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LA STORIA DELL'ESTATE ROMANA: IL FINTO CONTE È UN FINTO SQUATTRINATO, E LA DOMESTICA È UNA FINTA MILIONARIA CHE GIOCA COL CASTELLO DELLA PRINCIPESSA - IL MAXI-SEQUESTRO A FABRIZIO FERRARI (CHE SI FECE ADOTTARE DA UN NOBILE SENZA EREDI PER CIUCCIARGLI IL TITOLO) È UNA VENDETTA DI FRANCESCO DE VITO PISCICELLI, CHE ORA SI È MESSO CON LA EX MOGLIE DEL FINTO CONTE (LA SUDDETTA PRINCIPESSA)

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Giuseppe Scarpa e Corrado Zunino per “la Repubblica - Roma

 

sofia borghese  denuncia il marito fabrizio ferrari per violenzesofia borghese denuncia il marito fabrizio ferrari per violenze

Dichiarava redditi per 16mila euro lordi l’anno, il conte Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg. Un compenso da telefonista di call center. Per undici stagioni, dal 2000 al 2011, addirittura ha dichiarato nulla.

 

Nullatenente. I finanzieri del comando provinciale di Roma gli hanno attribuito la proprietà di beni immobiliari nascosti per tre anni, dal 2012 al 2014: il Castello di Tor Crescenza, alle porte di Roma, poi cinque ville estese su 4.000 metri quadrati nel Parco di Veio a nord della Capitale (con una piscina al centro) e sette, edificate abusivamente, a ridosso del Parco del Monte Argentario.

 

Gli affitti delle location migliori gli avevano fruttato 12 milioni di euro, tutti nascosti al fisco (con 300 mila euro di tasse comunali non versate). Per ora, la magistratura gli ha sequestrato 2,9 milioni. Sul conto corrente personale il nobile, quasi nullatenente, aveva 66mila euro.

francesco de vito piscicellifrancesco de vito piscicelli

 

Il conte Sardagna, 73 anni, aveva creato undici società fittizie (anche inglesi e lussemburghesi) e le aveva intestate al giardiniere e alla domestica.

 

Lui stesso, ex marito della principessa Sofia Borghese, figlia di Scipione Borghese (discendente diretto di Papa Paolo V) e attuale compagna dell’imprenditore Francesco De Vito Piscicelli, diventato famoso per aver riso al telefono la notte del terremoto dell’Aquila pregustando i grandi affari della ricostruzione, aveva preso residenza in Lussemburgo. Sardagna e Piscicelli erano già finiti alla procura di Grosseto per un contenzioso relativo alla proprietà di Villa Spini Bianchi, sempre all’Argentario.

fabrizio ferrari sardagna fabrizio ferrari sardagna

 

Operazione “Scholoss” (in tedesco “Castello”) l’hanno battezzata i finanzieri guidati dal colonnello Cosimo Di Gesù. Tra le proprietà del conte — nato solo Fabrizio Ferrari e diventato Sardagna tramite procedura di affiliazione da un nobiluomo di Trento senza eredi — c’è appunto il Castello di Tor Crescenza, sulla Cassia, alle porte di Roma, edificato nel XVI secolo. Una «residenza di lusso» con chiesa, teatro, sala quadri.

 

Negli anni ha ospitato il regale ricevimento di nozze tra Francesco Totti e la conduttrice tv Ilary Blasi, il matrimonio di Flavio Briatore con Elisabetta Gregoraci e un’estate di riposo di Silvio Berlusconi (che quella dimora, immersa in un parco secolare, l’avrebbe comprata se fosse riuscito a convincere donna Sofia Borghese). Le indagini hanno permesso di scoprire che il castello, e i beni migliori del nobile Sardagna, sono stati affittati per almeno tre stagioni anni per cerimonie, convegni, soggiorni.

fabrizio ferrari sardagnafabrizio ferrari sardagna

 

Gli investigatori hanno poi certificato la proprietà di due elicotteri, uno con insegna nobiliare utilizzato dal conte per i suoi spostamenti e custodito in un hangar sotterraneo. Anche questo è stato sequestrato. La Guardia di Finanza chiederà ai comuni interessati di abbattere o acquisire i beni abusivi.

 

Il conte di origini veneziane è appena uscito sconfitto da un’altra querelle giudiziaria. Lo scorso 23 giugno è stato condannato a tre anni di reclusione per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e dei figli all’epoca in cui i due coniugi, già separati, vivevano in diverse ali del prestigioso castello.

francesco de vito piscicelli nella villa all argentario di borghese e fabrizio ferrarifrancesco de vito piscicelli nella villa all argentario di borghese e fabrizio ferrari

 

Di fronte alle contestazioni fiscali, Sardagna ha reagito attaccando il nemico Piscicelli e ha parlato di manovre «atte a sottrarre con artifizi e raggiri l’intero patrimonio». Il suo avvocato ha diffuso: «Il provvedimento di sequestro riguarda il periodo 2012-2014, ma in quegli anni il Castello di Tor Crescenza era nella piena disponibilità di Sofia Borghese e del suo compagno. Sono rientrato in possesso dei miei beni solo nel maggio 2015. Ho avviato un ravvedimento operoso per sanare la mia posizione con il fisco».

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