
DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ACCIDENTALE: È…
a cura di MINIMO RISERBO e PIPPO Il PATRIOTA
1- ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI...
"Maroni: norme speciali anti black bloc. Verso una legge Reale bis. Vietti, Csm: non agire sull'onda dell'emotività . Anarchici, perquisizioni in tutta Italia. Fermi preventivi e pene inasprite, ecco il piano per stroncare la guerriglia" (Repubblica, pp. 6-7). E "i violenti potranno essere arrestati in differita, come gli ultrà allo stadio". O in diretta su Sky. Wow! Stessa minestra passata al Corriere: "Arresti differiti e fermi preventivi. Ecco il piano del Viminale. Il ministro vorrebbe introdurre l'obbligo del rito direttissimo e pene più severe" (p. 3).
Prevista l'aggravante se i disordini avvengono "all'ora dell'aperitivo". Si ride di cuore sulla Stampa: "Il Viminale studia anche una norma ad hoc contro i centri sociali. Pronto il reato, "associazione di carattere militare con scopi politici" (p. 2). Guardando come funzionano interessi, disciplina e gerarchie in certe redazioni, potrebbe essere applicata anche a molti giornali.
2- POLIZIA MODERNA...
Intanto il Ros dei Carabinieri piazza una notevole paginata di Ros-intuizioni sul Corriere: "Nuclei di comando con le donne e niente cellulari. I cambi d'abito per evitare i controlli" (p. 6).
Per capire che cosa bolle nella pentola dei Maroni bisogna arrivare verso la fine dell'articolo: "Il mezzo di comunicazione più utilizzato è stato Internet, soprattutto i servizi di messaggeria degli smartphone che viaggiano sulla rete e si ritiene possano sfuggire alle intercettazioni.
Ma per mettere a punto la tattica di intervento i "registi" hanno sfruttato anche i forum e le chat. E proprio attraverso questi strumenti hanno impartito precise disposizioni. I controlli effettuati sul web sembrano dimostrare che una decina di giorni prima del corteo le comunicazioni si sono interrotte, probabilmente per evitare tracce e nelle consapevolezza che ognuno aveva ormai ben chiaro il proprio ruolo".
Esatto: "ognuno aveva ormai ben chiaro il proprio il ruolo". I violenti liberi di spaccare il corteo e devastare il devastabile. Le "forze dell'ordine" ben schierate dal Prefetto a tutela del Palazzo. Se invece volete davvero capire qualcosa, leggete la bella inchiesta "vecchio stile" di Marco Imarisio, che racconta "il ruolo di Askatasuna", il centro sociale più estremista di Torino, senza ricorrere a veline e senza applicare sconti ideologici di simpatia (Corriere, p. 8).
3- L'UMORISTA IN REDAZIONE...
grave episodio di sabotaggio informativo su Repubblica, il giornale degli Indignati Benpensanti. Titolone a pagina 9 in difesa dei poliziotti: "Noi, lasciati a mani nude contro i teppisti". Ok, ma allora forse avete sbagliato le foto. In quella grande, c'è un celerino armato fino ai denti. In quella più piccola, anche (coordinarsi meglio con il Siulp, please).
4- MA FACCE RIDE!...
Silenzio, sul Corriere delle Elite corrucciate parla Andrea Romano, direttore di Italia Futura: "Giovani e imprenditori, stessi disagi. Perché è giustificato il sostegno di Montezemolo, Draghi e Passera" (p. 9).
Splendida la domanda del giornalista "E Italia Futura come darebbe nuovo spazio ai giovani?". Ma è facile: assumendoli tutti in Ferrari, come il figlio di Bisignani.
5- MA IL CAVALIER POMPETTA BATTE BANDIERA PANAMENSE...
"Anche Frattini nella rete di Lavitola. "Arriva il vicepremier albanese, dovete farmi partecipare al vertice". E il faccendiere-editore, sempre attivamente ricercato dall'occhiuta polizia di Maroni, "premeva su Bertolaso per un decreto".
Repubblica (p. 14) continua a pubblicare le magnifiche avventure di Valterino Lavitola, l'uomo che la notte sussurrava al Banana, e che disponeva a piacere "di Frattini, Bonaiuti, Bertolaso e molti altri". Molto istruttive anche le telefonate in cui Lavitola e Testadimoro-Bonaiuti parlano di Giulietto Tremonti ("è uno lo stronzo"), accusato di mettersi di traverso sulla vergognosa spartizione dei 70 milioni di fondi pubblici per l'editoria. Ma abolirli e basta? In edicola dovrebbe andarci chi vende e basta.
Poi, colpisce ancora l'internazionale della galera ("Più carceri per tutti!) svelata oggi da un bel pezzo di Francesca Biagiotti e Vittorio Malagutti sul Cetriolo Quotidiano: "Carceri a Panama. Tutti tranquilli ci pensa Valterino. Il business dell'edilizia penitenziaria al centro di un affare da 100 milioni. Il governo italiano sponsorizza Svemark, di cui è socio l'imprenditore che assume Nicla Tarantini" (p. 6).
6- PIU' CHIESA, PIU' LOGGE, PIU' PATRIA!...
