DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
DAGOREPORT: PALAZZO CHIGI COME L'ASILO MARIUCCIA
Articoli correlati
DAGOREPORT! PALAZZO CHIGI COME L'ASILO MARIUCCIA - OGGI IN CDM E ANDATO IN SCENA IL SOLITO COPIONE
Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per www.editorialedomani.it
Per la formalizzazione del nuovo vertice della Guardia di Finanza bisognerà aspettare il prossimo consiglio dei ministri, tuttavia i giorni di passione del governo per chiudere l’infornata di nomine sono finiti.
La rosa di nomi è stata scelta e il risultato è di una vittoria schiacciante della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del suo braccio destro Alfredo Mantovano. Agli alleati e a chi le consigliava soluzioni alternative, invece, non sono rimaste nemmeno le briciole.
[…] Al vertice della Guardia di Finanza, infatti, è stato infine designato l’attuale comandante in seconda Andrea De Gennaro. Fratello d’arte (Gianni fu capo della Polizia sotto il governo Berlusconi) sponsorizzato in particolare dal sottosegretario con delega alla sicurezza Mantovano, De Gennaro arriverà formalmente al vertice solo con il prossimo cdm.
La scelta ha decretato la sconfitta interna al governo del ministro della Difesa Guido Crosetto e soprattutto del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, da cui la nomina formalmente dipende. Entrambi, infatti, avrebbero preferito nomine meno divisive per il corpo, come quella del comandante interregionale dell’Italia centrale Bruno Buratti o del generale di corpo d’Armata Umberto Sirico.
giancarlo giorgetti guido crosetto
Non solo, però. Il braccio di ferro sul suo nome ha già prodotto impercettibili all’occhio esterno ma profondi sconquassi nel delicato equilibrio del corpo. De Gennaro […] ha già 63 anni e cinque mesi e terminerà i suoi tre anni di incarico come comandante della Guardia di finanza quando formalmente dovrebbe essere già pensionato, visto che il limite per rimanere in servizio è 65 anni.
La sua nomina, quindi, modifica la prassi consolidata per cui ai posti di vertice vengono nominati solo ufficiali con davanti almeno tre anni di servizio ancora da svolgere. Una prassi del resto condivisa anche con altri incarichi di vertice: anche i magistrati ordinari non possono concorrere per i posti direttivi di durata quadriennale dopo il compimento dei 66 anni, visto che la pensione è a 70.
Il risultato è quello di aprire un precedente pericoloso per la Guardia di finanza: d’ora in poi i generali con 64 anni e 11 mesi potranno astrattamente concorrere, allungandosi la vita professionale di tre anni e allargando la competizione. Con il risultato di risvegliare gelosie e rancori interni al corpo, che ha un enorme peso strategico visto che gestisce gran parte delle indagini giudiziarie sulla pubblica amministrazione.
LE ALTRE NOMINE
roberto sergio giampaolo rossi
A venire ignorata, però, non è solo la prassi. La macchina da guerra Meloni-Mantovano infatti, ha collocato i suoi manager di riferimento in altri posti chiave, incurante delle possibili controindicazioni. Al posto dell’amministratore delegato Carlo Fuortes entrerà nel cda della Rai l’attuale direttore di Radio Rai, Roberto Sergio.
Con lui è pronto il ticket con Giampaolo Rossi come direttore generale, che dovrebbe prendere il via già dalla prossima settimana. Già manager della tv pubblica organico alla destra e con simpatie filo-putiniane, Rossi ha espresso sul suo blog ospitato da Il Giornale teorie complottiste secondo cui «la democrazia in Occidente è in pericolo non per Putin, ma per un’élite tecnocratica che sta distruggendo le sovranità popolari»
[…] Magra la consolazione per l’alleato Matteo Salvini, che ha incassato solo le briciole, condividendo con Fratelli d’Italia la nomina di Vittorio Pisani come nuovo capo della Polizia, in sostituzione dell’uscente Lamberto Giannini, nominato invece prefetto di Roma.
alfredo mantovano giorgia meloni
In questa corsa alle nomine (mancano ancora soprattutto quelle dei vertici di Rfi e Trenitalia) la formula utilizzata è quella di «accordo» tra Meloni e Salvini. Il sottinteso, però, sembra soprattutto quello della necessità di una compensazione per la Lega […].
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
FLASH – IERI A FORTE BRASCHI, SEDE DELL’AISE, LA TRADIZIONALE BICCHIERATA PRE-NATALIZIA È SERVITA…
DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…