stephane audran

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - STÉPHANE AUDRAN, FREDDA, ELEGANTE, AMBIGUA, BELLISSIMA, CHABROL NE FA LA SUA DIVA E GRANDISSIMI REGISTI LA CHIAMANO NEI SUOI FILM (BUNUEL, WELLES, FULLER) - CARLO PONTI LA NOTA ‘TROPPO’ E CHABROL LO SCHIAFFEGGIA SUL SET AL GRIDO ‘QUELLA È LA MIA DONNA’ - SFORTUNATA IN AMORE, DOPO UN PERIODO DI DEPRESSIONE E DI MALATTIA, TORNÒ AL CINEMA GRAZIE AL SUCCESSO DEL ‘PRANZO DI BABETTE’

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Stephane Audran rip

stephane audran

 

Fredda, elegante, ambigua, bellissima e sempre con i capelli a caschetto. Una delle poche attrici in grado di tener testa sullo schermo a campioni come Michel Piccoli, Jean-Pierre Cassel, Michel Bouquet, Yves Montand, Jean Yanne. E, certo, i capolavori noir di Claude Chabrol non sarebbero stati gli stessi senza la presenza fenomenale di Stéphane Audran. E forse lei non sarebbe mai diventata la grande attrice che è stata senza un regista e un marito come Chabrol, che la diresse in ben 24 film, dal primissimo di fine anni ’50, I cugini, dove venne portata sul set da Gerard Blain, all’ultimo, Betty, del 1994.

 

stephane audran les biches

Stéphane Audran, nata nel 1932 a Versailles col vero nome di Colette Suzanne Dacheville, era già stata sposata da giovanissima, dal 1954 al 1956, con Jean-Louis Trintignant, che l’aveva lasciata quando si era innamorato di Brigitte Bardot sul set di Piace a troppi, e evidentemente anche a lui, quando si incontra con Chabrol, che ne fece negli anni una sorta di attrice simbolo della Nouvelle Vague e poi di musa del suo cinema noir, con titoli come L’amico di famiglia con Michel Bouquet, Les Biches, dove incontra il suo ex-marito Jean-Louis Trintignant ma si innamora di Jacqueline Sassard, Stéphane- una moglie particolare, Landru, dove viene “troppo” notata dal produttore italiano Carlo Ponti e Chabrol lo schiaffeggerà sul set al grido “quella è la mia donna”, Ucciderò un uomo e Il tagliagole, con Jean Yanne, Rosso nel buio con Donald Sutherland, Pazzi borghesi con Bruce Dern, Violette Noziére, dove è la madre di Isabelle Huppert, l’attrice che forse più le assomiglia.

stephane audran chi dice donna dice donna

 

E’ grazie allo status di donna fredda e alto borghese dei film di Chabrol che grandissimi registi la chiamano nei loro film. Pensiamo solo a Luis Bunuel, che ne fa la protagonista di Il fascino discreto della borghesia, dove lei, amica intima di Karl Lagerfeld, incontra Delphne Seyrig, vestita Chanel da capo a piedi. A Orson Welles, che la incontra sul set di un film di Chabrol, Dieci incredibili giorni, e la vuole nel suo The Other Side of the Wind, che vedremo quest’anno a Cannes, finalmente completato.

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A Samuel Fuller, che ne fa una infermiera pazza e assassina in Il grande uno rosso. E’ sempre grazie ai suoi film con Chabrol che negli anni ’70 la chiamano nei loro film Claude Sautet, Philippe Labro, Georges Lautner, e parte in trasferta a Hollywood per una serie di film non particolarmente riusciti, come L’uccello tutto nero, sorta di parodia de Il falcone maltese. Meglio il curioso western con indiani Io, grande cacciatore di Anthony Harvey.

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Non è fortunatissima nemmeno la trasferta in Italia per la commedia sui sessi Chi dice donna dice donna di Tonino Cervi, che sfruttava ancora la sua ambiguità dei tempi di Les biches, che fu un grande successo in Italia. Meno femme fatale nella vita, probabilmente, rispetto a quel che si vede sugli schermi, Stéphane Audran viene tradita anche dal secondo marito, che divorzierà da lei nel 1980 lasciandola per Aurore Pajot, che aveva incontrata sui suoi set anni prima.

 

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Dopo un periodo di depressione e di malattia, Stéphane Audran ritornerà al cinema grazie al successo internazionale di Il pranzo di Babette di Gabriel Axel, dove è di nuovo grande protagonista. E sarà attiva fino al 2008, dove la troviamo tra gli attori di La fille de Monaco di Anne Fontaine.

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