Il Corriere di don Flebuccio de Bortoli è in festa per il nuovo partito cattolico dei banchieri cattolicissimi, come Corradone Passera e Roberto Mazzotta. Ovvero, il nuovo che avanza di matrimonio in matrimonio. E già che c'è, tra un salmo e un gloria, piazza una pia marchetta al sedicente ministro del Welfare: "Sacconi rievoca Sturzo: ripartire dai valori cristiani. Il ministro e il dopo Berlusconi: un soggetto per il "popolo dei liberi e forti" che è maggioranza nel Paese. Esce oggi il libro del responsabile del Welfare".
Da avanzo di garofano ad avanzo di parrocchia. Ah, glielo pubblica Mondadori. Stesso identico servizietto al gran libero pensatore Saccon Sacconi viene apparecchiato su Illustrato Fiat (p. 10). Rosica con santa pazienza il Giornale: "La sinistra lancia l'opa sui cattolici. Bagnasco evoca il ritorno alla Dc" (p. 1).
Ma sull'altro fronte di carta (pesta), Repubblica non grida all'odiosa "ingerenza clericale" quando Santa Romana Chiesa va (più o meno) contro B. A pagina 2 si vede una bella carrellata di catto-indignati, con al centro il bellicoso Raffaele Bonanni, e a fianco la titolazione raggiunge vette di comicità assoluta: "La rivolta non si ferma a Todi. A dicembre torna il family day per dare l'ultima spallata a Silvio" (p.3). Rivolta? Spallata? Con il Family day? Ma se il Fondatore ogni tanto ascoltasse, quando parla con Dio...
E a proposito di cattolici in politica, oggi il Corriere seppellisce a pagina 29 e senza foto la seguente notizia: "Liste Formigoni, false 926 firme. Il pm incrimina 15 dirigenti Pdl". In fondo si parla solo del presidente della Lombardia in quota Comunione & Fatturazione. Roba che ai lettori del Corrierone non interessa.
7- NON SONO STATO IO!...
"Stragi, l'ultima verità . "Fu lo Stato a cercare il patto con la mafia". I politici trattarono per paura di essere uccisi". Attilio Bolzoni e Francesco Viviano scrivono chiaramente, seguendo il filo delle ultime indagini e delle deposizioni dei pentiti, che la famosa trattativa con Totò Riina, dopo la morte di Salvo Lima e del giudice Giovanni Falcone, aveva lo scopo di salvare la vita a una serie di politici (da Carlo Vizzini a Calogero Mannino, per dirne due) e di non ostacolare l'elezione di Giulio Andreotti a presidente della Repubblica. Il giudice Paolo Borsellino capì qualcosa, si oppose, e fu fatto saltare per aria insieme alla sua scorta (Repubblica, pp. 18-19).
8- SENATORE DELL'UTRI? PRESENTE!...
Continua il calvario giudiziario di Marcello Dell'Utri, già condannato per mafia in secondo grado e giustamente avvitato al suo bravo seggio di senatore a vita, per volontà di Dio, del Popolo e del Banana. "G8, l'inchiesta su Verdini travolge anche Dell'Utri. Credito cooperativo, 55 indagati verso il rinvio a giudizio: accuse di associazione a delinquere e falso in bilancio. I prestiti senza garanzie del Senatore" (Repubblica, p. 22).
I prestiti "senza garanzia"? Ma come si permettono? Per uno come Dell'Utri c'è sempre qualcuno che garantisce. E' che magari non è proprio igienico annotarlo sulla pratica del fido.
9- POTERI MARCI IN MANOVRA...
Editoriale di spalla sulla prima pagina del Corriere: "Crescita frenata da troppi monopoli. Le lobby e gli interessi particolari". Caspiterina, finalmente qualcuno che le canterà chiare. Firma il pezzo Francesco Giavazzi, noto nemico delle lobby ed esponente di se stesso. Vabbè, facciamo finta di niente e procediamo: "Finora per la crescita ha fatto di più Sergio Marchionne, annunciando l'uscita di Fiat da Confindustria, del governo". Poi però Dio c'è e fa anche i comunicati stampa al momento opportuno.
10- PIU' AUTO PER TUTTI (MENO UNO, IL SOLITO)...
"Auto Europa: +1,1% immatricolazioni a settembre -7,8% gruppo Fiat. +12,5% il gruppo Volkswagen con una quota di mercato al 23,2%. La quota di mercato europeo del Lingotto è scesa dal 7,1 al 6,5%" (Radiocor, questa mattina). Però lui, il cittadino del cantone di Zug che possiede 90 pulloverini girocollo, per noi resta sempre "un grande manager". Uno che "ha fatto molto per la crescita". Dei cassintegrati.
11- FREE MARCHETT...
"I progetti Hutchison su "3". "Non vendiamo, anzi cresceremo". Fok: "La crisi? Un'occasione, consumatori più attenti" (Corriere, p. 37). Bravi crescete, che i consumatori sono più attenti. Specie alla qualità della rete e al roaming. Peccato che le domande allestite da Federico De Rosa non ne tengano conto. Leggetele tutte d'un fiato salando le risposte: è un esercizio bellissimo per capire tutto dell'informazione economica.
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