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DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI…
URAGANO MACRON! - DOPO IL SOGNO SFUMATO DELL'ELISEO, IL PARTITO DELLA LE PEN SCENDE AL 13% (MARINE PERO' POTREBBE ENTRARE IN PARLAMENTO) - MELANCHON FA DIVENTARE "FRANCE INSOUMISE" IL PRIMO PARTITO DI SINISTRA MA IN PARLAMENTO AVRA’ LE BRICIOLE: MASSIMO 18 SEGGI
S.Mon. per il “Corriere della Sera”
L'ondata Macron travolge i due partiti storici di destra e di sinistra che si sono alternati al potere dalla nascita della Quinta Repubblica, ma arriva a toccare anche le formazioni alle ali estreme del sistema politico. Il Front National e la France Insoumise, estrema destra e sinistra radicale, perdono slancio.
Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon possono vantare un relativo successo personale, perché entrambi affronteranno in testa il ballottaggio di domenica prossima. La prima nel Nord, a Hénin-Beaumont, davanti alla candidata macronista Anne Roquet. Il secondo nel Sud, a Marsiglia, contro Corinne Versini (Lrem).
La leader del Front National potrebbe quindi finalmente entrare in Parlamento, ma è una consolazione tutto sommato di poco conto. Al primo turno delle presidenziali, il 24 aprile, Marine Le Pen aveva ottenuto il 21,3% dei voti: ieri il suo partito non è andato oltre il 13,5%. Torna quindi al livello delle legislative precedenti, nel 2012, e secondo le proiezioni questo potrebbe significare al massimo 10 seggi, più probabilmente tre o quattro.
Un risultato molto deludente, perché fino a qualche settimana fa il Front National giudicava come risultato minimo - dato praticamente per scontato - la conquista almeno dei 15 seggi che servono per formare un gruppo parlamentare, e considerava ragionevole arrivare a una cinquantina di deputati.
«C' è forse un po' di delusione quanto al risultato», ha ammesso ieri sera il numero due del partito Florian Philippot. Il Front National vede crollare anche il secondo sogno: dopo avere creduto nella stretta via che poteva portare all' Eliseo, i vertici del partito speravano di costituire finalmente una forza importante in Parlamento e radicata nel Paese.
Alla fine di una lunghissima campagna elettorale alimentata da sondaggi che due anni fa davano il Fn come il primo partito di Francia, Marine Le Pen e i suoi si trovano, di fatto, con un pugno di mosche: un' inutile affermazione al primo turno delle presidenziali, e la solita presenza di rappresentanza all' Assemblea nazionale.
Anche la France Insoumise, rivelazione delle presidenziali, non può cantare vittoria. C' è la soddisfazione del leader Jean-Luc Mélenchon di diventare la principale formazione a sinistra scavalcando sia pur di poco gli odiati ex compagni del moribondo partito socialista, ma i numeri sono inferiori alle previsioni.
Al primo turno delle presidenziali, Mélenchon ha preso il 19,58 dei voti, mentre il suo partito ieri non è andato oltre l' 11%, il che significa tra 8 e 18 seggi. E dire che Mélenchon, stando alle sue parole, puntava a vincere le legislative imponendo a Macron una coabitazione.
Non c' è andato neanche vicino, anche se ieri sera ha spiegato che «l' immensità dell' astensione mostra che nel Paese non c' è la maggioranza per distruggere il codice del lavoro, ridurre le libertà pubbliche o coccolare i ricchi, tutte cose che sono nel programma del presidente». Mélenchon ha rinnovato l' invito già rivolto ai francesi di «non dare i pieni poteri al presidente», ma è esattamente quel che hanno voluto fare ieri.
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