antonio di fazio

L’IMPRENDITORE ARRESTATO A MILANO PER VIOLENZA SESSUALE È ANTONIO DI FAZIO, AMMINISTRATORE UNICO DELLA GLOBAL FARMA – L’INDAGINE È PARTITA DALLA DENUNCIA DI UNA STUDENTESSA 21ENNE: LUI L'HA INVITATA A UN INCONTRO DI LAVORO, POI L'AVREBBE DROGATA MESCOLANDO BENZODIAZEPINE CON IL CAFFÈ E STUPRATA. IL SOSPETTO È CHE CI SIANO MOLTE ALTRE VITTIME – QUANDO DI FAZIO HA SCOPERTO LA DENUNCIA, HA CERCATO DI CREARSI UN FALSO ALIBI E POI HA...

 

Cesare Giuzzi per www.corriere.it

 

ANTONIO DI FAZIO

È accusato di aver narcotizzato e abusato di una studentessa di 21 anni che lo aveva contattato per uno stage universitario. Per questo Antonio Di Fazio, classe 1971, amministratore unico della Global Farma, facoltoso imprenditore del settore farmaceutico milanese, è stato arrestato dai carabinieri.

 

Le accuse sono di sequestro di persona, lesioni aggravate e violenza sessuale aggravata. Dalle indagini sarebbero emersi altri casi di violenza ai danni di diverse donne. Gli inquirenti lanciano un appello a tutte le potenziali vittime dell’imprenditore a mettersi in contatto con i carabinieri della compagnia Porta Monforte di viale Umbria.

 

BROMAZEPAM

Il sospetto è infatti che Di Fazio utilizzasse la stessa tecnica per «agganciare» le ragazze e abusare di loro dopo averle narcotizzate con massicce dosi di benzodiazepine. L’indagine è partita il 28 marzo quando la 21enne, studentessa bocconiana, ha denunciato ai militari guidati dal capitano Silvio Maria Ponzio, di essere stata abusata dal 50enne. La giovane ha detto di essere stata invitata a un incontro tra imprenditori del settore farmaceutico finalizzato a uno stage formativo nella sua azienda e di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè. La vittima poi si sarebbe risvegliata a casa propria ancora stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente.

stupro

 

Nei giorni seguenti gli investigatori hanno perquisito la casa del 50enne e hanno trovato nascosta in una nicchia a scomparsa della cucina due confezioni di «Bromazepam», un ansiolitico che contiene benzodiazepine. Le indagini, coordinante dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, hanno poi ricostruito quanto accaduto quella notte attraverso le immagini delle telecamere e il gps dello smartwatch indossato dalla ragazza. Ma anche sui vari telefoni e pc sequestrati al 50enne dove sarebbero state trovate le tracce anche delle altre, numerose, violenze.

ANTONIO DI FAZIO

 

L’imprenditore dopo aver invitato la vittima a casa, secondo le indagini, l’avrebbe drogata con le benzodiazepine versate nel caffè e in un succo d’arancia. Una volta incosciente l’avrebbe spogliata, avrebbe abusato di lei e fotografata. Un incubo durato per diverse ore. Quando ha scoperto che la giovane lo aveva denunciato ai carabinieri ha cercato di crearsi alibi grazie alle testimonianze false di alcuni amici e famigliari. Ma soprattutto Di Fazio ha cercato di far ricadere la colpa sulla giovane vittima e sulla sua famiglia accusandole di un tentativo di estorsione.