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I "NASTRI" DEI GIUSTI – “LA TENEREZZA” DI GIANNI AMELIO SBANCA I NASTRI D’ARGENTO A TAORMINA – JASMINE TRINCA MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA – PREMIATA SABRINA FERILLI – E’ STATO UN ANNO MODESTO PER IL CINEMA ITALIANO: SENZA ZALONE, MA ANCHE SENZA UN GARRONE-SORRENTINO-VIRZI'… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
La tenerezza di Gianni Amelio sbanca i Nastri d'Argento a Taormina vincendo Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista, Renato Carpentieri, Miglior Fotografia. A Indivisibili di Edoardo De Angelis vanno invece Miglior Soggetto, Musica e Canzone, Enzo Avitabile, Miglior Produttore, Miglior Costumi.
Jasmine Trinca per Fortunata vince come Migliore Attrice Protagonista, Alessandro Borghi sempre per Fortunata e Il piu' bel giorno vince come Miglior Attore Non Protagonista. Sabrina Ferilli, che non e' venuta (ha detto che si era fatta male a una caviglia...) e Carla Signoris (che e' venuta) si dividono il premio per la Miglior Attrice Non Protagonista. L'opera prima va a Andrea De Sica per I figli della notte. Altri premi importanti a Francesco Bruni, per la sceneggiatura di Tutto quello che vuoi, a Monica Bellucci il Nastro Europeo, a Pier Francesco Favino il premio Nino Manfredi, a Ficarra e Picone per L'ora legale la Miglior Commedia.
Premi anche a Claudio Amendola, a Michele Placido e alle sue attrici di Sette minuti. Un elenco lunghissimo. Potevamo puntare sulla novita', cioe' Indivisibili, o sulla tradizione, cioe' La tenerezza, che e' comunque il miglior film di Amelio da anni, potevamo spingerci su L'ora legale, che e' per me il miglior film italiano dell'anno, assieme a Cuori puri di Roberto De Paolis. O recuperare la sfortunata Black comedy di Maccio Capatonda o un attore emergente come Edoardo Pesce.
Rimane il fatto che e' stato un anno modesto per il cinema italiano, sia per opere che per incassi. Non solo un anno senza Zalone, ma anche senza un Garrone-Sorrentino-Virzi'. I film piu' attesi degli autori emergenti, Sydney Sibilia e Pif, hanno deluso pubblico e critica. Le commedie, ad eccezione de L'ora legale e dei due film scritti da Francesco Bruni, erano generalmente poco innovative.
Nessun film in concorso a Berlino e a Cannes, tre film sbagliati a Venezia, mentre Indivisibili stava in una rassegna minore. Ci siamo un po' salvati grazie ai tre film italiani alla Quinzaine e alla Jasmine Trinca di Fortunata. Ma nulla e' andato come si sperava e il cinema italiano ha dimostrato tutta la sua debolezza strutturale. Magari l'anno prossimo, con i film di Garrone-Sorrentino-Virzi, con i ben due film di Luca Guadagnino, con Soldado di Sollima,col nuovo Mainetti e il nuovo Verdone scritto da Guaglianone-Menotti le cose andranno meglio, ma la crisi del nostro cinema mi sembra purtroppo profonda.
C'e' una grande voglia di uscire dai confini, un percorso che va da Sollima a Genovese, c'e' una grande vitalita' nelle serie tv, ma rimane l'indecisione di fondo, che leggiamo sia nei premi dei David che dei Nastri, tra tradizione e novita', dove pero' non si vede nessun progetto culturale cinematografico unificante, nessuna nuova idea di cinema.E nessun recupero vivificante. Malgrado film come Jeeg Robot e il primo Smetto quando voglio abbiano un po' indicato nuove strade, malgrado la vitalita' dimostrata alla Quinzaine. Del resto in Italia, non troviamo piu' neppure festival e spazi culturali che abbiano un progetto diverso dall'ovvio e dalla riproposta ormai logorissima del gia' visto.
Ancora e ancora Scola, Risi e la commedia all'italiana. E' come se tutti i musei italiani riproponessero mostre di Guttuso o di Schifano a oltranza. Quando il gran lavoro fatto sul cinema di genere portava a risultati interessanti sia sulle riletture storiche che sulle nuove opere.
Almeno forniva ai festival e rassegne una visione piu' interazione. I restauri oggi si muovono tra Scola e Moretti, le rassegne tra Germi e Rosi. Tanto vale stare a casa a vedersi TwinPeaks. Non ci sono spazi nei festival per opere sperimentali, tanto che gruppi innovativi come Zapruder ritornano all'arte. Siamo pronti a vedere i nuovi film di Sorrentino-Garrone-Virzi'. Saranno anche buoni, speriamo, ma questo non cambiera' nulla rispetto alla mancanza di un'offerta diversa dalla banalita' legata a festival e a spazi cinematografici. Il nostro cinema non e' in crisi per mancanza di soldi, ma per mancanza di idee, di confronto e di cultura.
fortunata jasmine trinca
JASMINE TRINCA A CANNES
renato carpentieri la tenerezza
LA TENEREZZA - GIANNI AMELIO
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