greta ramelli e vanessa marzullo

VANESSA E GRETA NEL BUCO NERO DELLA SIRIA - PORTATE VIA DA UNA BANDA DI CRIMINALI COMUNI CHE POTREBBERO POI CEDERLE A UN GRUPPO PIÙ ORGANIZZATO? - LAVORAVANO A UN PROGETTO PER INSEGNARE LE CURE DI PRONTO SOCCORSO - VENTENNI MA GIÀ CON ESPERIENZE IN INDIA E AFRICA

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1. SIRIA, LE RAGAZZE ITALIANE RAPITE 7 GIORNI FA

Fiorenza Sarzanini per “Il Corriere della Sera

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo

 

Portate via da una banda di criminali comuni che potrebbero poi cederle a un gruppo più organizzato. È questo il timore forte di chi sta cercando di aprire canali per negoziare il rilascio di Vanessa Marzullo, 21 anni di Brembate, e Greta Ramelli, 20 anni di Gavirate, le due cooperanti rapite in Siria nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto.

 

Le due ragazze sono state caricate su un furgone da una decina di uomini armati che hanno fatto irruzione verso le 4 del mattino nell’appartamento situato vicino a Idlib, nella zona di Aleppo, dove erano arrivate con due guide appena tre giorni prima. Un sito Internet locale sostiene che «prima di essere portate via sono state viste nella casa del capo del Consiglio rivoluzionario della zona». 

 

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo

Nessuno sembra aver fornito sino ad ora indicazioni utili, non è arrivata alcuna richiesta nè rivendicazione. E questo aumenta il rischio che la trattativa sia lunga, soprattutto che sia difficile trovare gli intermediari giusti. Non a caso la notizia del rapimento, arrivata sabato scorso e rilanciata su Twitter due sere fa, era stata tenuta riservata per evitare di far alzare il prezzo del riscatto anche con rivendicazioni di tipo «politico».

 

Ieri pomeriggio le indiscrezioni sono però rimbalzate in maniera sempre più frenetica e alla fine la Farnesina ha deciso di confermare «la irreperibilità delle due connazionali». 

 

In quell’area è attivo il fronte Al Nusra, formato da cellule di rivoltosi armati che lottano contro il regime e sono affiliati ad Al Qaeda. Al momento gli analisti escludono che le due ragazze possano essere nelle loro mani, anche se attendono un segnale, anche la minima traccia per attivare il canale di contatto. E per questo hanno già mobilitato le organizzazioni non governative presenti nella zona, ma anche chi ha in passato trattato per altri ostaggi occidentali. 

Vanessa Marzullo Vanessa Marzullo

 

Vanessa Marzullo e Greta Ramelli erano entrate in Siria attraverso la Turchia circa dieci giorni fa per portare avanti il progetto Horryaty, iniziativa di solidarietà con la popolazione siriana che hanno fondato con Roberto Andervill. L’obiettivo è distribuire kit di pronto soccorso e pacchi alimentari nell’area di confine, ma anche istruire i giovani a praticare interventi di pronto soccorso in caso di lievi ferite o comunque insegnare nozioni infermieristiche. 


L’ultima ad aver parlato con loro è Silvia Moroni, la presidente della onlus Rose di Damasco che partecipa all’intervento umanitario. «Dal 22 luglio le ho sentite tre volte, ma il 31 luglio, quando avevamo appuntamento su Skype non erano in linea», racconta la donna. La cattura è avvenuta qualche ora dopo, ma non si può escludere che già prima dell’arrivo dei miliziani le due giovani fossero state bloccate nell’appartamento. 
 

Vanessa Marzullo  Vanessa Marzullo

Il progetto delle due ragazze non ha alcun sostegno da parte dell’Italia, si tratta di un’iniziativa indipendente e anche questo sarà evidenziato nel momento in cui si comincerà a trattare per il rilascio. Ufficialmente il nostro Paese non ha alcuna presenza di intelligence nella zona e dunque sono già stati aperti canali di comunicazione con la Turchia — che già in passato aveva collaborato con l’Italia per ottenere il rilascio dei giornalisti della Rai — e con la Coalizione nazionale siriana.

 

Ieri sera il rappresentante ad Aleppo Ahmad Ramadan, ha dichiarato all’agenzia Adn-Kronos : «Stiamo indagando, al momento non abbiamo altre informazioni oltre a quelle della loro scomparsa». A vuoto anche le richieste fatte da monsignor Mario Zenari, il nunzio apostolico in Siria, che proprio ieri ha rivolto un nuovo appello — dopo quello della settimana scorsa per padre Paolo Dall’Oglio — «per tutti i sequestrati siriani e stranieri». 

