FRANCAMENTE, ME NE IN-FISCO - IL PALAZZINARO DELLA CASTA, SERGIO SCARPELLINI, NON HA VERSATO 10 MILIONI DI EURO DI IVA DEL 2011 E SI BECCA UN SEQUESTRO DI DUE FERRARI E A UNA SERIE DI PALAZZI NEL CENTRO DI ROMA

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Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

Sergio Scarpellini saluta il Sindaco Marino Sergio Scarpellini saluta il Sindaco Marino

Due Ferrari, due appartamenti in Corso Rinascimento, uno in via del Governo Vecchio e un altro in via Gregorio VII. È solo una parte, minima, del patrimonio immobiliare di Sergio Scarpellini finito ieri sotto sequestro. Il giudice per le indagini preliminari Donatella Pavole lo accusa di aver omesso, con la sua società Milano 90 Srl, il versamento Iva in relazione alla dichiarazione fiscale per l’anno di imposta 2011. Un mancato pagamento che, stando agli accertamenti dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal pubblico ministero Santina Lionetti, sarebbe stato di 10.856.226 euro.

 

Sergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo Sergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo

L’inchiesta nasce da un normalissimo accertamento tributario. Ma le Fiamme Gialle hanno subito notato qualcosa di insolito nella società di Scarpellini, spesso salita agli onori delle cronache insieme al suo proprietario. L’imprenditore, infatti, è stato spesso definito “l’immobiliarista della casta”: sono suoi moltissimi dei palazzi utilizzati da senatori, deputati e dal personale del Campidoglio.

 

Ancora, nei suoi prestigiosi appartamenti in centro ospita uffici del Tar, del Consiglio di Stato, di diverse Authority e persino della Rai. Edifici che Scarpellini concede in affitto guadagnando, spesso, molto più dell’interesse del prestito richiesto alle banche. Non solo: l’imprenditore spesso fornisce ai suoi “inquilini” anche una serie di servizi collaterali, come quelli di trasloco o di facchinaggio. E, per di più, gestisce ulteriori immobili, di cui non è direttamente proprietario, per conto di terzi. D’altronde è evidente che il personaggio, un self made man ormai ultrasettantenne, ha un ottimo fiuto per gli affari.

SERGIO SCARPELLINI SERGIO SCARPELLINI

 

Circa un anno fa, Scarpellini finì al centro delle polemiche per gli “affitti d’oro”. Si disse che si era aggiudicato le locazioni senza alcuna gara d’appalto. Accuse dalle quali l’imprenditore si difese dicendo che sì, in effetti i contratti erano tanto onerosi che sarebbe, forse, valsa la pena, per la Camera, di comprare i suoi palazzi anziché affittarli; ma che Montecitorio non aveva alcuna intenzione di accollarsi il prezzo degli immobili e dei suoi dipendenti. E che l’appalto non ci sarebbe potuto essere perché quei palazzi non potevano essere messi in gara.

 

«Domattina(oggi, ndr) depositeremo davanti al gip una richiesta di dissequestro dei beni, produrremo ampia documentazione attestante la solidità della società e l’assenza del pericolo che è posto a fondamento del sequestro », ha detto l’avvocato dell’imprenditore, Remo Pannain.

 

SERGIO SCARPELLINI E SIGNORE SERGIO SCARPELLINI E SIGNORE

«Produrremo inoltre la documentazione che attesta, tra l’altro, un credito vantato dalla “Milano 90” verso la pubblica amministrazione (il Comune, la Camera, il Tar eccetera) di ben 13 milioni e mezzo, e un ulteriore credito verso l’Inps di 2.340.174 euro. La “Milano 90”, benché in regime di solidarietà, sta anticipando ai suoi 487 dipendenti anche il 50% dello stipendio spettante all’Inps, e che l’Inps non ha ancora restituito. E entro l’8 novembre, dovrebbe pagare loro 596.089 euro: dico “dovrebbe” perché, in questo momento, tutti i conti sono sottoposti a sequestro».

GIANNI ALEMANNO E SERGIO SCARPELLINI GIANNI ALEMANNO E SERGIO SCARPELLINI