
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
La chiesa di Sant'Angelo, in via Moscova, pieno centro di Milano, è gremita per l'ultimo saluto a Krizia, nome d'arte della stilista Maria Mandelli, scomparsa pochi giorni fa a causa di un malore improvviso nella sua casa di Milano all'età di 90 anni.
Ai funerali, oltre ai familiari, sono presenti il sindaco di Giuliano Pisapia, l'assessore comunale alla Moda Cristina Tajani, i presidenti onorari della Camera della Moda, Beppe Modenese e Mario Boselli, l'amica stilista Rosita Missoni, la showgirl Alba Parietti e l'architetto Stefano Boeri.
Il nome d'arte con cui si era affermata nel mondo della moda l'aveva mutuato dall'ultimo Dialogo incompiuto di Platone. Lo scorso anno la società fu ceduta al gruppo cinese Shenzhen Marisfrolg Fashion.
2. KRIZIA: MEMORIE NON AUTORIZZATE
Gianluca Lovetro per www.televetriolo.com
Quando scompare una grande stilista come Krizia, si tende a ricordare/magnificare la meraviglia del suo operato. Ma in questo caso, anche per rendere in toto il profilo di una donna caparbia, dura e intransigente, seppur capace di sorprendenti atti di generosità, non si possono omettere battute e colpi di testa di quella che non a caso fu definita Crazy Krizia.
Prendiamo il rapporto con i colleghi, per esempio. I Missoni erano amici che invitava anche al suo concerto di Natale. Armani era un idolo, però una volta gli telefonò per dirgli che qualcuno del suo staff le spifferava indiscrezioni sulle sue linee e probabilmente viceversa. Dunque, sembrava che lui la copiasse. Vera ossessione di Krizia, quella del plagio.
Poi c’erano i Dolce e Gabbana…una spina nel cuore. “I due pagliacci”, li chiamava. “Senza la mia maglieria non esisterebbe la loro”. Anche per Versace erano fuochi e fulmini. Figuriamoci per Cavalli che aveva osato mettere mano sulle stampe animalier dopo di lei. Quanto a Romeo Gigli, lo liquidava con un “triste”. Poi arrivò Prada: “Può fare i ’50, i ’60, i ’70, gli ’80 e i ’90. Tanto io ho già fatto tutto”.
A colpi di spazzola
Irripetibili, per non ricevere querele, le considerazioni su Naomi. Quando Mariuccia parlava, nelle ultime conferenze stampa, i giornalisti facevano finta di non sentire. I dipendenti invece stavano in guardia, perché la signora aveva sfoghi anche maneschi.
L’ultima sua arma prediletta era una spazzola che brandiva come una frusta. Più divertenti, i suoi racconti sulle star. Una sera a Venezia, una sua celebre amica rimorchiò Warren Beatty. Il mattino dopo le “ragazze” maliziose, compresa Mariuccia, la attesero al bar per i commenti sulle prestazioni dell’attore. La fortunata signora si presentò al caffè, alzando il dito il mignolo.
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