roberta zoia

"IO E IL MIO EX LAVORAVAMO INSIEME E DELLA SUA RELAZIONE EXTRACONIUGALE ERANO A CONOSCENZA TUTTI, TRANNE ME" - PARLA ROBERTA ZOIA, TITOLARE DI UNA SCUOLA DI BALLO DI TREVISO CHE HA RICEVUTO UN RISARCIMENTO DI 10MILA EURO DALL'EX MARITO CHE LA TRADIVA CON UNA SUA ALLIEVA: "LA RELAZIONE ERA PALESE: QUANDO LEI ANDAVA IN BAGNO, LUI LA SEGUIVA. SONO PURE STATI VISTI IN ATTEGGIAMENTI INTIMI. CHISSÀ QUANTE BATTUTE SONO STATE FATTE ALLE MIE SPALLE" - "LUI NEGAVA ANCHE DAVANTI ALL'EVIDENZA, MI DAVA DELLA MATTA E…"

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Estratto dell'articolo di Laura Berlinghieri per "la Stampa"

 

Roberta Zoia

Tradita, ma (almeno) risarcita. Perché passi l'amore che finisce. Passi pure lui che si innamora di una donna più giovane. «Ma le menzogne e l'umiliazione – dice la diretta interessata – quelle, no». E il tribunale di Treviso, a Roberta Zoia – 51enne di San Donà (Venezia) – ha dato ragione.

 

Condannando invece l'ex marito, con cui la donna condivideva la gestione di una scuola di danza a Treviso, al pagamento di 10 mila euro: il prezzo dell'adulterio? No, il risarcimento per l'umiliazione pubblica subita dalla donna, l'unica a ignorare la storia extraconiugale del marito. «Risarcita – spiega il suo avvocato Davide Favotto, ora investito dalle telefonate di ex mogli e mariti in una situazione analoga – perché lesa in diritti garantiti dalla Costituzione: la dignità, l'onorabilità, l'immagine e la salute».

 

TRADIMENTO 2

[…] Ammesso che esistano "semplici tradimenti", perché ritiene che il suo non lo sia stato?

«Per l'umiliazione subita. Perché io e il mio ex lavoravamo insieme e della sua relazione extraconiugale erano a conoscenza tutti, tranne me. Perché lui negava anche davanti all'evidenza, mi dava della matta. Perché io mi sono ritrovata a preparare per i campionati italiani di danza la ragazza che mi aveva rubato il marito. Ho smesso di dormire la notte, avvertivo al petto un peso che quasi mi impediva di respirare. Una tensione continua».

 

Roberta Zoia

Facciamo un passo indietro: ci racconta tutta la storia?

«Io e il mio ex ci siamo sposati nel 2007, […]  nel 2010, abbiamo aperto una scuola di ballo a Treviso. Il tradimento l'ho scoperto proprio quell'anno: un bigliettino, dal contenuto molto particolare, trovato per caso nella tasca dei suoi pantaloni. Gli ho chiesto spiegazioni, ma lui ha minimizzato».

 

Ma non l'ha convinta...

«Ho iniziato a controllare tutto. Il telepass che lo inchiodava in posti diversi da quelli in cui diceva di essere. Ma, soprattutto, i tabulati telefonici: un'infinità di telefonate chilometriche, nel cuore della notte, verso una studentessa della scuola. Ho affrontato mio marito, ma lui si è giustificato dicendomi che, da maestro, la stava sostenendo perché era stata lasciata dal fidanzato. Chiamandola alle 2 di notte? Ma poi c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: un cellulare, che non avevo mai visto, e che ho trovato ancora nella tasca dei pantaloni che il mio ex aveva messo a lavare. E lì c'erano dei messaggi inequivocabili».

TRADIMENTO

 

Come si è sentita?

«Umiliata. L'ho affrontato ancora, lui mi ha giurato che avrebbe lasciato quella donna. Io ho provato a credergli e l'ho perdonato, per poi scoprire che non era vero. Soprattutto, ho unito tutti i puntini delle circostanze di un tradimento che andava avanti da anni, davanti a me, ma nascosto da me».

Roberta Zoia

 

Ed ecco quindi quell'umiliazione per cui ha chiesto di venire risarcita.

«Mio marito partiva in trasferta con questa donna. Durante le ricorrenze, mi lasciava a casa da sola, per correre da lei e dai suoi genitori. Quando era invitato alle feste, mi diceva di rimanere a casa, per stare da solo con lei. Anche a scuola, la relazione era palese: quando lei andava in bagno, lui la seguiva. Sono pure stati visti in atteggiamenti intimi. Chissà quante battute sono state fatte alle mie spalle, quante risate. Gli altri maestri, i ballerini: tutti sapevano tutto, tranne me.». […]

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