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LA VERSIONE DI MUGHINI – ERO SOLO UN IDIOTA CHE NON SAPEVA NULLA, CERTO È NEL 1960 REPUTAVO MAGNIFICO QUEL MASSACRO DI PIAZZALE LORETO. ALBERTO FRANCESCHINI, IL FONDATORE DELLE BR MORTO QUALCHE SETTIMANA FA, EVIDENTEMENTE LO REPUTAVA MAGNIFICO ANCORA TRA IL 1970 E IL 1980. QUANTI COME LUI? CREDO MOLTI. LO SO CHE È FACILE PARLARNE ADESSO CHE SONO PASSATI 80 ANNI DALLA FINE DELLA GUERRA CIVILE FRA ITALIANI. E NON CHE OGGI IO ABBIA MENO PASSIONE PER LE VICENDE DELL'ITALIA DEL NOVECENTO. SEMMAI NE HO MOLTA DI PIÙ. DA QUANDO GIUDICO CHE IL TUO AVVERSARIO POLITICO NON È DA METTERE SPALLE AL MURO PER POI PREMERE IL GRILLETTO...
Giampiero Mughini per Dagospia
Nella mia vita avevo incontrato solo una volta Alberto Franceschini, il fondatore delle Br morto settantottenne qualche settimana fa. Era il tempo in cui lui si era "dissociato" dagli anni in cui era invece convinto che si dovesse ammazzare a destra e a manca pur di rendere migliori le condizioni del proletariato. Mi sembra che allora lavorasse in qualche sito radicale, aveva un'aria da persona civile, ovviamente non gli chiesi nulla del primo e più furibondo Franceschini.
Ho letto più volte che agli inizi delle Br furono degli ex partigiani a dar loro le armi e qualche imbeccata su come si ammazzano quelli che non la pensano come te. Mi sono ricordato di Franceschini mentre vedevo in televisione immagini mai viste prima tratte da un telegiornale americano dell'epoca dov'erano bene in evidenza i cadaveri dei fascisti fucilati a Dongo e poi appesi a Piazzale Loreto, immagini che mi immagino avrebbero esaltato il primo Franceschini, quello che s'era innamorato dell' "odio di classe".
Immagini spaventose e tanto più che di quei sedici fucilati Silvio Bertoldi aveva scritto in un suo libro di tanti anni fa che non più di uno di loro sarebbe stato condannato a morte in un processo che avesse qualche parvenza di legalità. Sono andato più in là con la memoria, e mi sono rammentato della volta in cui presi la parola il 25 aprile del 1960 ad esclamare a voce alta che i fascisti nella loro gran parte l'avevano fatta franca dopo la Liberazione.
Ero solo un idiota che non sapeva nulla, certo è nel 1960 reputavo magnifico quel massacro di piazzale Loreto. Franceschini evidentemente lo reputava magnifico ancora tra il 1970 e il 1980. Quanti come lui? Credo molti. Lo so, lo so che è molto facile parlarne adesso che sono passati ottant'anni dalla fine della guerra civile fra italiani. Adesso che a sparare per strada sono ragazzotti dall'aria sperduta come quello fotografato sulle prime pagine di tutti i giornali di oggi, quello che a Monreale ne ha ammazzati tre perché gli avevano mormorato contro qualcosa che a lui non piaceva.
Per quel che mi riguarda io non riesco a staccami dalle immagini di piazzale Loreto, dalle immagini dei quindici partigiani massacrati senza che avessero fatto nulla e dalle immagini dei corpi fascisti (diciassette uomini più Claretta Petacci) appesi per i piedi dopo essere stati bersagliati dagli sputi e dalle pedate dei tanti che erano accorsi felici a quello spettacolo.
Non è per caso che l'umanità faccia schifo? Dico questo pensando alle piazze italiane del giugno 1940 festanti perché noi entravamo in guerra a colpire alle spalle quei francesi che erano stati nostri alleati durante la Prima guerra mondiale. Sì, l'umanità talvolta fa schifo.
Naturalmente ho guardato attentamente alla bellissima "giornata particolare" che in TV il mio amico Aldo Cazzullo ha dedicato ai giorni in cui il fascismo mussoliniano (e Mussolini nella sua persona) vennero abbattuti. Fossi stato in lui lo avrei detto che di quei sedici fascisti la gran parte sarebbe stata assolta in un processo legale. Me le porto appresso come un'onta le parole e le emozioni che pronunziai nell'aprile 1960, quando avevo vent'anni.
BENITO MUSSOLINI CLARETTA PETACCI
Me lo porto appresso come un'onta il fatto che almeno per un attimo la guerra civile e le sue vendette mi apparissero come una cosa da applaudire. E tanto più che a tanti dei miei coetanei ancora nel 1970-1980 apparivano come fatti e immagini da applaudire. E non che oggi io abbia meno passione per le vicende dell'Italia del Novecento. Semmai ne ho molta di più. Da quando giudico che il tuo avversario politico non è da mettere spalle al muro per poi premere il grilletto. Da quando giudico che di tutti gli orrori la guerra civile è l'orrore il più grande.
petacci mussolini
CLARETTA PETACCI
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