Leon Lowentraut
Ha solo 23 anni e già il mondo dell'arte lo tiene d'occhio, ma soprattutto ne discute: è il nuovo Picasso "solo più colorato" o un nuovo genio del marketing di sé stesso? Leon Löwentraut, dopo due tappe a Maiorca e a Venezia, è al Museo Nazionale Bavarese di Monaco, con la mostra "Leonismo" curata da Manfred Möller di Edition Minerva. E continua ad animare la polemica tra chi lo vede come un talento promettente e chi ritiene che la sua genialità non stia nella pittura, ma nel proporsi in modo furbo sui social.
Mostra Leonismo
Di certo è un abile utilizzatore di Instagram, con oltre 220.000 follower, conquistati mostrandosi con personaggi come Till Lindemann dei Rammstein, Angela Merkel, il violinista David Garrett e il pugile Wladimir Klitschko, oltre che con selfie al lavoro in studio e in foto da modello in bianco e nero.
«Instagram la utilizzo molto, ma solo per presentare quello che faccio», minimizza il giovane che dipinge su grandi formati, spremendo il colore acrilico direttamente dal tubetto sulla tela, in cerchi e linee che poi mescola selvaggiamente, con echi di Jean-Michel Basquiat e Jackson Pollock. Oltre che di Picasso, alla cui fama a quanto pare aspira senza farsi neppure tante remore a dichiararlo.
Mostra Leonismo 3
Ad amarlo per ora sono soprattutto i giovani appassionati d'arte che lo seguono sui social «perché parla la loro stessa lingua», spiega Möller: «Löwentraut in breve tempo è diventato una voce che si fa sentire nella scena artistica contemporanea ed è riuscito a far appassionare all'arte una nuova generazione che visita le sue mostre e colleziona le sue opere».
Roman Kräussl, docente di finanza all'Università del Lussemburgo e visiting fellow alla Hoover Institution a Stanford, esperto in investimenti alternativi, definisce il fenomeno Löwentraut «cultura pop allo stato puro». L'artista, che non fu accettato all'Accademia d'arte di Düsseldorf, che la rivista Forbes ha inserito nella lista delle 30 persone under 30 più importanti nei paesi di lingua tedesca, secondo lui si sta muovendo molto bene in questo momento.
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Un po' meno convinti del "fenomeno" sono i galleristi, che lo osservano incuriositi con un sorrisetto sulle labbra, «è un'arte molto commerciale quella di Löwentraut», dice Robert Ketterer della casa d'aste monacense. «Dipinge con semplicità e cerca di trovare uno stile che crede possa essere popolare, orientato al suo target, ma che non proviene dal suo io». Intanto nelle gallerie alcune opere sono state vendute a 70.000 euro.
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