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Marco Giusti per Dagospia
Natale a Londra di Volfango De Biasi.
"O la va o la Spagna". "Siamo venuti a proporrerti..."."Mi hai colpito nel mio orgoglio e pregiudizio". "Nientechedopodomani che...". Beh, questo nuovo cinepanettone di Aurelio e Luigi De Laurentiis, diretto da Volfango De Biasi, Natale a Londra, scritto da un esercito di sceneggiatori e soggettisti, ha - finalmente - un giusto dosaggio di battute e gag visive, dove gli attori, Lillo, Greg, Nino Frassica, Paolino Ruffini, Eleonora Giovanardi, Arteteca, Uccio De Santis, Enrico Guarneri e Ninetto Davoli, riescono a muoversi senza sembrare elementi estranei.
Dopo una serie di esperimenti carini, ma non sempre totalmente riusciti, mi sembra che De Biasi e co. siano riusciti a amalgamare il tutto, perfino i comici piu' diversi, in funzione di un unico racconto cinematografico con un inizio e una fine.
Credo che molto si debba alla presenza rassicurante di Nino Frassica, che riempie di battute qualsiasi situazione, alla costruzione di Lillo e Greg non risolta coi loro repertori ma che li vede impostati come attori, a Paolino utilizzato come attor giovane brillante e non come comico, a un Ninetto Davoli favoloso come vecchio malavitoso romano che sfodera la battuta migliore del film verso il cattivo. "Hai presente Brexit? Ecco, fai come tutti li artri inglesi, levati dar cazzo!".
Perfino il duo di Made in Sud, i napoletani Arteteca, finiscono per essere funzionali alla storia e a non far solo capolino da acchiappapubblico napoletano. De Biasi ha giocato la carta dell'action movie comico che ci ricorda un po' i film comici di Michele Lupo prodotti da Marco Vicario, (7 volte 7, Palazzo delle imposte 7777) quando andavano di moda le parodie dei 7 uomini d'oro.
E, alla fine, il modello piu' o meno, funziona, anche se regista e sceneggiatori hanno probabilmente in testa un tipo di commedia americana alla Jonah Hill o alla Zach Galifianakis, diciamo. Ma la presenza di attori cosi' classici, da Frassica a Sergio Di Pinto, ci muovono verso territori piu' italiani e piu' antichi. Rispetto al cinepanettone dello scorso anno, pero', non vedi mai in scena due-tre film diversi, ma un corpo unico. E le battute e le risate non mancano.
Non male neanche il cattivo del film, Vincent Riotta (uguale a Mario Carotenuto), nel ruolo di Mike The Hammer. E l'idea di Greg che ha due caratteri del tutto diversi dentro di se', come Stanlio in Noi siamo le colonne, ci fa ridere, soprattutto quando diventa duro e col pugno di ferro alla Bud Spencer. Anche se poi e' Lillo che deve fare, al solito il lavoro sporco da clown e quando dice "Ho il sedere a strisce" mostra davvero il sedere a strisce.
Come un vecchio comico. E come un vecchio comico alla Franco Franchi si muove Nino Frassica con le sue battute che sembrerebbero tutte improvvisate sul set. O la va o la Spagna, appunto, che racchiude tutto il senso del film, divertito e divertente. In sala dal 15 dicembre.
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