DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
1. NAVALNY È STATO AVVELENATO, MA VIVRÀ MERKEL: "ORA PUNIRE I RESPONSABILI"
Giuseppe Agliastro per “la Stampa”
Aleksey Navalny è stato quasi sicuramente avvelenato: le analisi effettuate in Germania confermano i sospetti sul malore che ha colpito il più seguito e agguerrito tra gli avversari di Vladimir Putin. Una scoperta che potrebbe creare nuove tensioni nei rapporti tra Mosca e Occidente e sulla quale Angela Merkel e l'Unione Europea hanno immediatamente chiesto chiarimenti alla Russia.
I risultati dei test infatti non possono che sollevare ombre inquietanti su un possibile coinvolgimento dello stesso Cremlino nella vicenda e mettono in forte dubbio le parole dei medici russi, secondo cui non erano state trovate tracce di sostanze tossiche nell'organismo di Navalny.
L'ospedale universitario Charité di Berlino - dove il dissidente è stato trasferito dalla Russia sabato scorso ed è ora ricoverato in coma - ha annunciato che «i test clinici suggeriscono un'intossicazione provocata da una sostanza appartenente al gruppo degli inibitori della colinesterasi». Navalny - sottolinea l'ospedale - adesso non è in pericolo di vita, ma «è grave» e non possono essere esclusi «effetti a lungo termine, in particolare sul sistema nervoso».
Merkel domanda ora alla Russia un'inchiesta e che i responsabili rispondano del crimine «davanti alla legge». «Alla luce del rilevante ruolo che Navalny svolge nell'opposizione politica russa, le istituzioni locali sono chiamate con urgenza a chiarire questi fatti, in modo completo, e in piena trasparenza», ha affermato la cancelliera. Una richiesta subito appoggiata dal commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni.
alexei navalny al bar dell'aeroporto dove sarebbe stato avvelenato
Resta da vedere se a Mosca c'è la volontà politica di scoprire i colpevoli e, soprattutto, i mandanti. Ma qual è esattamente la sostanza che si teme sia stata usata su Navalny? I medici non lo sanno ancora. Quel che è certo - dicono - è che «l'effetto del veleno, l'inibizione della colinesterasi nell'organismo, è stato provato diverse volte e in laboratori indipendenti» e per questo il rivale di Putin viene ora curato con un antidoto, l'atropina.
Gli inibitori della colinesterasi aumentano la comunicazione tra le cellule nervose nel cervello e a volte sono usati per curare i sintomi dell'Alzheimer. Rientrano però in questa categoria anche alcuni tipi di pesticidi e - come spiega il professor Vasily Vlasov a Novaya Gazeta - anche i gas nervini paralizzanti e persino il Novichok, l'agente nervino che l'intelligence russa è sospettata di aver usato a Salisbury per tentare di uccidere l'ex spia doppiogiochista Skripal. Navalny è il principale trascinatore delle proteste anti-Putin e con le sue inchieste sulla corruzione ha più volte messo in imbarazzo il leader del Cremlino.
Amici e familiari sospettano che sia stato avvelenato con una sostanza tossica disciolta in una tazza di tè che ha bevuto giovedì mattina all'aeroporto di Tomsk. Navalny si è sentito male sull'aereo, ha perso i sensi e i piloti sono stati costretti a un atterraggio di emergenza a Omsk, dove il dissidente è stato ricoverato in terapia intensiva. Qui i medici potrebbero aver seguito le indicazioni del governo russo più che le procedure sanitarie. Hanno infatti escluso l'avvelenamento e ipotizzato «un disordine metabolico provocato da un improvviso calo di zuccheri».
alexei navalny con alcuni fan a tomsk, poco prima di sentirsi male
Inoltre hanno prima dato e poi negato il consenso al trasporto di Navalny in aeroambulanza a Berlino ritardandone il ricovero in Germania. Gli alleati dell'oppositore sospettano che Mosca volesse così perdere tempo per far sparire le tracce del veleno. Navalny ora è in ospedale a Berlino protetto dalla polizia tedesca. Il Cremlino negherà ovviamente ogni responsabilità come ha già fatto in passato per altri omicidi e tentati omicidi e i medici russi che hanno curato l'oppositore hanno già affermato di non aver trovato inibitori della colinesterasi nei loro test.
2. IL MARCHIO DI FABBRICA DI MOSCA
Anna Zafesova per “la Stampa”
alexei navalny portato via in ambulanza
Avvelenamento: i medici tedeschi pronunciano il loro verdetto sulla malattia di Aleksey Navalny, e indicano la tossina che l'ha ridotto in coma. Il difficilmente pronunciabile termine «inibitore della acetilcolinestenerasi» ha altri significati, più comprensibili, e inquietanti: gar nervino, sarin, Novichok, l'agente tossico inventato nei laboratori militari sovietici, con cui erano già stati avvelenati a Salisbury nel 2018 l'ex agente del Kgb Sergey Skripal e sua figlia.
Un marchio di fabbrica, quindi, e chi ha somministrato la sostanza all'oppositore russo voleva lasciare una firma leggibile. Un killer con la pistola, come quelli arrestati nei casi di Anna Politkovskaya o Boris Nemtsov, si può sempre attribuire a una «iniziativa dal basso», un veleno a uso militare però non si prepara in cucina con il kit del piccolo chimico. Chi ha voluto uccidere Navalny voleva non solo che morisse, voleva che si sapesse che era stato ucciso.
alexei navalny portato via in ambulanza 1
E questo ripropone la domanda che molti si fanno: perché il Cremlino ha permesso di portare Navalny a Berlino, e quindi di fornire ai governi occidentali una prova dell'avvelenamento? Il Cremlino non è monolitico come appare da fuori. Esiste un Putin «fisico» e un Putin «collettivo», composto da clan in feroce lotta tra loro, lobby, oligarchie, servizi variamente deviati, falchi e colombe, tartarughe e talpe, e quelli che avrebbero voluto Navalny morto possono avere l'ufficio a pochi metri da quelli che di nascosto tifavano per lui.
I giochi in Russia si stanno facendo pesanti, la Bielorussia che si ribella al suo presidente eterno è un'anticipazione di uno scenario possibile, e la teoria che il costo d'immagine per Putin superasse i vantaggi dalla morte di Navalny potrebbe essere stata considerata da qualcuno come ormai superata.
VLADIMIR PUTIN VI OFFRE UNA TAZZA DI TE'
Probabilmente, alla richiesta di Berlino di un'indagine trasparente sull'avvelenamento la Russia risponderà con smentite e fake, come ha fatto per l'abbattimento del Boeing malese nel Donbass nel 2014. Ma, a differenza del suo imbarazzante alleato Lukashenko, Putin ha una reputazione da difendere. Vuole essere un influencer globale, un leader storico.
Non poteva lasciare morire l'oppositore numero uno in un pronto soccorso siberiano. La condanna della comunità internazionale è stata il deterrente che impedì al regime sovietico di eliminare Sakharov e Sharansky, Bukovsky e Solzhenitsyn (che subì un avvelenamento).
Le sanzioni del mondo libero hanno limitato l'espansione della «guerra ibrida» dopo l'annessione della Crimea. Se Navalny è stato portato al sicuro e sappiamo cosa gli è successo, è accaduto grazie alle pressioni internazionali, a quell'Occidente che ancora esiste e di cui Angela Merkel è la leader più inflessibile e determinata.
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