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SONO INNOCENT (OSEGHALE) – IL NIGERIANO ACCUSATO DI AVER UCCISO E FATTO A PEZZI PAMELA MASTROPIETRO SI DIFENDE: “NON SONO STATO IO, NON L’HO VIOLENTATA, NON L’HO UCCISA. VOGLIO PAGARE SOLO PER QUELLO CHE HO FATTO” – IL LEGALE: “SOSTENIAMO CHE LA MORTE DELLA RAGAZZA SIA STATA CAUSATA DA…”

innocent oseghale

Da www.lastampa.it

 

«Non sono stato io. Non l’ho violentata, non l’ho uccisa. Voglio pagare solo per quello che ho fatto, non per ciò che non ho commesso». Nel giorno della prima udienza in Corte d’assise a Macerata, Innocent Oseghale, il pusher nigeriano accusato di avere ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro, annuncia la sua innocenza tramite il legale, l’avvocato Simone Matraxia.

 

innocent oseghale e la compagna michela

«Quest’ultimo - spiega il legale - respinge le accuse relative all’omicidio e alla violenza sessuale. C’è poi l’aspetto che riguarda la cessione della droga e per questa circostanza è pendente un altro procedimento. Noi - aggiunge - sosteniamo che la morte della ragazza sia stata causata da intossicazione acuta da stupefacenti e non per le coltellate», i cui segni invece sarebbero da attribuire al tentativo di sezionamento del cadavere.

 

A replicare al legale è la mamma di Pamela, che chiede per Oseghale «la massima condanna» possibile.

 

pamela mastropietro

A poco più di un anno dall’omicidio della 18enne romana, fatta a pezzi e ritrovata cadavere in due trolley vicino Macerata, si apre così questa mattina la prima udienza in Corte d’Assise del processo che vede imputato il nigeriano Innocent Oseghale per omicidio e occultamento di cadavere.

 

ALESSANDRA VERNI MADRE DI PAMELA MASTROPIETRO

E’ il 30 gennaio quando la giovane si allontana dalla comunità Pars di Corridonia, in provincia di Macerata, dove stava lottando per combattere la dipendenza dalla droga e si perdono le sue tracce. Il corpo della 18enne romana viene in seguito ritrovato fatto a pezzi in due valigie abbandonate nella zona industriale di Pollenza, in provincia di Macerata.

 

Le indagini si stringono subito su un nigeriano di 29 anni, Innocent Oseghale, che viene fermato dai carabinieri: nella sua casa vengono trovati i vestiti della vittima, sporchi di sangue, e altre tracce ematiche, nonché uno scontrino di una farmacia, poco distante da lì dove Pamela aveva precedentemente acquistato una siringa.

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