DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
«La variante Omicron, fino a poco fa, è circolata poco in Cina. A differenza di quanto avvenuto in Europa negli ultimi mesi soltanto una piccola parte di popolazione è venuta a contatto con il virus. La riapertura della circolazione, con una politica sanitaria sbagliata e inaccettabile per una democrazia che precedentemente aveva imposto misure restrittive esagerate, ha avuto l’effetto di un detonatore». Così il ministro della Salute Schillaci nell’informativa al Senato sul «caso Cina» e sui controlli sanitari negli aeroporti sui passeggeri provenienti da Pechino e dintorni.
ondata di contagi covid in cina
La politica sanitaria cinese «quasi paradossale»
«La situazione in Cina sul Covid appare un unicum quasi paradossale», ha affernato il ministro. «Un percorso inverso rispetto a quanto fatto in Europa e in Nord America. E' stata la prima nazione ad osservare i casi e nella primavera del 2020 ha avuto il più alto numero di contagi. Le immagini degli ospedali di Wuhan e delle altre megalopoli cinesi sono state un'icona della malattia. Anche altri stati dell'area del Pacifico - ha ricordato - avevano scelto una politica di stretto controllo della diffusione del contagio, ma parallelamente avevano attuato campagne vaccinali altamente efficienti».
I primi controlli a Malpensa
«I primi sequenziamenti del virus effettuati sui tamponi di Malpensa sono già presenti», ha aggiunto il ministro. «In Cina sembra prevalere Omicron BF7, una variante nota, e questo è rassicurante, ma i dati sono ancora poco affidabili. Il salto evolutivo da monitorare è quello delle varianti del virus che vadano oltre Omicron. In questo momento è importante evitare interpretazioni allarmistiche».
I controlli e il richiamo all’Europa
Poi il ministro ha affrontato il problema dei voli che arrivano nel nostro paese non direttamente dalla Cina: «Impossibile tracciare i percorsi e i voli di chi viene, serve un raccordo con Ue per limitare l'afflusso di passeggeri positivi dal paese asiatico: abbiamo tenuto rapporti con Ecdc per uno continuo scambio di informazioni per provvedimenti rapidi e l'Italia partecipa al progetto di allerte precoci». L’agenzia europea ha risposto, a breve giro, ritenendo «ingiustificata» l’introduzione di test obbligatori per i viaggiatori provenienti dalla Cina per l’Ue nel suo complesso».
Le misure adottate
«Per rafforzare il monitoraggio sui potenziali rischi legati alla situazione in Cina ho convocato per domani l'unità di crisi come osservatorio del ministero sulla materia». Schillaci ha confermato le misure, con i tamponi effettuati a chi entra in Italia, e ha annunciato la proroga al 30 aprile dell’uso delle mascherine in ospedali e Rsa.
La Cina chiede «misure scientifiche e appropriate»
La Cina tenta di rassicurare sulla diffusione del Covid-19 e chiede misure «scientifiche e appropriate» dopo l'imposizione di restrizioni da parte di alcuni Paesi all'arrivo di passeggeri provenienti dalla Cina. Italia compresa.
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