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    LA VITA DI UNA BIMBA VALE UN ANNO DI PRIGIONE? - DUE RICHIESTE DI CONDANNA A UN ANNO PER GLI ANESTESISTI E TRE ASSOLUZIONI (PER CHIRURGHI E DIRETTRICE SANITARIA) NEL PROCESSO LEGATO ALLA MORTE DI GIOVANNA FATELLO, LA BIMBA DI 10 ANNI DECEDUTA NEL MARZO DEL 2014 DURANTE UN INTERVENTO ALL’ORECCHIO IN UNA CASA DI CURA A ROMA - L'ACCUSA E' OMICIDIO COLPOSO: PER I PM DECISIVA E' STATA LA DISTRAZIONE DEGLI ANESTESISTI...


     
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    Enrico Lupino per “il Messaggero”

     

    Il processo sulla morte della piccola Giovanna Fatello si avvia alla conclusione. E per gli uffici di piazzale Clodio decisiva fu la distrazione degli anestesisti. Manca soltanto l'ultimo capitolo, quello in cui verrà deciso il verdetto di primo grado, a una vicenda iniziata con la morte della bambina di 10 anni nel 2014 a Villa Mafalda, nel corso di un intervento all'orecchio.

     

    GIOVANNA FATELLO GIOVANNA FATELLO

    L'accusa sembra aver circoscritto le responsabilità, chiedendo nella requisitoria la condanna a un anno di reclusione per i due anestesisti, Pierfrancesco Dauri e Federico Santilli, entrambi accusati di omicidio colposo. A quanto affermato dal sostituto procuratore romano Mario Ardigò invece, il quadro probatorio risulterebbe svincolare dalle accuse i due chirurghi Giuseppe Magliulo e Dario Marco Tullio. Una terza assoluzione è stata richiesta dal pubblico ministero per la allora direttrice sanitaria della struttura, Rosanna Moscatelli.

     

    L'uscita di scena dei tre dall'accusa, per i magistrati, è imputabile alla dinamica del 29 marzo di ormai 4 anni fa. Quel giorno la bambina entra in clinica per la ricostruzione del timpano dell'orecchio destro. L'intervento comincia e, a quanto ricostruito dall'accusa, Dauri si sarebbe allontanato dal tavolo operatorio. A sostituirlo sarebbe subentrato Santilli, proveniente da un'altra sala. Proprio questa staffetta in corsa sarebbe entrata nel mirino della procura: non conoscendo la paziente infatti il sostituto di Dauri non avrebbe influito positivamente su un intervento il cui rischio pre-operatorio era stato stimato come molto basso.

     

    villa mafalda giovanna fatello villa mafalda giovanna fatello

    LA SPARIZIONE

    La presunta mancata buona gestione delle vie respiratorie da parte di Santilli, il quale non avrebbe ricevuto dal primo le corrette istruzioni, avrebbe poi causato il decesso della piccola. Sopraggiunta l'ipossia il cuore di Giovanna insomma non avrebbe più retto. Proprio sul cuore della piccola si era acceso un giallo nello scorso maggio. Durante un'udienza arrivò la comunicazione della scomparsa di alcuni frammenti autoptici del cuore della piccola, organo dalla cui analisi dipende la sorte del processo visto la causa di morte della bambina.

     

    giovanna fatello giovanna fatello

    La scoperta della sparizione sarebbe arrivata dopo un confronto in aula fra la difesa, che chiedeva l'esame di frammenti per scoprire una eventuale patologia già presente nella piccola, e il pm che ne escludeva la possibilità. Dall'ufficio stampa della struttura trapela soddisfazione per la richiesta di assoluzione dell'ex direttrice sanitaria. «Villa Mafalda e la dottoressa Moscatelli - scrivono in una nota i vertici della clinica romana - hanno collaborato perché emergesse la verità. L'assoluzione del nostro direttore sanitario dimostra la nostra correttezza e collaborazione».

     

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