simon gautier

COM’È MORTO SIMON GAUTIER? - LA PROCURA DI VALLO DELLA LUCANIA HA APERTO UN’INCHIESTA SULLA MORTE DELLO STUDENTE FRANCESE DISPERSO DAL 9 AGOSTO IN CILENTO. IL CORPO È STATO RITROVATO IERI SERA E NEL MIRINO FINISCE IL SISTEMA DI SOCCORSO – LA SUA CHIAMATA AL 112 IN CUI DICEVA DI AVERE LE GAMBE ROTTE È STATA DIROTTATA AI CARABINIERI IN BASILICATA E NON IN CAMPANIA – IL RECUPERO DEL CORPO È STATO MOLTO DIFFICILE: SIMON AVEVA… – VIDEO

 

 

 

simon gautier 3

TROVATO MORTO SIMON GAUTIER, LO STUDENTE FRANCESE DISPERSO DAL 9 AGOSTO IN CILENTO - IN UNA TELEFONATA AL 118 AVEVA DETTO: “HO LE GAMBE ROTTE, STO MORENDO DI DOLORE, NON SO DOVE SONO MA VEDO IL MARE” - I RITARDI NELLE RICERCHE DOVUTE AL RIMBALZO DELLE CELLE TELEFONICHE CHE HANNO DIROTTATO LA SUA CHIAMATA AI CARABINIERI IN BASILICATA E NON IN CAMPANIA - LA TECNOLOGIA POTEVA SALVARLO: ECCO COME FUNZIONA E DOV'È ATTIVA…

 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/trovato-morto-simon-gautier-studente-francese-disperso-agosto-211482.htm

 

 

 

Stella Cervasio e Vincenzo Rubano per www.repubblica.it

 

la morte di simon gautier

Un'inchiesta è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (Salerno) in relazione alla morte del turista francese 27enne Simon Gautier, il cui corpo è stato ritrovato ieri sera nel territorio del comune di San Giovanni a Piro. Secondo quanto si è appreso, l'indagine, in particolare, intende accertare eventuali responsabilità su presunti ritardi nell'avvio dei soccorsi.

 

Le ricerche dell'escursionista, disperso dal 9 agosto nelle zone collinari del Golfo di Policastro, sono scattate in seguito alla telefonata che egli stesso ha effettuato al '118' quella mattina, venerdì, intorno alle 9. E proprio sulla tempestività e sull'efficacia dei soccorsi ci sono state polemiche da parte degli amici del giovane.

gli speleologi recuperano il corpo di simon gautier 8

 

Simon sarebbe morto subito dopo essere precipitato e aver chiesto aiuto. È riuscito a dare l'allarme ai carabinieri ma, secondo una prima ricostruzione anche in seguito all'esame esterno della salma, il ventisettenne in poco tempo, 40/ 45 minuti, sarebbe deceduto. A causare il decesso - ma sarà l'esame autoptico a stabilirlo - sarebbe stata la frattura di una gamba che avrebbe reciso l'arteria; da qui l'emorragia.

gli speleologi recuperano il corpo di simon gautier 9

 

Un'ipotesi che sembra confermata da quanto affermato dal 118 Basilicata: "Il cellulare di Gautier venne fatto ripetutamente squillare dopo la chiamata, non ha più risposto". L'ambulanza "è partita da Lagonegro (Potenza), verso la costa Tirrenica, un'ora e quaranta minuti dopo il primo contatto con Simon" ha spiegato all'Ansa il direttore delle postazioni Serafino Rizzo.

 

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Rizzo ha precisato che sono stati i carabinieri di Lagonegro a ricevere - alle ore 9 circa - la prima telefonata del giovane escursionista, trasferendola poi al 118 lucano, che non dispone di un servizio di geolocalizzazione (fornito dalle forze dell'ordine, quando necessario). Dopo una breve interlocuzione, il 118 lucano contattò i colleghi di Vallo della Lucania (Salerno), per avviare i soccorsi in collaborazione con i vigili del fuoco e con il soccorso alpino.