 

2. GRETA, VANESSA, DUE AMICHE E QUEL PATTO DI CURARE I BAMBINI

Carlo Baroni per “Il Corriere della Sera

 

esecuzione a binnishesecuzione a binnish

Di ragazze così ce ne sono più di quanto si creda. Quelle che, fosse per loro, il mondo avrebbe bisogno subito di qualche ritocco. Anche perché a vent’anni fai più fatica a mandar giù le ingiustizie. Greta e Vanessa. Due ragazze lombarde. Tutte casa, scuola e volontariato. In Siria c’erano già state altre due volte. Sempre a portare medicinali. Niente politica, solo aiuti sul campo. 

 

Greta Ramelli, 20 anni, di Gavirate, nel Varesotto, nel sociale si era buttata subito. Alle scuole medie, frequentate a Comerio, il paese dove nacque l’Ignis di Borghi, l’avevano eletta presidente del consiglio comunale dei ragazzi. Poi alle superiori l’impegno internazionale. Prima in Africa e poi in India. Era il 2011 e Greta decide di andare nello Zambia. Ci resta quattro mesi. Un’esperienza che scrive e racconta sul sito della sua ex scuola, il Rosetum di Besozzo.

siria   i terroristi dell'isis crocefiggono i loro nemici 1siria i terroristi dell'isis crocefiggono i loro nemici 1

 

Due anni dopo, è il 2013, annuncia che partirà per Calcutta «dove lavorerò con le suore di madre Teresa, per tre settimane». E intanto si diploma, si iscrive all’università, fa la volontaria per la Croce Rossa. Quando torna si prende a cuore le sofferenze di un altro Paese martoriato: la Siria. Con Vanessa incontra Roberto Andervill e insieme decidono di fondare la comunità di assistenza sanitaria Horryaty. Battono il territorio varesino per organizzare cene, creare eventi, tutto per raccogliere fondi. 

 

SIRIA - UN COMBATTENTE DELL'ISISSIRIA - UN COMBATTENTE DELL'ISIS

Vanessa Marzullo, 21 anni, è di Brembate, nel Bergamasco. Il padre ha un ristorante a Verdello e lei, quando torna, lo aiuta come cameriera. I suoi genitori sono separati e ha un fratello più piccolo. Ha studiato a Trezzo d’Adda e adesso frequenta la facoltà di Lingue e cooperazione internazionale alla Statale di Milano. Al paese la vedono sempre meno. Ormai il suo orizzonte è il mondo. Quasi inevitabile che incontrasse una come Greta. 

 

«Dopo il suo primo viaggio in Siria Greta era rimasta molto colpita — ricorda il suo ex insegnante di religione al Rosetum, don Andrea Gariboldi — aveva deciso di ripartire per condividere le sofferenze del popolo siriano, in particolare dei bambini». Esperienze che aveva già riportato ai ragazzi del suo vecchio istituto. «È una ragazza forte, coraggiosa e determinata» la descrive don Andrea. 

 

RIBELLI SIRIANI AD ALEPPO RIBELLI SIRIANI AD ALEPPO

L’amica Maria 22 anni, di Comerio, racconta che «il 30 luglio Greta aveva mandato un messaggio su Facebook a una decina di amici. Doveva stare in Siria solo una settimana, ma ci ha comunicato che aveva deciso di fermarsi ancora perché si sentiva più utile sul campo. In questi mesi ha fatto un lavoro splendido. Ci chiedeva di comprare latte in polvere, materiale medico e altro. Prendeva l’aereo per la Turchia portando i soldi della raccolta fondi e poi entrava in Siria. Comprava tutto prima del confine, quindi entrava nelle città che considerava più sicure». 

 

Beppe Severgnini in cerca del futuro della carta stampata Beppe Severgnini in cerca del futuro della carta stampata

Un’altra amica di Greta, Nicoletta, 21 anni di Travedona Monate, il 31 luglio riceve un messaggio su Facebook undici minuti dopo mezzanotte «ma dormivo — racconta — e non l’ho visto: mi chiedeva di poter entrare nella sua mail, perché aveva delle cose importanti da vedere. La mattina dopo le ho scritto su whatsapp, ma non mi ha più risposto. Nel messaggio mi aveva anche chiesto se la Pegasus, una compagnia area, rimborsava i biglietti del volo, perché da quello che sapevamo noi amici, lei doveva rientrare prima ma aveva deciso di rimanere più tempo in Siria. Il primo agosto però era ancora attivo il suo profilo».