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“SE AVETE ANCORA VOGLIA DI OLIMPIADI, GUARDATE IL DOCUMENTARIO ‘GENERAZIONE DI FENOMENI’ DEDICATO ALLA NAZIONALE MASCHILE DI VOLLEY” – ALDO GRASSO: “RIPERCORRE QUELL’EPOPEA FATTA DI TRIONFI, MA ANCHE DI BRUCIANTI SCONFITTE COME LE DUE DELUSIONI OLIMPICHE DEL ’92 E DEL ’96 - TUTTO HA INIZIO NEL 1989, QUANDO SULLA PANCHINA AZZURRA VIENE CHIAMATO JULIO VELASCO. IL CT ARGENTINO IMPONE METODI DURI E RIGOROSI. L’ARIA DA FILOSOFO LO TRASFORMA IN UN PERSONAGGIO DA COPERTINA..." - VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

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Se avete ancora voglia di Olimpiadi, il consiglio è di guardare il documentario Generazione di fenomeni dedicato alla nazionale maschile di volley che dominò il mondo a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta (RaiPlay).

 

Scritto da Paolo Borraccetti e Filippo Nicosia, da un’idea di Andrea Zorzi («Zorro», uno dei campioni di quella squadra), è il racconto di un sodalizio che possiamo considerare un «eroe corale» dello sport italiano, un vero e proprio «viaggio dentro l’anima di una squadra che ha cambiato la cultura sportiva del nostro Paese».

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Tutto ha inizio nel 1989, quando sulla panchina azzurra viene chiamato Julio Velasco. Il ct argentino impone metodi d’allenamento duri e rigorosi, cui accompagna un’aria da filosofo che lo trasforma immediatamente in un personaggio da copertina.

 

Con Velasco in panchina arrivano subito la vittoria agli Europei in Svezia e poi quella dei Mondiali in Brasile; al suo seguito prende forma un gruppo che diventerà iconico: Lucchetta, Cantagalli, Zorzi, Gardini, Bernardi, Toffoli e tanti altri. Generazione di fenomeni (il fortunato marchio lo si deve a Jacopo Volpi, per anni telecronista ufficiale della pallavolo) ripercorre come un romanzo quell’epopea fatta di trionfi, ma anche di brucianti sconfitte come le due delusioni olimpiche del ’92 e del ’96; [...]

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Il doc è anche e soprattutto il racconto del rapporto di Velasco con i suoi giocatori, ricco di complicità e di tensioni, oltre che di bocciature e allontanamenti illustri. Tra tante interviste e archivi inediti, emerge soprattutto lui, il «filosofo» con i suoi dogmi.

 

Nel libro di Giuseppe Pastore La squadra che sogna (il documentario ne riflette in qualche modo l’impostazione), Velasco commenta così la sconfitta clamorosa di Barcellona ’92 contro l’Olanda: «Perché è successo, mi chiedete? L’essere umano è il più grande mistero dell’universo, difficile da analizzare».

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