA RAJA, CON LO ZAMPINO DEL MARITO DOMENICO STARNONE – HA LAVORATO ALLA SERIE TV? “NON UN LAVORO DI SCENEGGIATURA. SONO INTERVENUTA CON PROPOSTE MIE LÌ DOVE MI SEMBRAVA NECESSARIO” – E SUL RISULTATO FINALE…

Da "www.tpi.it"

 

ELENA FERRANTE

“Chi legge i miei libri li legge, ora più di prima, sapendo che ogni mia possibile fisionomia è affidata alla scrittura. È un patto sancito ventisette anni fa e non intendo violarlo”. Le parole di Elena Ferrante sulla sua vera identità, raccolte in un’intervista via mail dal giornalista Angelo Carotenuto del Venerdì di Repubblica, sono perentorie.

 

La scrittrice – che aveva dichiarato ciò nell’ottobre 2018 – è di nuovo al centro del dibattitto, soprattutto grazie alla messa in onda, su Rai 1, della serie televisiva omonima basata sulla sua tetralogia L’amica geniale.

 

l amica geniale serie tv

Alla versione per il piccolo schermo del best seller – più di dieci milioni le copie vendute in diversi Paesi – ha lavorato Saverio Costanzo, regista de La solitudine dei numeri primi. Un prodotto composto, per quanto riguarda la prima stagione, da otto episodi – 32 in tutto poiché la stagioni dovrebbero essere quattro. E proprio il 5 dicembre 2018 è arrivato l’annuncio della seconda basata sul romanzo Storia del nuovo cognome.

ELENA FERRANTE 2

 

Elena Ferrante, come si sa, ha accettato la sfida: far sì che la sua tetralogia passasse dal mondo della letteratura a quello della televisione. “Grazie a un certo tipo di lettura specialistica (quella degli sceneggiatori, quella del regista) il romanzo passa dalla pagina allo schermo e nel corso di questo movimento perde la veste letteraria, si denuda. È questa nudità che mi confonde e insieme mi incuriosisce” ha dichiarato l’autrice a riguardo.

 

La Ferrante, poi, ha seguito continuamente la stesura della sceneggiatura della fiction scrivendo al regista Costanzo, al quale ha inviato lunghe note. Ma la scrittrice non si definisce una sceneggiatrice: “Non si è trattato di un lavoro vero e proprio di sceneggiatura, non ne avrei avuta la competenza. Ho discusso piuttosto i testi scritti da Costanzo e dai suoi collaboratori intervenendo con proposte mie lì dove mi sembrava necessario”.

 

anita raja

Le opere di Elena Ferrante, comunque, sono già state adattate per il cinema: è il caso de L’amore molesto e I giorni dell’abbandono.

 

 

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