angelo scola delpini

LA SCOLA E’ FINITA - MONSIGNOR MARIO DELPINI PRENDE POSSESSO DELLA DIOCESI DI MILANO, DA SEI ANNI FORTINO DEL CARDINALE ANGELO SCOLA - NELLA SCELTA DEL PAPA HA PESATO IL CONSIGLIO DEL CARDINALE TETTAMANZI - A SUO AGIO COL GRECO ANTICO E CON L’INGLESE, IL NUOVO ARCIVESCOVO NON AMA I “PRETI FURBI”

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Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

MARIO DELPINIMARIO DELPINI

I sacerdoti della diocesi lo chiamano «don Mario». Con buona pace degli alloggi vescovili, vive nella casa del clero di via Settala assieme a confratelli per lo più anziani, gira per la città in bici e caschetto e ha fama di uomo sobrio, gentile ma anche determinato, nel caso: guai ai «preti furbi» o troppo «preoccupati degli affari mondani», tanto da «trascurare i servizi più abituali richiesti dall' esercizio del ministero, come visitare gli infermi, consolare gli afflitti, prendersi cura dei piccoli».

 

Francesco ha compiuto la sua scelta, a mezzogiorno di oggi la Santa Sede e la diocesi ambrosiana annunceranno il nome del nuovo arcivescovo di Milano: monsignor Mario Delpini, 66 anni a fine mese, dal 2012 vicario generale e quindi «vice» del cardinale Angelo Scola.

angelo scola vescovo di milano x angelo scola vescovo di milano x

 

Il 148° arcivescovo della città farà il suo ingresso in diocesi a settembre, l' inizio dell' anno pastorale. Il cardinale Scola, compiuti 75 anni il 7 novembre, aveva chiesto che il successore fosse nominato entro l' estate e si è già preparato il ritiro in una parrocchia di Imberido, vicino a Lecco. Il nome di Delpini, del resto, ricorreva da mesi come favorito. Francesco talvolta sorprende anche i più stretti collaboratori, ma ieri in Vaticano nessuno metteva più in dubbio la nomina.

 

Delpini ha un profilo molto «pastorale» e un buon rapporto con i sacerdoti della diocesi più grande d' Europa, che conosce uno ad uno, tanto che Scola gli aveva affidato la formazione permanente del clero. Caratteristiche importanti, per il Papa: le stesse di monsignor Angelo De Donatis, appena nominato Vicario di Roma.

MARIO DELPINI - REVERENDO CHE MANIEREMARIO DELPINI - REVERENDO CHE MANIERE

 

Il cardinale Scola aveva voluto Delpini come suo più stretto collaboratore e nella decisione di Francesco, si racconta Oltretevere, ha pesato anche il consiglio del cardinale Dionigi Tettamanzi. Come accadde all' arcivescovo Giovanni Colombo, monsignor Delpini sale sulla cattedra della diocesi nella quale ha passato tutta la vita. Le tappe del suo sacerdozio sono scandite dal rapporto con i predecessori.

 

Nato a Gallarate, terzo di sei figli, entrò nel seminario di Venegono nel 1967, a sedici anni, e nel '75 venne ordinato sacerdote dal cardinale Colombo. Laurea in lettere classiche alla Cattolica, licenza in Teologia e diploma in Scienze teologiche e patristiche, fu scelto dal cardinale Martini come rettore del seminario inferiore (il liceo) di Venegono nell' 89 e di quello maggiore nel 2000.

MARIO DELPINI MARIO DELPINI

 

Tettamanzi lo ha ordinato vescovo dopo la nomina ad ausiliare, Scola ne ha fatto il suo vicario generale. Un prete «a tutto tondo», si racconta. Ironico, vivace, amato dai fedeli per la sua predicazione semplice e piana, ma a suo agio col greco antico come con l' inglese. A parte saggi su riviste specializzate, non ha pubblicato testi scientifici ma libri come E la farfalla volò o Con il dovuto rispetto. Frammenti di saggezza all' ombra del campanile , apologhi, fiabe e racconti legati all' esperienza parrocchiale.

ARCIVESCOVO DIONIGI TETTAMANZIARCIVESCOVO DIONIGI TETTAMANZI

 

L' opera più nota è Reverendo, che maniere! , «piccolo galateo pastorale» rivolto ai preti.

Sull' esempio di Francesco, durante la visita a Milano, esortava ad annunciare la gioia del Vangelo, senza scoraggiarsi mai. Nella preghiera di Pasqua ha scritto: «Resistere.

Resistere non solo per sé, ma anche per gli altri. Resistere perché gli altri contano sulla tua resistenza; resistere perché se anche tu cedi alla rassegnazione si spegnerà una luce e la terra sarà solo più buia. Se tu resisti anche nel buio, resterà una luce a indirizzare il cammino».

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