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Nel frattempo il cellulare di Gautier venne fatto ripetutamente squillare stando al direttore delle postazioni, senza alcun esito. Si decise quindi di inviare anche un sms su quel cellulare: se fosse stato aperto, i soccorritori avrebbero ottenuto una posizione più precisa. Il 118 della Basilicata ricevette la geolocalizzazione della prima telefonata di Gautier dal Soccorso Alpino alle ore 10.30 circa: si trattava di un'ampia area nella zona di Maratea (Potenza), dove vennero inviate alle ore 10.43 una prima ambulanza e un'auto dei carabinieri, senza però trovare alcuna traccia dell'escursionista. Da questo momento in poi le ricerche furono state estese verso nord, nel golfo di Policastro.

gli speleologi recuperano il corpo di simon gautier 4

 

La mamma di Simon, Delfina Godard, giunta in Italia mercoledì 14 agosto, venerdì scorso aveva lanciato un appello. "Ringrazio chi é intervenuto subito ma chiedo un intervento ancora più massiccio di persone e mezzi perché la zona in cui é andato Simon é molto vasta", aveva detto.

 

Il ritrovamento

Il corpo di Simon è stato trovato ieri sera in una zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. Una squadra di tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico è rimasta tutta la notte accanto alla salma con vigili del fuoco e protezione civile. Alle prime ore dell'alba altre squadre hanno raggiunto il luogo del ritrovamento: il corpo è stato adagiato su una barella per essere trasportato con le corde lungo il pendio ed essere affidato alla Guardia costiera.

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Le delicate operazioni sono iniziate all'alba: il recupero è stato reso difficoltoso dalle ripide scogliere che si tuffano nel mare nel comune di San Giovanni a Piro, a circa 200 km a sud di Napoli.

 

La salma é giunta nel porto di Policastro, frazione del comune di Santa Marina (Salerno). È stata trasportata a bordo di un gommone della Capitaneria di porto di Palinuro partito dalla spiaggia dove era stato portato il corpo. Dal porto, poi, la salma é stata trasferita con un carro funebre per essere messa a disposizione dell'autorità giudiziaria. Si effettuerà, secondo quanto disposto dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, l'autopsia all'obitorio dell'ospedale di Sapri (Salerno) per capire le cause della morte e per determinare soprattutto se una mobilitazione più rapida e più massiccia dei soccorsi avrebbe potuto salvarlo dopo la telefonata al 118.

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Le operazioni di recupero della salma, in località Ciolandrea nel territorio comunale di San Giovanni a Piro, sono iniziate all'alba e sono durate diverse ore. Il corpo del giovane é stato recuperato, tra gli altri, dagli uomini del Soccorso Alpino in un dirupo profondo circa duecento metri.

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Il dirupo

Avrebbe lasciato il percorso ufficiale e si sarebbe incamminato lungo un sentiero la cui strada è stata "aperta" da animali. Secondo le prime testimonianze dei soccorritori del Servizio alpino speleologico, potrebbe essere accaduto questo negli attimi prima che Simone Gautier precipitasse nel dirupo.

 

Simon si sarebbe, infatti, incamminato lungo un sentiero dal terreno molto franoso al termine del quale ci sono delle rocce; sarebbe salito sulla roccia e da lì sarebbe caduto.

I soccorritori che hanno trovato il corpo del turista francese hanno riscontrato una gamba completamente rotta e girata; forse era rotta anche l'altra. Il recupero é risultato molto difficile per il terreno franoso.

 

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Gli amici

 "Il nostro caro Simon se ne è andato... Il nostro dolore è senza limiti" scrivono su Facebook gli amici di Simon Gautier. "Vogliamo ringraziare tutti voi per le vostre donazioni" aggiungono i ragazzi, che avevano lanciato una raccolta di fondi da utilizzare per venire in Italia a cercare il turista francese, spiegando che i contributi arrivati fino ad ora saranno utilizzati per "tornare a casa con la famiglia di Simon".

