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Marco Castoro per "Italia Oggi"
1 - TG1, MACCARI SI SENTE PIà SICURO DOPO L'INVESTITURA DELLA LEI. La visita di Lorenza Lei al Tg1 è stata interpretata dagli addetti ai lavori come un atto di fiducia nei confronti del neo direttore Alberto Maccari, la cui riconferma tra un mese sembra a questo punto scontata. Vuoi perché non si trova una soluzione interna alternativa, e vuoi perché non sarebbe facile, in questo periodo di vacche magre, far arrivare un direttore esterno a Saxa Rubra. Inoltre esiste sempre la spada di Damocle del ricorso di Augusto Minzolini, il cui esito potrebbe scombinare i piani.
Tuttavia i nomi di Mario Calabresi e Mario Orfeo continuano a circolare nelle anticamere dei piani alti, ma la domanda a cui non si dà risposta è la seguente: chi dovrebbe scegliere il nuovo direttore? Ancora il Pdl di Silvio Berlusconi oppure il Pd di Pier Luigi Bersani? Visto che ora fanno parte entrambi della maggioranza. Anche Pier Ferdinando Casini potrebbe avere voce in capitolo e candidare Orfeo, seppure prima di lui bisognerebbe ascoltare il presidente Giorgio Napolitano (Calabresi il suo preferito).
Insomma, non si riesce a capire a chi spetterebbe la decisione di indicare il prescelto. Senza contare l'opinione di Mario Monti, il quale forse più di altri potrebbe accampare qualche diritto sulla nomina. Hai visto mai spuntasse un professore della Bocconi o un banchiere da collocare sulla poltrona del direttorissimo?
2 - LE FESTE DI RAIUNO. Alla Rai si brinda durante le feste di fine anno. In questo periodo gli ascolti hanno fatto il pieno. Non soltanto grazie ai film di Disney restaurati, ma perfino l'Anno che verrà di Carlo Conti ha fatto il botto di fine anno con oltre 6 milioni di telespettatori in media (di cui più di 4 milioni dopo la mezzanotte). A San Silvestro anche il Tg1 ha fatto il pieno: quasi il 29% di share.
3 - CI MANCA SOLO PROVOLINO. Dopo aver visto nel programma l'Anno che Verrà l'imbalsamato Carlo Conti e il suo museo delle cere, dai Dik Dik ai Pooh, dai Santa Esmeralda agli Imagination, non ci resta che aspettare il ritorno di Provolino. Chissà se prima o poi il famoso pupazzo della tv in bianco e nero potrà tornare in video. Di sicuro è più vivo lui degli ospiti di Carlo Conti.
4 - IL RITORNO DI LIPPI. In attesa di Provolino è tornato pure Claudio Lippi, in sostituzione di Antonella Clerici alla Prova del cuoco su Raiuno.
5 - LA7, ANNO NUOVO FILM VECCHI. Le prime serate dell'anno su La7 sono state all'insegna dei classici. Due film, visti e rivisti, come Il Gattopardo e i Magnifici sette hanno riportato ascolti superiori al target di rete.
6 - LE CARRAMBATE DELLA CUCCARINI. Pur di far salire la colonnina degli ascolti Lorella Cuccarini farebbe di tutto nel suo spazio a Domenica In. L'ultima trovata è stata una carrambata: ha fatto riabbracciare in pubblico Antonella Clerici non solo con Eddy Martens, ma anche con Beppe Bigazzi. Peccato che quest'ultimo abbraccio non sia stato immortalato dalle note di 44 gatti in fila per tre con il resto di due, sigla più che mai appropriata.
7 - A MEDIASET CI RIPENSANO. Contrariamente a quanto trapelato a fine anno la Domenica 5 del Biscione non chiude i battenti con il 2012. O meglio, a restare con il cerino in mano è il solo Claudio Brachino. Per problemi di costi viene eliminata la parte della trasmissione dedicata alla politica e all'attualità , mentre lo spazio a disposizione dell'intrattenimento, di cui Federica Panicucci è la padrona di casa, proseguirà fino al termine della stagione.
Decisione alquanto sorprendente, visto che con gli ascolti Brachino se la cavava bene, nonostante si confrontasse con il colosso l'Arena di Massimo Giletti. Sarebbe stato interessante vedere, a spazi invertiti, Brachino contro la Cuccarini e la Panicucci contro Giletti.
8 - MARRAZZO DOPO IL DILUVIO. Un reportage alla scoperta del dramma del popolo armeno, prodotto da Brave Film in collaborazione con Rai Cinema, va in onda stasera alle ore 23.30 su Raitre. Storie che Piero Marrazzo, al suo secondo reportage, dopo quello dedicato al dramma della Somalia, racconta in "I figli dell'Ararat - L'avamposto". Il giornalista ed ex governatore ci farà vedere la montagna simbolo dell'Armenia, quella su cui si posò l'arca di Noè dopo il Diluvio.
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