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L’ABBRONZATISSIMO CONTI E IL PERICOLO MELANOMA! CARLO ANTONELLI PER DAGOSPIA: C'E' UN RISCHIO PER IL LAMPADATISSIMO CARLO CONTI – PARLA L’ESPERTO: “LE LAMPADE POSSONO PREDISPORRE AL MELANOMA. NOI DERMATOLOGI NON POSSIAMO CHE SCONSIGLIARE DI UTILIZZARLE. MI PREME RICORDARE CHE IL MELANOMA È LA CAUSA DI MORTE ONCOLOGICA PIU’ FREQUENTE NEI RAGAZZI TRA I 20 E I 30 ANNI, PROPRIO TRA CHI TIENE DI PIU’ ALL’ESTETICA”

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Carlo Antonelli per Dagospia

 

carlo conti

Il Prof. Alberto Costanzo è Responsabile di Dermatologia presso l’Humanitas di Milano e docente di Dermatologia presso la Humanitas University.

 

 

Professor Costanzo, c'è una questione abbastanza strana che accade su RaiUno, ovvero che il Festival di Sanremo viene presentato da un signore particolarmente abbronzato, costantemente abbronzato da decenni. Siccome io per esempio ho avuto un cancro della pelle qualche anno fa- era un melanoma maligno ma superficiale, per fortuna- mi spavento.

 

So bene quanto può essere terribile l’esposizione al sole, ecco. Tra l’altro ne ha parlato con nonchalance Conti, ieri sera, mettendo in connessione il suo colore del viso con all’esposizione al bel tempo della Riviera Ligure.

Questa esposizione al sole è più pericolosa quando avviene durante l'infanzia e l'adolescenza, perché è qui che avvengono le mutazioni in cellule che hanno un potenziale proliferativo molto alto, ma il rischio rimane aumentato anche negli anni successivi, specie per chi ha subito “scottature solari” o continua ad averne.

 

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Poi gli altri tumori della pelle invece, i cosiddetti tumori della pelle “non melanoma”, hanno una frequenza direttamente proporzionale ai raggi ultravioletti assorbiti: sono i tumori squamocellulari e basocellulari, che sono frequentissimi. Tutti e due dipendono da quanto si sta esposti al sole. Nel caso di questo presentatore c’è un rischio maggiore di tumori non melanocitici, per uno abbronzato da quarant’anni.

 

 

 

Qual è la diffusione dei melanomi cutanei in questo momento? Glielo chiedo perché quando mi sono recato all’Istituto Tumori di Genova, ho visto un reparto molto affollato, specie di fruitori frequenti di lampade UVA, che Conti ha ammesso piu’ volte di utilizzare per “ritocchini”. 

Le lampade possono indurre mutazioni ai melatociti e quindi predisporre al melanoma. Nel caso dell’abbronzatura mediterranea, il nostro fototipo ci protegge di più. Quindi quei tipi di raggi ci fanno meno male ma fanno male comunque. Noi dermatologi non possiamo che fortemente sconsigliare di utilizzarle.

 

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Lei non crede che in un paese come l’Italia, che per fortuna negli ultimi tempi è stato vagamente più sensibilizzato, non dovrebbe avere una prevenzione e una comunicazione maggiormente efficace contro l'esposizione al sole? Siamo di fronte a cinque giorni in cui milioni di persone di fronte alla tv (cui si aggiungono i milioni e milioni dei social) vengono sottoposti alla visione di un signore che si espone invece così. Senza in qualche modo rendersi conto di tutti ciò che questo comporta, creando una confusione da un lato tra abbronzatura ed aspetto giovanile e dall’altro tra abbronzatura e salute.

Mi preme ricordare che il melanoma è la causa di morte piu’ oncologica piu’ frequente nei ragazzi tra i 20 e i 30 anni, proprio tra chi tiene di piu’ all’estetica. 

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