 

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"Siamo tutti fisicamente e psicologicamente esausti - concludono - E' ora per noi di tornare dalle nostre famiglie e dai nostri amici. Grazie all'infinito per tutti i vostri messaggi e il supporto che stiamo ancora ricevendo. Sentiamo tutto l'amore e la forza che ci state mandando per il nostro amico che sarà sempre nel nostro cuore".

 

 

Il lutto cittadino

Il Comune di San Giovanni a Piro (Salerno) ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di domani. Il corpo si trovava in un crepaccio molto profondo.

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Il sindaco di Santa Marina (Salerno), Giovanni Fortunato, esprime la propria vicinanza alla famiglia: "Esprimo a nome personale e di tutta la comunità territoriale il dispiacere e le condoglianze per la mamma, il papà, i familiari e gli amici di Simon Gautier. Un particolare ringraziamento per l'impegno, la professionalità e il duro lavoro a tutti i soccorritori: i vigili del fuoco, i carabinieri, la finanza, la protezione civile, il soccorso alpino speleologico e i volontari. Simon resterà sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi come un nuovo amato e compianto figlio di questa terra".

Cilento, recuperato il corpo di Simon, il turista francese trovato morto in un burrone

 

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La notizia sui media francesi

Le Figaro sottolinea che le autorità locali non sono state in grado di geolocalizzare immediatamente Gautier in quanto la tecnologia 'Advanced Mobile Location' (Aml) non è ancora in servizio in Italia, "un dispositivo costoso - decine di migliaia di euro - che richiede una collaborazione con Google e Apple", precisa il quotidiano francese, sottolineando che "presto l'Italia sarà obbligata ad attuarla, del resto come gli altri Paesi Ue".

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Per risalire alla posizione di Gautier i carabinieri hanno dovuto far riferimento ai ripetitori, "un metodo di geolocalizzazione classico, molto più lento e complicato, soprattutto in una zona non abitata quindi poco fornita di antenne" aggiunge Le Figaro. Un'inchiesta è stata aperta dalla procura di Vallo della Lucania "per determinare le cause del decesso e stabilire se Simon Gautier avrebbe potuto essere salvato" conclude l'emittente Radio France Internationale.

 

La polemica

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"Non siamo in grado di dire quali siano stati i traumi, può darsi di per sé mortali nel breve termine, subiti dal giovane caduto nella scarpata. Ma sicuramente se l'Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, Simon Gautier sarebbe stato soccorso in tempi rapidissimi e, soprattutto, immediatamente golocalizzato. Se avesse chiamato in Francia, probabilmente, si sarebbe salvato". Lo denuncia a LaPresse il presidente nazionale del 118, Mario Balzanelli, in merito alla vicenda dell'escursionista francese morto in Cilento.

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"Usciamo sconfitti da una battaglia durata giorni, da una infinita fatica" dicono Claudio Ruocco e Giusy Cella, i piloti dell'azienda "AltaProspettiva" di Agropoli (Salerno) che ha messo a disposizione i droni per le ricerche di Simon, lavorando in sinergia con la Croce Rossa negli ultimi giorni nel Golfo di Policastro.

il luogo dove e stato trovato simon gautier

 

"Abbiamo avuto le speranze fino all'ultimo - spiegano in un post su Fb - Speravo che ti avremmo trovato in un cunicolo a proteggerti dal sole, sì, ferito sicuramente, ma non morto". "Ti chiediamo scusa - proseguono -ma soprattutto ti chiediamo scusa da parte di tutta la nostra nazione che non ha saputo intervenire nel modo e nei tempi giusti". "Grazie - concludono - a tutti i volontari e alla Croce Rossa ma soprattutto al Soccorso Alpino".