
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Matteo Cruccu per corriere.it
La risoluzione consensuale, come si direbbe in gergo calcistico, tra Morgan e Maria De Filippi nel teatro nazionalpopolare per eccellenza, «Amici» potrà forse stupire qualcuno, sicuramente meno chi conosce per bene la parabola di quel che rimane uno dei cantanti più geniali degli ultimi vent’anni, incapace però di gestire il proprio personaggio. O, meglio, incapace lo show business di accettare il fatto che il suo abito di scena possa essere solo quello, ricco di trovate, sapido di conoscenze musicali sconfinate, eppure ritardatario, irrefrenabile, anarchico, ingestibile.
Già, fin troppo eversivo per il palco apparentemente fricchettone di XFactor, figuriamoci per la fabbrica, svizzera e metodica, di Nostra Signora della Televisione, Maria De Filippi. Alla fine, per Morgan, è l’ennesima cacciata. Ma, statene pur certi, oggi come ieri, non si metterà a piangere in un angolo.
Esiste però una prima stagione, molto lineare e assai meno convulsa, di Marco Castoldi in arte Morgan, nato nel 1972, monzese purosangue, presto orfano di padre (una morte che ne condizionerà per sempre umore ed estetica), orecchio musicale perfetto fin da bambino. È la stagione dell’incontro con il conterraneo Andy Fumagalli e della fondazione dei Bluvertigo, la band più “moderna” degli anni’90, per sonorità e tematiche: con la cosiddetta “trilogia chimica”, l’incontro con Battiato, fino all’approdo a Sanremo, il gruppo diventa popolarissimo. Morgan ne é il leader indiscusso, eccentrico e sincero fino ad essere offensivo, ma assolutamente padrone delle sue azioni, determinato a conquistare la vetta del pop italiano.
A un certo punto però qualcosa si rompe. Per alcuni la Yoko Ono di turno sarebbe Asia Argento con cui il cantante si fidanza nel 2000 e da cui ha una figlia, Anna Lou. Per altri, la natura irrequieta di Morgan non può che prendere il sopravvento su tutto il resto, su una carriera ordinata fatta di dischi e tournée. Fatto sta che molla i Bluvertigo dopo Sanremo 2001, per ritornarci a intermittenza negli anni successivi. La band però, perso l’abbrivio iniziale, non interpreta più lo spirito del suo tempo. E non pubblicherà più un album. Nel frattempo parte il capitolo solista.
E questa nuova fase, inizialmente, sembra incoraggiante. L’esordio di «Canzoni dell’appartamento» è un piccolo gioiellino e anche il successivo remake «Non al denaro, all’amore, né al cielo» si rivela un omaggio intelligente e per nulla retorico a Fabrizio De André. Ma anche qui il treno si ferma nel 2007 con «Da A ad A», meno riuscito dei precedenti. E, di fatto, l’ultima traccia originale del Morgan Cantante: da quel momento, escluse raccolte di brani altrui, meno appassionanti del lavoro su Faber, non si registra più nulla.
Anche perché parte definitivamente per avere il sopravvento definitivo la seconda vita di Marco Castoldi: già, il cantante diventa l’uomo della televisione. Viene scelto come giudice per la prima edizione di XFactor: le sue caratteristiche, il grande sapere musicale unito a una schiettezza senza pari, si esaltano nel talent. E la sua popolarità decuplica rispetto ai tempi dei Bluvertigo. Nel contempo cambia anche però il suo approccio alle cose e alle persone: Morgan diventa bulimico di passioni, è sempre su di giri, con una soglia di attenzione bassissima che tracima anche negli studi. Si alza perfino durante le trasmissioni, mentre ai concerti, sempre più infrequenti, si presenta con ritardi disastrosi, quando non si presenta affatto.
Il climax di quest’attitudine, ben più punk adesso che frequenta la televisione di quando suonava nei club, culmina nel famoso «Incidente di Sanremo». Poche settimane prima di partecipare all’edizione del 2010, Morgan rilascia infatti un’intervista a Max, in cui, sostanzialmente, dichiara di utilizzare la cocaina «come antidepressivo»: frasi che scatenano un terremoto e, di fatto, costringono l’organizzazione a revocare la sua partecipazione al Festival. Morgan prova invano a giustificarsi, adducendo incomprensioni con l’intervistatrice, ma senza riuscirvi. Chi lo conosce non si sorprende più di tanto, ma il grande pubblico delle mamme, delle casalinghe, delle signore anziane rimane scioccato.
Chiusa la porta di Sanremo, riprende il rapporto con XFactor: tormentato, ma regge di fatto per diverse edizioni. I suoi concorrenti vincono per ben 5 volte il talent ( e una di loro, Jessica Mazzoli diventerà la madre della sua seconda figlia, Lara) e il Morgan televisivo soppianta definitivamente nella memoria delle nuove generazione il Morgan musicale. Anche perché, la voce, la bella voce di Marco Castoldi, poco curata, se ne è completamente andata, arrocchita quando non inascoltabile.
Il tormento (le liti con gli altri giudici, le assenze, le sparate) finisce all’alba della nona edizione, nel 2015. Morgan, in pratica, non viene riconfermato e spara a zero contro emittente e produzione. «Non mi hanno pagato». E addirittura invita gli aspiranti artisti a «non iscriversi. Chiunque ha del talento non faccia un talent show. Non è altro che un stratagemma per far firmare un contratto discografico a tutti quelli che s’iscrivono» . Al che, dalla produzione, replicano: «Abbiamo pazientato anche troppo». Volano gli stracci, insomma.
le sfuriate di morgan ad amici
Ma sono evidentemente parole in libertà, perché Morgan firma addirittura per la concorrenza, la corazzata di Maria De Filippi, «Amici», la madre di tutti i talent. Ancora più strutturata e organizzata di XFactor per costruire popstar in provetta. Una capovolta culturale che Morgan cerca di giustificare, al solito, con l’arte del paradosso: «Qui avrò più libertà» anche se poi ammette di averlo fatto «per pagare i debiti». Si accorgerà presto però che l’audience multimilionaria di Maria, il gusto assolutamente devoto al commerciale della trasmissione, l’incedere robotico quasi del programma sono troppo per un irregolare come lui.
Che infatti inizia a litigare con tutti, perfino con i componenti della sua squadra. E, perciò, l’esperienza non può che durare molto poco, a differenza di XFactor un anno soltanto. Per vedere se oltre gli stracci volerà anche qualcosa d’altro, bisogna solo aspettare (la De Filippi teme «nefandezze). Di sicuro, a 45 anni Morgan non è più un ragazzino, quale terza vita potrà inventarsi ?
morgan
MORGAN E MARIA DE FILIPPI
morgan si guarda il muco
morgan 4
morgan 11 factor
morgan 2
morgan
MORGAN
morgan lascia lo studio di xfactor
morgan lascia lo studio di xfactor
morgan canta
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