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zona lounge allo studio cinquantaquattro
E’ stato sinonimo di glamour ed eccessi negli anni Settanta, ma le persone che hanno viva memoria dello “Studio 54”, il leggendario nightclub di New York che definì un’era, sono ormai poche. Una di queste è il fotografo americano Tod Papageorge, che ha pubblicato il libro “Studio 54”, prima edizione già sold out.
All’epoca era probabilmente il posto più cool del pianeta, creato dagli impresari Steve Rubell e Ian Schrager sulla cinquantaquattresima di Manhattan. Originariamente era un teatro, il che rendeva lo spazio perfetto per le feste, e vendeva alcolici non autorizzati, quindi la sua reputazione attirò molti clienti. Tra i più assidui c’erano Elizabeth Taylor, Andy Warhol, Mick Jagger, Michael Jackson, Calvin Klein, Truman Capote, Cher, John Travolta, Tina Turner, Elton John, Salvador Dali. E sono solo alcuni.
tipi da studio cinquantaquattro
Ricorda Papageorge: «Era un posto mai visto prima e che sapevo non si sarebbe più visto dopo. Forse l’intensità derivava proprio dal fatto che tutti lo percepivano come un momento magico. I ballerini danzavano come pazzi, le celebrità si infilavano in stanze segrete per fare sesso e tirare cocaina, c’era elettricità nell’aria. Una notte di Capodanno caddero dal cielo tonnellate di lustrini e paillettes, che poi divennero il nostro pavimento. Un’altra arrivarono quintali di caramelle. La musica andava, le persone sembravano tutte bellissime».
sul pavimento dello studio cinquantaquattro
Bello e inaccessibile. I proprietari volevano la crème, i ricchi, famosi, giovani e splendidi. La selezione si faceva alla porta, la gente che aspirava ad entrare stava ore in fila, prima dell’accurato scrutinio finale. Ma una volta dentro, erano tutti uguali. Come disse Andy Warhol: "La chiave del successo dello Studio 54 era la dittatura sull’uscio e la democrazia in pista"
In questa forma durò solo quattro anni, dal 1977 al 1981, quando al party di chiusura Diana Ross cantò davanti a un pubblico che comprendeva Richard Gere, Jack Nicholson e Sylvester Stallone. Il club rappresentò gli ultimi momenti prima dell’arrivo dell’AIDS.
studio cinquantaquattro il clun piu cool dei settanta
studio cinquantaquattro club sfrenato
Iniziò la fine, i proprietari furono accusati di evasione fiscale, la comunità gay e bisex veniva afflitta da quella misteriosa malattia. Molte delle persone ritratte nelle foto sono morte di AIDS. Non era un’epoca innocente ma un meraviglioso mondo fuori controllo, disordinato e unico.
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