DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Marco Giusti per Dagospia
Incassi dell’11 marzo 2019.
Boom! Captain Marvel, versione iperfemminista della nuova strategia Disney-Marvel non solo sbaraglia ogni avversario nei suoi primi giorni di uscita, ma con i suoi 455 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo, 153 in America, 89 in Cina, 16 in Corea del Sud, 13 in Brasile e UK, dimostra che le supereroine politicizzate alla Wonder Woman e la radicalizzazione alla Black Panther sono la strada giusta per il nuovo corso dell’industria cinematografica.
Alla faccia di Trump, della destra sovranista bianca, e soprattutto di chi aveva lanciato sui social la campagna #boycottCaptainMarvel, che si è rivelata un terrificante boomerang. Tutto perché la protagonista, la ragazzona Brie Larson, aveva detto ai maschi bianchi che potevano anche non vedere il film e starsene a casa. E giù accuse di razzismo e sessismo alla rovescia dagli haters di mezzo mondo. Inutile. Con 150 milioni di budget e 455 incassati in soli quattro giorni di programmazione, Captain Marvel di Anna Boden e Ryan Fleck, primo film del dopo l’era-Stan Lee, si è dimostrato il film più forte della stagione, secondo solo a Infinity War come record di esordio (640 milioni).
E pazienza se il supereroe da maschio è diventato femmina, e come femmina veda come alleati solo due personaggi neri, un gatto rosso e una manciata di alieni pseudo-migranti e i puristi abbiano da ridere su come il Nick Fury di Samuel L. Jackson perde l’occhio (non ve lo dico, tranquilli). Non è un grande film, ma funziona alla perfezione in tutto il mondo, allevando ragazzetti antitrump-salvianiani, e uccidendo definitivamente il povero Alita: Angelo della battaglia, questa settimana quinto in America a 3,2 milioni con un totalino globale di 382 milioni che non gli permetterà di non essere un flop col suo budget inutilmente stratosferico.
In Italia, Captain Marvel incassa 4 milioni 855 mila euro, anche se da mercoledì 6, distanziando qualsiasi altro film che si deve accontentare più o meno di poche briciole. Secondo posto così per Green Book, 733 mila euro per un totale di oltre 8 milioni, che ha una nuova e duratura vitalità grazie all’Oscar. Terzo con 697 mila euro per Non sposate le mie figlie 2, divertente sequel di un grande successo francese sui problemi di una società multirazziale ai tempi di Macron e Salvini.
Quarto, alla sua seconda settimana, con 444 mila euro è l’italiano Domani è un altro giorno di Simone Spada con Marco Giallini e Valerio Mastandrea, che magari è anche quello che ha interessato gli spettatori fra i film italiani. Un po’ distanziato c’è anche l’altra commedia a due protagonisti maschili, Croce e delizia di Simone Godano con Alessandro Gassman e Fabrizio Bentivoglio, 282 mila euro alla sua seconda settimana, che non ha funzionato affatto bene. Ma l’ha battuto pure 10 giorni senza mamma con 293 mila euro dopo un mese di programmazione che lo hanno portato a oltre 7 milioni di euro e a essere così il grande successo della stagione.
Almeno finora. È anche la sola commedia italiana per bambini e tra le pochissime che non punti sul film a due-a tre- a quattro protagonisti maschili. Ma, va detto, non è che sia andata benissimo, con 271 mila euro, l’esordio della commedia al femminile per radical chic perditempo I villeggianti di e con Valeria Bruni Tedeschi e un gruppo di amici e amiche che bevono e dicono cazzate per due ore. E’ piaciuto però ai critici più tromboni.
Molto bene, fra i film d’arte, Gloria Bell, dodicesimo con 202 mila euro con 1.675 euro per copia visto che aveva 121 sale, commedia al femminile di Sebastian Lelio con Julianne Moore andata benissimo anche in America. Totale flop, invece, ma forse c’era da aspettarselo, per il povero C’è tempo di Walter Veltroni, tredicesimo con 188 mila euro, ma con la bellezza di 230 sale, quindi 870 euro a copia, e un lancio in grande stile con tanto di manifesti sugli autobus. Evidentemente nessuno ha trovato il tempo di vederlo. Ma non era meglio fare il politico, Walter?
In America, dietro i 153 milioni di dollari di Captain America rimane poco per tutti. Come da noi. Dragon Trainer 2 è secondo con 14 milioni di dollari per un totale di 119 milioni e un ottimo globale di 432. Terzo è la commedia nera che non vedremo mai Tyler Perry’s A Madea Family Funeral con 12 milioni e un totale di 45. Quarto è The Lego Movie 2 con 3,8 milioni, un totale americano di 97 e globale di 164 milioni. Alita: Angelo della battaglia è quinto con 3,2 milioni, un totale americano di 78 e globale di 382. Tutti film andati al di sotto delle aspettative.
Green Book di Peter Farrelly, sesto con 2,4 con un totale americano di 80 e globale di 242 milioni è l’unico film degli Oscar a ricevere un beneficio sensibile al box office. Tra le nuove uscite è andato malino il western The Kid, con Dana De Haan cone Billy The Kid e Ethan Hawke come lo sceriffo Pat Garrett, solo 505 mila dollari con 268 sale. E è andato benissimo Glora Bell di Sebastian Lelio con Julianne Moore, 154 mila dollari con 5 sale.
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