IL CINEMA DEI GIUSTI - AMMAZZA CHE PORPETTONE “STORIA D’INVERNO”! C’È DI TUTTO. MIRACOLI, L’ETERNA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE, MALATI DI TBC E DI CANCRO, ANGELI E DEMONI…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Marco Giusti per Dagospia

Storia d'inverno di Akiva Goldsman

Ammazza che porpettone! C'è di tutto. Miracoli, l'eterna lotta tra il bene e il male, malati di tbc e di cancro, angeli e demoni, caldaie che stanno per esplodere, la New York del 1985, del 1916 e del 2014, Colin Farrell con un ciuffo perennemente sugli occhi, Russell Crowe cattivissimo con mezza guancia sgarata, Eva Marie Saint novantenne, William Hurt buono e benefattore, Will Smith che fa Lucifero ma non ci crede neanche lui, la languida rossa preraffaelita Jessica Brown Findlay pronta a morir di consunzione e perfino Listo, stallone andaluso nel ruolo del cavallo alato Athalsor.

Il film si intitola "Storia d'inverno", è tratto da un romanzo fantasy di Mark Helprin e lo ha diretto con 47 milioni di budget, alla sua opera prima, Akiva Goldsman, celebre sceneggiatore di "A Beautiful Mind", "Batman Forever", ma anche di "Angeli e demoni" e "Il Codice Da Vinci" e potente produttore di kolossal fracassoni e poco digeribili come "I, Robot" e "Constantine".

Uscirà in tutto il mondo il giorno di San Valentino e qualche incasso magari lo farà, perché ha un cast pauroso, una superproduzione con musicona di Hans Zimmer e fotografia di Caleb Deschanel, e, soprattutto, una storia romantica che vede nella New York di un secolo fa il ladro orfanello Peter Lake, cioè Colin Farrell, pazzamente innamorato della ricca e prossima alla morte Jessica Brown Findlay, star di "Downtown Abbey".

Niente li dividerà, né il demone Russell Crowe, né il triste destino. L'amore sarà eterno. Finché l'azione si svolge nel 1916 e vediamo i nostri personaggi muoversi nella vecchia stazione di New York, la Grand Central Terminal, o nelle belle case di Manhattan, la cosa funziona meglio. Quando i cavalli cominciano a volare e il tutto si sposta un secolo dopo con Colin Farrell che cerca di capire chi è e si ritroverà ancora a lottare col demonio, la cosa funziona molto peggio.

Ma qualche lettore di Dan Brown ancora ci cascherà. Da un tale sforzo produttivo ci aspettavamo un po' di più, ma sembra che Akiva Goldsman, il neoregista, abbia covato per anni questo progetto e finalmente lo ha realizzato come voleva. E con tutte le star dei suoi film.

Potevano dirgli di no? Va detto che se Colin Farrell è poco in parte e William Hurt non sa nemmeno aggiustare la sua caldaia, Jessica Brown Findlay è una bella novità, Jennifer Connelly ha la sua grazia e Eva Marie Saint è ancora la star che amavamo ai tempi di "Intrigo internazionale" e "Fronte del porto". Magari basterebbe lei per apprezzare un film. Ma Will Smith come Lucifero è veramente un po' troppo. Lo avrebbe fatto meglio Totti. In sala dal 13 febbraio.

 

storia inverno x storia dinverno russell crowe storia dinverno storia dinverno Storia d inverno Storia d inverno