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Paolo Boccacci per www.repubblica.it
antico ponte di Nerone riemerge dal Tevere in secca
La pioggia che manca. Il Tevere che si abbassa, addirittura fino a pescare solo un metro e dodici centimetri. Ed ecco che sotto ponte Vittorio Emanele II si materializza un pezzo di storia antica che ciclicamente, ad ogni secca, riemerge con il suo carico di memoria.
E così, in una città che di sorprese archeologiche è ricchissima, sono riapparse dal fiume le fondamenta di un antico ponte, di solito impossibili da vedere perché sempre sommerse.
antico ponte di Nerone riemerge dal Tevere in secca
Un ponte che rimanda all'imperatore romano Nerone, che dominò la Città Eterna nel I secolo, tra il 54 e il 68 d.C, e che superava con un'arcata il fiume accanto a quello che ora unisce Corso Vittorio con Castel Sant’Angelo e il Lungotevere Vaticano.
Però è anche possibile che non sia stato Nerone a ordinarne la costruzione, ma il suo predecessore Caligola, per collegare il Campo Marzio a un suo Circo personale che si trovava vicino a dove oggi c’è il Vaticano. Ma Nerone lo aveva rinnovato, e usato come parte della Via Trionfale.
antico ponte di Nerone riemerge dal Tevere in secca
Il ponte, con gli archi ornati di statue e trofei, era infatti dedicato al passaggio dei vittoriosi in guerra, degli Imperatori e dei Generali, ma meritava il Trionfo solo chi avesse vinto una gloriosa battaglia contro nemici molto pericolosi o se fosse riuscito a vincere con poco dispendio di uomini e di denaro.
La fine? Fu demolito probabilmente nella prima metà del V secolo d.C., ai tempi della Guerra Gotica. E da allora ha dormito sotto le acque del Tevere, riemergendo solo in rare occasioni, quando il fiume della città raggiunge livelli troppo bassi, molto lontani dai soliti cinque o sei metri.
In realtà la storia dell'antico ponte è complessa. Come dicevamo una delle ipotesi degli archeologi è che sia stato fatto costruire direttamente da Nerone sul tracciato della via Trionfale nel I secolo, per migliorare i collegamenti con quelli che erano i suoi poderi sulla riva destra del fiume e in particolare con la villa della madre Agrippina. Ma si è pensato pure ad un intervento successivo sulla base di un altro di Caligola.
E anche sull'epoca della sua distruzione molte sono le ipotesi. Forse andò già in disuso in occasione della costruzione delle Mura Aureliane, nelle quali sembra mancare una porta in corrispondenza del ponte, anche a causa della vicinanza del ponte Elio. Potrebbe tuttavia essere contato tra i tredici ponti menzionati da un'iscrizione del IV secolo. Certamente non doveva più essere utilizzabile alla fine del V secolo d.C.
Mentre gli ultimi resti dei piloni furono demoliti nell'Ottocento per facilitare la navigazione. Ma a volte, nei periodi di secca, ritornano.
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