abu mazen hamas

IN VECCHIAIA ABU MAZEN HA TROVATO CORAGGIO - IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PALESTINESE ATTACCA I MACELLAI DI HAMAS, CHIAMANDOLI “FIGLI DI CANI” E LI INVITA A “DEPORRE LE ARMI”. MA DAL 2007 LUI NON METTE PIÙ UN PIEDE A GAZA E HA FATTO POCO PER OTTENERE UNA RICONCILIAZIONE NAZIONALE. ANCORA MENO HA FATTO PER RIPRENDERE IL POTERE NELLA STRISCIA, DA CUI GLI ISRAELIANI SI ERANO RITIRATI NEL 2005 LASCIANDO A LUI IL CONTROLLO - LA GIORDANIA METTE AL BANDO LA FRATELLANZA MUSULMANA, IL GRUPPO DI OPPOSIZIONE PIÙ ATTIVO DEL PAESE CHE DAL 7 OTTOBRE PROTESTA PER GAZA…

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FRATELLANZA MUSULMANA «FUORI LEGGE» IN GIORDANIA

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il "Corriere della Sera"

DONALD TRUMP RE ABDULLAH DI GIORDANIA

 

La Giordania mette al bando la Fratellanza musulmana, il gruppo di opposizione più attivo del Paese, e ne confisca i beni. A darne l’annuncio ieri è stato il ministro degli Interni Mazen Fraya. Il divieto arriva otto giorni dopo che il governo giordano ha dichiarato di aver sventato attacchi armati e attentati e ha arrestato 16 persone.

 

Fraya ha annunciato che tutte le attività del gruppo saranno vietate e chiunque ne promuova l’ideologia sarà ritenuto responsabile dalla legge.

 

SOLDATI AMERICANI IN GIORDANIA

Il gruppo — che ha negato qualsiasi collegamento con il presunto complotto — è dal 7 ottobre impegnato nell’organizzazione di manifestazioni contro la guerra di Israele a Gaza che le autorità giordane hanno tentato di reprimere. La monarchia e il suo governo si trovano strette in una morsa.

 

Da un lato Amman ha firmato un accordo di pace con Israele nel 1994 ma dall’altro metà della sua popolazione è di origine palestinese e nel Paese, dopo il 7 ottobre, si è scatenata una grande rabbia per gli attacchi di Israele a Gaza. Inoltre Washington — principale alleato della Giordania — preme affinché non vi sia alcun tipo di tensione, tanto più ora che le trattative tra Hamas e Israele sembrano essersi arenate. Lunedì scorso il Parlamento giordano ha vissuto momenti drammatici che hanno visto molti parlamentari e leader lanciare duri attacchi alla Fratellanza e al suo partito associato, il Fronte d’azione islamico.

miliziani di hamas durante la cerimonia di rilascio degli ostaggi

 

Una tensione che ha radici antiche: da quando è scoppiata la Primavera araba nel 2011, i rapporti tra la Fratellanza e il governo sono pessimi. Ma in questo momento, soprattutto in vista dell’arrivo di nuovi rifugiati palestinesi, Amman — che si trova in una posizione da questo punto di vista simile all’Egitto di Al Sisi — non si può permettere tensioni interne. Tuttavia è facile che la messa al bando causi nuove ondate di radicalizzazione e di violenze. […]

abu mazen

 

2. LA FURIA DI ABU MAZEN CONTRO I CAPI DI HAMAS «SIETE DEI FIGLI DI CANI»

LITE TRA SMOTRICH E IL CAPO DI STATO MAGGIORE SUGLI AIUTI A GAZA

Estratto dell’articolo do Davide Frattini per il "Corriere della Sera"

L’umiliazione, oltre alla sconfitta, è sapere che i miliziani di Hamas sono entrati nel suo palazzotto intonacato di rosa, hanno girato per tutte le stanze fino alla camera da letto, dove qualcuno si è infilato sui piedi impolverati le ciabatte di pelle, dopo aver girato le foto della moglie a faccia verso il muro, che non guardasse gli uomini armati di kalashnikov.

 

MILIZIANI DI HAMAS A GAZA

A Gaza il presidente Abu Mazen non è più tornato da quel giugno del 2007, quando in meno di una settimana le sue forze di sicurezza avevano perso i 363 chilometri quadrati, spazzate via dai fondamentalisti meglio addestrati e più determinati. Con i leader di Fatah, la fazione del raìs, portati via e gettati dai tetti dei palazzoni più alti.

In questi anni l’erede di Yasser Arafat ha fatto poco per ottenere quella riconciliazione nazionale di cui ha parlato tanto e ancora meno per riprendere il potere nella Striscia, da cui gli israeliani si erano ritirati nel 2005 lasciando a lui le chiavi dei cancelli.

 

ABU MAZEN ALL'ONU

A 89 anni e con il cuore indebolito del fumatore accanito, sente forse di non dover trattenersi più. Così durante una riunione delle Autorità palestinesi ha chiamato i capi di Hamas «figli di cani»: «Liberate gli ostaggi, centinaia di persone muoiono ogni giorno perché non li volete rilasciare». I terroristi tengono ancora 59 sequestrati, tra loro solo 23 sarebbero in vita.

 

Abu Mazen ha anche incitato (sarebbe un ordine se avesse il potere di imporlo) i jihadisti a «lasciare il dominio e a deporre le armi»: «Vi invito a trasformarvi in partito politico e a dialogare con noi». Hamas aveva vinto le elezioni parlamentari del 2006, ma dall’entrata in carica il premier Ismail Haniyeh — eliminato dagli israeliani in Iran dopo i massacri del 7 ottobre 2023 — aveva disatteso qualunque richiesta del presidente come invece prevedevano le norme, compreso il riconoscimento degli accordi firmati con lo Stato ebraico dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Un anno dopo — con il golpe — la Cisgiordania e Gaza sono diventate di fatto separate.

PROTESTE CONTRO HAMAS A GAZA

 

Da oltre un mese e mezzo nella Striscia non entrano aiuti umanitari per decisione del governo israeliano e l’esercito non indica più alla popolazione quali possano essere le zone più sicure, tutto il corridoio di sabbia è di nuovo un campo di battaglia, come agli inizi dell’offensiva diciotto mesi fa. I comandanti ammettono che le nuove operazioni mancano di obiettivi strategici e gli estremisti nella coalizione al potere se la stanno già prendendo con Eyal Zamir, il capo di stato maggiore che hanno nominato dopo aver costretto il predecessore alle dimissioni.

 

ABU MAZEN ALL'ONU

Durante una riunione Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e fanatico leader dei coloni, lo ha accusato di non implementare le indicazioni del governo. Perché è contrario all’idea di prendere il controllo militare del territorio, mentre gli oltranzisti vogliono ricostruirci le colonie dopo aver espulso gli oltre 2 milioni e mezzo di abitanti palestinesi. Il generale ha anche spiegato che i soldati non possono essere responsabili per la distribuzione degli aiuti alla popolazione, ma è necessario permettere di nuovo l’ingresso dei beni di prima necessità. «Se non sei capace di eseguire le nostre richieste, cercheremo qualcun altro», ha replicato Smotrich che ha indossato la divisa per pochi mesi nelle retrovie. 

PROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZAproteste a beit lahia contro hamas 5proteste a beit lahia contro hamas 6PROTESTE CONTRO HAMAS A GAZAPROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA