IL CINEMA DEI GIUSTI - OVVIO, POTEVA ESSERE MEGLIO QUESTO ‘BAR SPORT’, TRATTO DAL LIBRO CULTO DI BENNI. PIÙ DIVERTENTE, PIÙ COSTRUITO, PIÙ CINEMA - È QUALCOSA DI SCOMBINATO MA VIVO CHE CRESCE NELLA MEMORIA. LA NOSTALGIA CI FREGA SEMPRE. NE AVREMMO VOLUTA ANCHE DI PIÙ, SOPRATTUTTO DI PEZZI MUSICALI ANNI ‘70. ANCHE PERCHÉ CON LA NOSTALGIA NON TI ACCORGI DEL DIFETTO PRINCIPALE DEL FILM, CERCARE UN SUO CENTRO NEL POZZO INFINITO CHE DIVIDE UN CAPOLAVORO COME “AMARCORD” DI FELLINI E IL TERRIBILE “GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA” DI AVATI…

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Marco Giusti per Dagospia

Ovvio, poteva essere meglio. Più divertente, più costruito, più cinema. Ma da parte degli autori e degli interpreti si sente tanto di quel rispetto e tanto di quell'affetto per Stefano Benni e per il suo romanzo di culto, che alla fine questo ‘Bar Sport,' atteso al cinema da 35 anni, è qualcosa di scombinato ma di così carino, piacevole e vivo che cresce nella memoria.

Fortemente voluto da Massimo Martelli, più autore televisivo (Anima mia) che regista (Pole Pole con Fabio Fazio, Muzungo con Giobbe Covatta e Il segreto del successo con Malandrino e Veronica), e dal produttore Gianandrea Pecorelli, ormai specializzato nel cinema della memoria (Notte prima degli esami, Piccolo grande amore), ‘Bar sport' ha trovato per strada la complicità di molti attori legati all'opera di Benni, come Claudio Bisio e Angela Finocchiaro, aggregandone altri che ci sembrano partecipi dell'operazione, come Giuseppe Battiston, Antonio Catania, Teo Teocoli.

Quel che viene fuori non sempre ci lascia convinti, ma molte cose sono deliziose, come i racconti animati raccontati da Bisio, animati con gran gusto d'epoca da Giuseppe Laganà, certe figurine di contorno, le due terribili vecchiette con le pelliccette di volpe, Lunetta Savinio e la Finocchiaro, il geometra cornuto Vito, l'elettricista incapace Cornacchione.

Su tutto regna indiscussa l'attenzione a non cadere nella volgarità e nella banalità della commedia attuale. E con un cast di questo tipo, quello poteva essere un tragitto modesto ma sicuro. Come poteva essere un percorso meno accidentato spostare l'azione ai tempi d'oggi. Martelli, Pecorelli e i loro sceneggiatori hanno preferito invece giocare la carta della fedeltà al romanzo di Benni e quella della nostalgia per gli anni '70.

I tanti bar sport della provincia, in questo caso emiliana, la pallina di Eddy Merckx, il derby dell'Appennino Fiorentina-Bologna, Gloria Gaynor, Raul Casadei, Piccola Katy, la commedia erotica del tempo con Lando Buzzanca e Gloria Guida. Colpi bassi. Ma quando nel bar di Battiston entra Teocoli e chiede "una Sambuca con la mosca" ci credi. Come credi alla "pattuglia acrobatica delle zanzare di Comacchio" in missione nel caldo dell'agosto padano. O alla visione, molto antica, di "La carovana dei Mormori" di John Ford al pidocchietto.

La nostalgia ci frega sempre. Ne avremmo voluta anche di più, soprattutto di pezzi musicali. Anche perché con la nostalgia non ti accorgi di qualche scompenso di struttura o di messa in scena o del difetto principale del film, cercare un suo centro nel pozzo infinito che divide un capolavoro come "Amarcord" di Fellini e il terribile "Gli amici del bar Margherita" di Avati.

Ma se devi ambientare un film tutto dentro un vecchio bar sport emiliano è facile precipitare tra Fellini e Avati. Aggiungerei anche un vecchio film televisivo sui bar di Bologna di Gianfranco Mingozzi... Per fortuna, il cast capitanato Bisio come Eros il Tennico e Battiston il barista Onassis (per la tirchieria) è di grande livello, la Finocchiaro e la Savinio, trucco a parte, sono fantastiche, Teocoli sa ancora ballare come John Travolta, Vito e Eraldo Turra (metà dei Gemelli Ruggeri) ci riportano a ‘La voce della luna', Bob Messini a Avati, Andrea Santonastaso al fratello Pippo.

Martelli percorre anche un viaggio nella comicità bolognese nata alla fine degli anni '80 cresciuta tra Benni e il Gran Pavese Varietà (si chiamava così?), un sogno in gran parte interrotto con la nascita della satira in tv. Poche donne, Luisona a parte. Incredibilmente non ci sono né le Isabelle Adriani né le Raffaella Fico. Già, non è un film Medusa...

 

la locandina di bar sport MARCO GIUSTI IN GNAM bar sport PUPI AVATI bar sport claudio bisio massimo martelli bar sport MASSIMO MARTELLI bar sport giuseppe battiston amarcord fellini