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Mauro Zanon per "Libero"
Le Regard de Plantu, la vignetta satirica che campeggia quotidianamente sulla prima pagina di Le Monde, è un appuntamento imperdibile per i lettori del giornalone della gauche, la zona franca dove tutto è permesso,senza tabù e paletti ideologici.
Quando si acquista Le Monde, il primo sguardo cade sempre lì, su quel tratteggio pop, ironico e mordace, e quelle frasi spesso in distonia con la linea austera e la patina un po' vetusta del resto del giornale. Plantu, oltre a essere il caricaturista più rinomato di Francia, è anche da sempre uno strenuo difensore della libertà di pensiero.
Ma proprio questa sua indipendenza intellettuale, questo suo amore viscerale per lo sberleffo pungente, ha spesso giocato a suo sfavore, creandogli non pochi problemi con gli editori che nel corso della sua lunga carriera hanno scelto di accogliere la sua affilata penna.
In un'intervista rilasciata qualche settimana fa al sito internet Bscnews.fr, Plantu ha dichiarato che la sua collaborazione con Le Monde, è come un matrimonio nel quale marito e moglie non sono sempre d'accordo. Profetico. Perché la conferma di questo matrimonio quarantennale, sempre in bilico, ma mai sul punto di chiudersi definitivamente, è giunta proprio ieri.
La mela della discordia tra il caricaturista parigino e la redazione di Le Monde, questa volta, è stata la vignetta «a luci rosse» che Plantu ha dedicato martedì al presidente della Repubblica François Hollande,nel giorno in cui quest'ultimo si è presentato in diretta televisiva su Bfm.tv per tentare, di fronte al popolo francese, di difendere l'indifendibile.
La versione iniziale della vignetta incriminata, inviata da Plantu alla redazione del Monde nella giornata di lunedì,mostrava sul lato destro un François Hollande impegnato esplicitamente a «sodomizzare » Marianne, la donna simbolo della Francia, e rappresentante dei tre valori guida della République française: Liberté, Ãgalité, Fraternité.
Peccato che la redazione del quotidiano della gauche, dettasi «scioccata » dell'opera di Plantu, abbia deciso nella versione cartacea apparsa martedì di bianchettare l'identità del «sodomita», Hollande, e della «sodomizzata», Marianne, alla quale è stato cancellato il berretto frigio, per evitare lo scandalo.
Ma in mattinata, per sfortuna di Le Monde,e sopratutto della sua direttrice Natalie Nougayrède - in cattivisime acque e a rischio dimissioni, dopo che sette degli undici caporedattori si sono dimessi in blocco perché contrari ai suoi metodi da zarina - la versione iniziale inviata da Plantu, è apparsa sulla news letter mattutina riservata agli abbonati "Que dit Le Monde", e ha iniziato a circolare sul web.
Troppo tardi quindi per bloccare le polemiche sulle scure della censura abbatutasi sulla vignetta di Plantu, e soprattutto per spegnere voci e indiscrezioni che si susseguono ora dopo ora in merito alla vicenda:
il fotoritocco della vignetta nella versione cartacea è il frutto di una scelta indipendente della redazione, notoriamente filogovernativa e finanziata da un certo Pierre Bergé, amico e finanziatore occulto della campagna di Hollande, o è giunta direttamente una chiamata dall'Eliseo che ha «consigliato » di correggere la scelta iniziale? L'episodio, comunque, rilancia il dibattito sulla marcata sudditanza verso il governo centrale, di cui la stampa francese ha spesso dato prova.
Si pensi al recente scandalo dell'amante segreta di Hollande, l'attrice Julie Gayet, insabbiato dalla stampa francese nel giro di poche settimane come se nulla fosse accaduto. O ancora, lo scorso settembre, allo scatto ritraente l'attuale presidente della Repubblica con un'espressione a dir poco imbarazzante, mentre si trovava in una scuola di Denain, nel nord della Francia.
L'agenzia di stampa Afp rimosse nel giro di qualche ora la foto dal circuito, parlando di «errore editoriale». In verità , nonostante le smentite, ci furono forti pressioni dall'Eliseo, che imposero la cancellazione immediata dello scatto. Sarkozy fece lo stesso, quando era all'Eliseo. Paris Match decise di dedicargli un servizio, mentre era in vacanza con la famiglia a Wolfeboro.
Ma le foto che dovevano essere pubblicate non gli piacquero, così Sarkò alzò la cornetta, e chiese di limare un dettaglio che mortificava la sua silhouette: «via le maniglie dell'amore s'il vous plait».Detto fatto. Alla faccia dello schienadrittismo.
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