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NON SERVE ANDARE A MILANO NELLA "GINTONERIA" DI LACERENZA: ANCHE ROMA È PIENA DI ESCORT – ANDRÀ A PROCESSO CON L’ACCUSA DI SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE ALESSANDRO DI STEFANO, GESTORE DEL NIGHT CLUB “ELITE 2”, CHE SI TROVA NEL CENTRO DELLA CAPITALE - I CLIENTI UFFICIALMENTE PAGAVANO PER ASSISTERE A SPETTACOLI DI LAP DANCE, MA LE "SIGNORINE" OFFRIVANO SERVIZI "EXTRA" NEI PRIVÈ - ALCUNE PERSONE SPENDEVANO 300 EURO A SERA PER TRASTULLARSI CON LE DONZELLE...
Estratto dell’articolo di Marco Carta Andrea Ossino per www.repubblica.it
Una casa di appuntamenti nel cuore di Roma, nascosta in bella vista, nel dietro le quinte di un night a due passi dalla Fontana di Trevi, l’Elite 2. “Sfruttamento della prostituzione”, è l’accusa mossa dalla procura.
La stessa con cui ieri è stato rinviato a giudizio Alessandro Di Stefano, amministratore di fatto del locale di via dell’Umiltà. Secondo gli investigatori “favoriva o comunque tollerava la prostituzione di molteplici” ragazze all’interno del night club.
“Formalmente – proseguono gli atti - il night club offriva alla clientela spettacoli di lap dance accompagnati da consumazioni di bevande” ma le indagini hanno svelato che dietro le tende, in tre diversi privè, ragazze straniere vendevano i loro corpi. Le regole loro imposte dai gestori del night erano chiare: “Non dire mai privè, non dire mai che dividi i soldi con il locale”.
Qualcosa però è andato storto. E da un controllo amministrativo congiunto (finanza, polizia e polizia locale), è emerso cosa accadeva dentro l’Elite. Tutte le ragazze infatti hanno negato i fatti contestati ai gestori del club. Hanno detto che il locale era frequentato da illustri professionisti e da ragazzi che pagavano le ballerine per esibizioni. Hanno anche spiegato di guadagnare tra i 30 e i 60 euro ogni sera.
Una di loro, tuttavia, ha raccontato che nei tre privè (chiamati Giappone, Thailandia ed Egitto) le sue colleghe offrivano prestazioni sessuali. I clienti pagavano 100 euro per mezz’ora ma potevano intrattenersi anche di più. Alcuni spendevano anche 300 euro per un solo incontro.
Il copione era sempre lo stesso: prima la lap dance, poi i drink al tavolo: “Ci prendiamo qualcosa da bere?”. E infine lo spettacolo privato e ancora i rapporti sessuali. Le telecamere piazzate dagli investigatori hanno immortalato ogni cosa. […]
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