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Altro che Covid, il calcio italiano ha preso la spagnola.
FLORENTINO PEREZ ANDREA AGNELLI 1
Ma che cosa è successo all’operazione che avrebbe dovuto portare cvc-advent-fsi a comprare il 10% di Lega Servizi, la società strumentale della Lega Calcio che gestirà i diritti tv e il merchandising del calcio italiano? Come mai un affare che sembrava chiuso si è improvvisamente fermato e ora rischia di saltare?
Il rovescio è iniziato circa un mese fa, il 19 di gennaio, alla vigilia di una votazione determinante in assemblea di Lega. Il potente presidente del Real, Florentino Perez, ha preso l’aereo ed è andato a Torino a far visita ad Andrea Agnelli, il quale oltre a essere presidente della Juve lo è anche dell’ECA, la European Club Association, che raduna le squadre più potenti del continente. Ma cosa ha spinto l’anziano Florentino in pieno Covid a salire su un aereo per andare a Torino?
AGNELLI FLORENTINO
Aldilà delle dichiarazioni di prammatica, il leader del Real è andato ad ammonire il collega torinese. “Se domani fate entrare i fondi nella Lega, gli ha detto, vuole dire uccidere per sempre la Superlega, e non ce lo possiamo permettere”. Il tema è semplice: i fondi hanno chiesto di inserire nel contratto con la Lega una clausola che impedisce per 10 anni a Juventus, Inter e Milan di andarsene per fare la Superlega, quel progetto di torneo autogestito molto voluto dalle spagnole in opposizione alla champions league della UEFA.
giuseppe marotta foto mezzelani gmt6
Così Agnelli, che è sempre stato uno dei più grandi alleati del progetto fondi, fortemente voluto dal presidente di Lega Paolo Dal Pino, ha improvvisamente cambiato idea.
Per non renderlo troppo evidente, però, non ha bocciato i fondi, ha semplicemente detto che prima di votare il loro ingresso sarebbe stato bene vedere come andava la partita dei diritti tv. Ora, forte dell’offerta DAZN superiore alle previsioni (e rompendo un ventennale sodalizio con Sky) Andrea può tranquillamente sostenere che secondo lui i soldi dei fondi non sono più necessari.
dal pino
Ma Perez sa che l’umore dei presidenti delle società di calcio italiane è volubile, e non si è accontentato. Portata dalla sua parte la Juve, ha voluto sminare ancora di più il campo. Ha preso il telefono e ha chiamato anche l’Inter, il cui avvocato che si sta occupando della questione, Angelo Cappellini, è molto vicino ad Agnelli.
Qui il discorso è stato molto più facile: “Cari interisti, voi sapete vero che se volete avere una possibilità di vendere la squadra, questa risiede nella Superlega, che porterà molti più soldi nelle vostre casse”. Per essere ancora più convincente, Peres ha concesso all’Inter un’ulteriore dilazione per pagare le rate dell’acquisto di Hakimi, il giocatore marocchino comprato la scorsa estate dal Real. La dilazione scade ora il 31 marzo, e se l’Inter non pagasse potrebbe essere esclusa dalle coppe europee.
Il salto della quaglia di Juventus e Inter ha rimpolpato il fronte dei contrari ai fondi, che era guidato dalla Lazio di Lotito e dal Napoli di De Laurentiis. Queste quattro, insieme a Atalanta, Fiorentina e Verona, costituiscono il comitato di blocco all’ingresso dei fondi, per il quale servono 14 o 15 voti.
lotito de laurentiis
Le altre 13 stanno provando a insistere, ma le possibilità sono poche. Questo venerdì, intanto la Lega tornerà a votare sui diritti tv, e si capirà se DAZN, appoggiata da Tim, ce la farà, o se invece Sky riuscirà in un colpo di coda.
Per quanto riguarda i fondi, il de profundis sembra vicino, considerando che proprio ieri nel consiglio federale della FIGC sono stati confermati come rappresentanti della Lega Calcio proprio Marotta e Lotito, ovvero due rappresentanti dei contrari al progetto.