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Aldo Cazzullo per “corriere.it”
In riva alla Senna, tra la Gare de Lyon e la colonna della Bastiglia, c’è la Morgue. L’istituto di medicina legale, dove sono custoditi i corpi dei morti di Parigi. Tutti dovranno subire l’autopsia. Sono stati riconosciuti in 103. Ventisei restano da identificare.
All’ingresso ci sono tre poliziotti e tre psicologi, tutti sulla sessantina, due donne dai capelli bianchi e un uomo calvo. Sono coetanei dei genitori delle vittime. Li accolgono. Li preparano. Offrono un tè caldo o un’arancia. Spiegano come dovranno comportarsi all’interno.
Non hanno l’aria grave ma comprensiva, a volte tentano di sorridere. I familiari dei morti si abbandonano a loro completamente. Stanno vivendo un momento che ricorderanno per sempre, i pochi minuti trascorsi con gli psicologi creano un rapporto molto intenso. Poi entrano nell’edificio di mattoni rossi, salgono al primo piano, un unico enorme ambiente illuminato da finestroni ad arco, e attendono in un angolo, seduti su sedie di plastica, di essere chiamati. Escono barcollando, in lacrime, cercando l’aria con la bocca spalancata.
Ma va detto che, dopo la prima reazione di strazio, viene fuori in molti un misto di dignità ferita e di fierezza, insomma di rabbia e di orgoglio, che in effetti sono i sentimenti popolari che all’evidenza prevalgono in questi casi. Ci sono i figli dell’immigrazione, neri e maghrebini, che non hanno pudore di piangere, e le tradizionali famiglie francesi, più trattenute.
Chi non ce la fa viene portato sotto una tenda bianca, dov’è stato allestito un pronto soccorso. Tirano dritto il padre, la madre e il fratello minore di Ludovic Boumbas, ucciso mentre cenava con gli amici al ristorante «La Belle Equipe», la bella squadra. Sono arrivati da Lilla, hanno salutato Ludovic, ora aspettano un taxi.
All’immenso dolore privato si unisce il peso del dolore pubblico. In queste occasioni c’è chi si chiude, e chi invece sente il bisogno di parlare. La madre è inebetita, il fratello piange, il padre - capelli brizzolati, cappotto blu, occhiali, quasi identico all’attore americano James Earl Jones, quello che interpreta Alex Haley in Radici - invece tiene a raccontare del figlio.
«Noi siamo del Congo. Ludovic lavorava alla Federal Express, per vivere, ma gli piacevano molto i libri e la musica. Disegnava. Era un ragazzo molto buono». Buono? Il Daily Mail scrive che è stato un eroe, che si è gettato addosso ai terroristi, che ha salvato una ragazza facendole scudo con il suo corpo. «Questo non lo so. Non so se era un eroe. Per me era molto di più. Era mio figlio». Il taxi è arrivato, il padre di Ludovic Boumbas deve andare. I poliziotti lo salutano militarmente.
ludovic boumbas ha salvato la vita di una donna facendole da scudo umano
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