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LA MORTE DI UN CANE E' PARAGONABILE A QUELLA DI UN PARENTE? - UNA FAMIGLIA DI PRATO HA OTTENUTO UN RISARCIMENTO DI QUASI 30MILA EURO PER IL DECESSO DELLA LORO CAGNOLINA, A CAUSA DELLA NEGLIGENZA DEL GESTORE DI UNA PENSIONE PER CANI A CUI ERA STATA AFFIDATA - PER I GIUDICI, "IL CANE ERA UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA" - L'ANIMALE, CHE È STATO RITROVATO SENZA VITA RICOPERTO CON UN TELO IN UN CAMPO, ERA MORTO PER DIARREA E DISIDRATAZIONE. IL GESTORE NON AVEVA COMUNICATO LA MORTE DEL CANE ALLA FAMIGLIA, E PER IL TRIBUNALE DELLA CITTÀ TOSCANA…

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Estratto da www.tgcom24.mediaset.it

 

cane e padrone

Una famiglia di Prato ha ottenuto un maxi-risarcimento di quasi 30mila euro per la morte della loro cagnolina, di razza samoiedo, avvenuta, secondo i giudici, a causa della negligenza del gestore di una pensione per cani a Calenzano. […]

 

"Il cane era un membro della famiglia" - L'animale era stato affidato alla pensione, dove, purtroppo, è deceduto per diarrea e disidratazione, malattie che, secondo il Tribunale di Prato, avrebbero potuto essere evitate con un minimo di attenzione e cura. […]

 

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La negligenza del gestore della pensione - Il giudice ha evidenziato come il gestore della pensione "non abbia approntato le misure necessarie per evitare che, anche in considerazione del clima, caratterizzato da elevate temperature, il cane si ammalasse, per esempio assicurandosi che le fosse somministrato cibo idoneo e che potesse abbeverarsi regolarmente con acqua fresca; una volta constatato che l'animale stava molto male nonostante le offerte di aiuto di una collaboratrice, non si è attivato per curarla né ha chiesto l'intervento di un veterinario".

 

Il cane era stato poi ritrovato senza vita ricoperto con un telo in un campo. Una fine atroce che il gestore non aveva comunicato alla proprietaria. Era stata la polizia municipale ad avvertire la famiglia della morte del cane.

 

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Danno morale e materiale - La sentenza è innovativa perché il giudice "ritiene che la perdita in questione possa determinare la lesione di un interesse della persona alla conservazione della propria sfera relazionale-affettiva, costituzionalmente tutelata, in quanto il rapporto tra padrone e animale costituisce occasione di completamento e sviluppo della personalità individuale". Il risarcimento comprende 1.300 euro di danno patrimoniale per il valore dell'animale stesso, e 6mila euro alla proprietaria per il danno non patrimoniale, con ulteriori 4mila euro ciascuno per il marito e i figli. […]

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