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NASA ALL’ARIA – PARENTE E LA DECISIONE DELL’AGENZIA SPAZIALE DI CAMBIARE I NOMI ALLE STELLE: “CON IL SESSISMO NON NE USCIRETE VIVI, VISTO CHE TUTTE LE SONDE CHE AVETE MANDATO IN GIRO PER LO SPAZIO HANNO NOMI MASCHILI. SENZA CONSIDERARE ORION, LA MISSIONE DELLA NASA CHE PORTERÀ L’UOMO SU MARTE" – "E POI SPARATE NELLO SPAZIO LA SONDA JUNO, OSSIA GIUNONE, CHE DEVE ORBITARE INTORNO A GIOVE PER SCOPRIRNE LE INFEDELTÀ? STAI A VEDERE CHE JIM BRIDENSTINE, IL CAPO DELLA NASA, SI RITROVA LA MURGIA SOTTO CASA..."

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Massimiliano Parente per “il Giornale”

MASSIMILIANO PARENTE

 

Dalle stalle alle stelle: è inarrestabile la marcia nel ridicolo del politicamente corretto, e pensare che fino a poco tempo fa sembrava una faccenda seppellita, sbeffeggiata anche da semiologi di sinistra come Umberto Eco.

 

Voglio dire, adesso ci si è messa pure la NASA. Sì, avete capito bene, proprio la NASA, perché certi nomi di stelle sono da cambiare, risultano offensivi. Ormai dove ti giri urti una qualche sensibilità, anche se guardi in cielo. In cielo? Già, in cielo. 

ngc 2392 nebulosa eschimese

 

Per esempio la nebulosa planetaria NGC 2392 è chiamata «Eskimo Nebula», e eskimo non va bene, è «un termine colonialista con una storia razzista», dice la NASA.

 

Quindi, con la medesima ragione con cui in Danimarca hanno cambiato il nome al gelato «Eskimo» (offensiva per i popoli artici, significa «mangiatore di carne cruda»), urge cambiare rinominare la nebulosa.

 

A questo punto però bisogna abolire pure i sessantottini, che l’eskimo se lo mettevano addosso.

Siamese Twin Galaxy -

 

Va assolutamente cambiato anche il nome della «Siamese Twin Galaxy», perché essere gemelli siamesi è considerata una disabilità. Sarebbe come, per intenderci, se voi chiamaste una galassia Galassia Zoppa, offendendo tutti gli zoppi del mondo. State attenti anche nel linguaggio parlato, non potete più dire «sembrate due siamesi», risultereste insensibili, dei veri stronzi.

 

frederick william herschel

Comunque, a livello cosmico, tutta colpa di Frederick William Hershel, il compositore tedesco che era anche astronomo, che nel 1820 ha classificato oltre 5000 corpi celesti.

 

Scoprì perfino Urano, e di sicuro andava molto fiero dei suoi nomi, ma non aveva previsto che, due secoli dopo, mentre le sue nebulose sono sempre lì, noi saremmo evaporati in un’imbecillità cosmica.

 

In ogni caso la NASA sta vagliando solo i nomi che hanno significati offensivi, e ci tiene a rassicurarci che per esempio la nebulosa Testa di cavallo («the Horsehead Nebula») potrà mantenere il suo nome. Così credono loro, aspettate che se ne accorgano gli animalisti vegani.

MICHELA MURGIA

 

 

 

Avviso alla NASA: con il sessismo non ne uscirete vivi, visto che tutte le sonde che avete mandato in giro per lo spazio hanno nomi maschili, da Keplero a Galileo, da Copernico a Cassini.

 

Senza considerare Orion, la missione della NASA che porterà l’uomo su Marte, ma dico: proprio Orion dovevate chiamarla? Proprio alla mitologia greca vi dovevate ispirare? A Orione, che insegue le Pleiadi, sette sorelle sfigate, ogni notte nel cielo?

 

E poi sparate nello spazio la sonda Juno, ossia Giunone, che deve orbitare intorno a Giove per scoprirne le infedeltà? Spedite una disgraziata sfigatissima sonda a spiare il gigante gassoso infedele? Stai a vedere che Jim Bridenstine, il capo della NASA, si ritrova la Murgia sotto casa.

MICHELA MURGIAJIM BRIDENSTINE NASAgelato eskimosonda juno sonda orionElisa Desoire con maschera di Batman di Massimiliano ParenteMICHELA MURGIAMICHELA MURGIAmassimiliano parente